- Passano gli anni e ancora non si riesce a risolvere il problema dell’Avviso 22 gestito malissimo dalla Regione siciliana
- Ritardi e procedure rimaste sospese
da Oreste Lauria
portavoce dei tirocinanti dell’Avviso 22 della Regione siciliana
riceviamo e pubblichiamo
Passano gli anni e ancora non si riesce a risolvere il problema dell’Avviso 22 gestito malissimo dalla Regione siciliana
Siamo i tirocinanti regionali, gli invisibili dell’Avviso 22, rimasti disoccupati, molti dei quali percepiscono il Reddito di cittadinanza che fra pochi mesi verrà messo in discussione. Ci sono altri tirocinanti che non hanno potuto accedere a Reddito di cittadinanza, non avendo i requisiti, nonostante sono disoccupati. Ci sono tirocinanti che hanno lavorato e non sono ancora stati retribuiti. Chiediamo al governo regionale di poter lavorare. Il caso è finito più volte nelle testate giornalistiche in Sicilia e sui media nazionali, fino ad arrivare in Commissione europea a Bruxelles. “Uno sfruttamento legalizzato”. Si è favorito personale a costo zero per aziende ed enti pubblici, gli ex tirocinanti che hanno trovato lavoro sono pochissimi. La proposta formativa che la Regione ha sviluppato tramite i tirocini come l’Avviso 22 è stata ufficialmente dichiarata un fallimento totale dall’Unione europea. Dei tirocinanti che hanno preso parte al suddetto Avviso 22 ve ne sono almeno 300 incappati per varie vicissitudini che ancora aspettano, dopo ben 3 anni, di essere pagati per il lavoro svolto. Abbiano chiesto l’intervento dell’assessore regionale, Nuccia Albano (nella foto sopra).
Ritardi e procedure rimaste sospese
Pratiche del 2019 e del 2020 sono rimaste bloccate per delle procedure non concluse, ci sono difficoltà a sanarle. Tali problemi sono noti agli uffici dell’assessorato regionale al Lavoro. Negligenza, mancati adempimenti burocratici. La Regione siciliana deve individuarne i responsabili e prendere provvedimenti seri. Per sanzionare i colpevoli di questo disastro. In alternativa vogliamo delle soluzioni dal governo regionale. Ci sono pratiche presentate con delle carenze documentali e adempimenti burocratici mai eseguiti dal personale preposto, procedure non concluse. Alcuni tirocinanti si sono visti tagliata l’indennità spettante, decurtate di alcune centinaia di euro dall’importo previsto. Altri tirocinanti già sono stati messi a conoscenza ufficialmente del fatto che la loro pratica di rimborso presentata è stata bocciata direttamente dal CPI di appartenenza territoriale. Dopo ripetute denunce in varie testate giornalistiche della Sicilia sono state presentate interrogazioni parlamentari e richieste di audizioni all’Ars. Chiedo un incontro con il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani.
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