- Strano che una mossa importante come quella operata dai Rothschild – il gruppo bancario più importante del mondo – sia passata quasi inosservata. E i ‘complottisti’…
- La tesi di scenari economici.it
- La Cina e il BRICS
Strano che una mossa importante come quella operata dai Rothschild – il gruppo bancario più importante del mondo – sia passata quasi inosservata. E i ‘complottisti’…
Ogni tanto bisogna dare spazio anche ai ‘complottisti’. Per ora la notizia più commentata da chi si avventura in spiegazioni che vanno oltre ciò che ci impongono come reale è la mossa della nota dinastia di banchieri Rothschild che, dopo quasi 200 anni, hanno detto addio alla Borsa di Parigi. Che cosa sta succedendo? La domanda, in verità, non se la sono posti solo i ‘complottisti’. Ieri non abbiamo trovato il tempo per leggere il report dell’analista dei mercato internazionali, Sandro Puglisi, quindi non sappiamo se ha scritto su questa storia. Le ragioni dello storico delisting – la revoca di una società dalle negoziazioni da una Borsa valori – sono state giustificate da una considerazione quasi lapidaria: “Nessuna delle attività del gruppo ha bisogno di accedere a capitali dai mercati azionari pubblici”. La spiegazione, in verità, lascia un po’ a desiderare. Parliamo di un gruppo che è in auge dal 1800: come mai uno dei più importanti protagonisti dell’economia del Pianeta Terra si accorge oggi di non avere più bisogno di capitali? Ricchi lo sono sempre stati. E allora? I ‘complottisti’ non escludono qualche grande crollo dell’economia, dal Big Crash – Martedì nero ovvero 29 Ottobre del 1929 quando crollò la Borsa valori di New York presso lo Stock Exchange – alla crisi dei subprime del 2007-2008. Insomma, starebbe per crollare tutto e loro, i più grandi banchieri del mondo di tutti i tempi, si starebbero mettendo in salvo. C’è da crederci?
La tesi di scenari economici.it
In effetti, qualche giorno fa scenari economici.it, a proposito del delisting del gruppo Rothschil ha pubblicato un articolo dal titolo piuttosto forte: “Miserabili in fuga“. Riprendiamo qualche passo di questo articolo: “… Nel linguaggio tecnico il delisting è la cancellazione di un titolo ai fini del definitivo ritiro dalle negoziazioni di Borsa. La versione ufficiale della Rothschild family è che nessun ramo dei business del gruppo richiede il ricorso al mercato dei capitali, e perciò nel lungo periodo lo status di società privata appare più calzante rispetto a quello di società quotata. Ovviamente questa versione ufficiale è una colossale balla perché si tratta di una vera e propria fuga da miserabili rispetto ad un campo di battaglia che si annuncia come un ‘massacro’. E ancora: “… sembra pacifico che il vero motivo sia la necessità di cercare un riparo, cioè sottrarsi ad un gioco al massacro sempre più probabile ed imminente. L’Opa verrebbe lanciata a un prezzo di 48 euro per azione e rappresenta un dispendio di risorse assolutamente senza senso, giustificandolo con un sostanziale ‘non avremo bisogno di capitali in borsa’! Il rischio di vedere un totale danno di immagine al cognome, che sarebbe portato attraverso lo sputtanamento del titolo in borsa, comporterebbe l’ennesimo cambio di cognome di questa famiglia, che si chiamava Amschel nel ghetto di Francoforte, nascondendosi nel secolo 700 dietro all’insegna rossa di un grosso commercio di ferramenti (Scudo Rosso=Roth-Schild), e che prima ancora si chiamava Bauer, e prima ancora in altri modi, fino ad arrivare all’antichissimo cognome Elkann. Rothschild è il cognome di questi due ultimi secoli di grande successo, e se il titolo crollasse di valore agli occhi di tutto il Mondo, questa famiglia perderebbe l’asset principale che detiene, e cioè il prestigio e l’allure di potenza conquistati soprattutto dal 1815 in poi, quando sono diventati i banchieri affianco ai Gesuiti e all’Aristocrazia Nera”. Chi vuole – e noi lo consigliamo – può completare la lettura di questo interessante articolo di scenari economici.it (che potete leggere qui). Ciò che vogliamo sottolineare è che qualcosa di strano comincia a manifestarsi nell’Occidente. Vediamo di che cosa si potrebbe trattare.
La Cina e il BRICS
E’ fuor di dubbio che l’Occidente (Stati Uniti e Unione europea in testa) sta perdendo la guerra in Ucraina. Almeno in questo momento è così. Così come è fuor di dubbio che l’azione della Cina, che attraverso il BRICS e i suoi tanti alleati lavora a una nuova moneta alternativa al dollaro americano per gli scambi commerciali internazionali, va avanti senza interruzione. In prospettiva non mancheranno ‘scosse’ al sistema economico e monetario mondiale. Cina, India, Russia e tanti Paesi dell’Africa si sono stancati delle speculazioni monetarie che gli americani gestiscono con grande maestria. ‘giochi di prestigio’ monetari che, alla fine, in un modo o nell’altro, magari con l’aggiunta di un conflitto qua e un colpo di Stato là, favoriscono sempre l’economia americana. Tra i Paesi in rivolta contro l’area del dollaro statunitense ci sarebbe anche il Sudamerica, che gli Stati Uniti stanno cercando di tenere nell’Occidente tra elezioni ‘taroccate’ in Brasile e il colpo di Stato nel Perù. Il tramonto del dollaro americano, che i Democratici che governano l’America stanno cercando di combattere, avrebbe effetti dirompenti nel commercio mondiale. La divisa americana non sarebbe più il riferimento monetario del mondo. E, con molta probabilità, la ‘volatilità’ dei mercati verrebbe sostituita da un’economia imperniata sui beni reali, dall’oro ai terreni agricoli fino alle fonti energetiche. Non sappiamo se e quando interverranno questi cambiamenti. Ma sappiamo che se la guerra in Ucraina ha di certo aumentato il caos nel mondo, rendendo più difficile il progetto della Cina e dei suoi alleati, contemporaneamente ha scatenato un’inflazione che l’Occidente ha difficoltà a controllare. E’ in questo scenario che si inserisce la ‘fuga’ dei Rothschild? Non resta che attendere gli eventi. E per onestà dei fatti bisogna ammettere che, questa volta, i ‘complottisti’ non sono solo e semplicemente dei visionari…
Foto Wikipedia
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