C’è chi dice che il numero dei morti provocati dal terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria potrebbe essere superiore a 20 mila. Se per ora i morti accertati sono circa 3 mila e 600, ebbene, questo numero andrebbe moltiplicato per otto. Le televisioni mandano in onda immagini terrificanti dalla Turchia, con i palazzi che si sbriciolano. Gli israeliani, che da anni sono in guerra contro la Siria, hanno deciso di aiutare questo infelice Paese dove gli abitanti ne stanno vedendo di tutti i colori. Prima la guerra americana dell’ex presidente Obama che, da buon ‘Premio Nobel per la Pace’ (geniali gli svedesi, no?) avrebbe voluto sfondare in Siria per dirigersi verso la Russia e, magari, mettere le mani sulla Siberia. Operazione bloccata dai russi e, sotto sotto, dai cinesi, oggi alleati di ferro dei russi e già posizionati in Siberia, area del mondo di grandezza sconfinata, terra misteriosa ricca di chissà quali minerali e grande riserva agricola del mondo. Oltre ai guerrafondai statunitensi, i siriani, in questi anni, sono stati costretti a fare i conti con una terribile carestia che li ha costretti a lasciare la propria terra e ad emigrare. Si chiama desertificazione. Se ci sono persone nel mondo che scappano dalla guerra e dalla fame, questi sono proprio i siriani. Alcuni accettano di andare in Libia, ben sapendo che la maggioranza di loro verrà ridotta in schiavitù e che solo una minoranza arriverà in Europa. Una vergogna documentata dal regista e scrittore Michelangelo Servagnini, che a proposito dei disperati che arrivano in Libia (e tra questi ci sono i siriani), dice: “La maggior parte di loro arriva in Libia dietro raggiro, attraverso un sofisticato sistema di tratta di esseri umani. Solo uno su 18 arriverà in Italia, gli altri rimangono in Libia dove vengono trattati come schiavi”. Tutto documentato – c’è anche un video di Byoblu del Maggio 2021 – e nessuno interviene. Gli schiavi sono oro. E chi prova ad arrivare in Europa via mare paga non meno di 5 mila euro. Poi ci sono i siriani che provano a raggiungere l’Europa orientale. Ma, con i soldi della ‘umanitaria’ Unione europea, vengono tenuti prigionieri dalla Turchia di Erdogan ai confini con i Paesi dell’Est Europa. Quattro anni fa erano circa 4 milioni di persone bloccate dall’accordo Turchia-Ue. Riuscirà la Turchia, con i danni provocati dal terremoto, ad impedire a milioni di persone di entrare in Europa? Come se non bastassero guerra e carestia, in Siria è arrivato anche il terremoto. Chissà se ‘Unione europea, oltre a provare a fare mangiare insetti ai cittadini, riuscirà a convincere Erdogan a tenere ancora i migranti ‘prigionieri’, impedendogli di entrare in Europa, soprattutto in Germania. ‘Grazie Dio’ una bella disinformazione nasconde queste notizie, anche grazie agli algoritmi che riducono la circolazione degli articoli che trattano questi argomenti. La Democrazia occidentale…
Intanto in Ucraina continua la guerra. Su un canale Telegram leggiamo una notizia che – se vera – dovrebbe essere su tutti i mezzi d’informazione del mondo: “Vicino ad Avdeevka si sta svolgendo una battaglia decisiva… Le unità ucraine, sotto stress estremo, sono ricorse all’uso di armi chimiche (vietate dalle Convenzioni di Ginevra) come il cloro e altre armi neurologiche, che di solito lanciano loro droni. Questo ovviamente complica l’avanzata dei nostri combattenti della 1a brigata slava, tuttavia, nonostante ciò, i nostri ragazzi continuano ad andare avanti”. A parlare sono i russi. Dunque per l’informazione occidentale le loro parole valgono zero. Pensate un po’ cosa sarebbe successo se ad usare le armi chimiche fossero stati i russi? Articoli, contro articoli, denunce alla “comunità internazionale” e bla bla bla. Ma siccome la denuncia arriva dai ‘cattivi’ russi piò essere ignorata. Invece bisogna affrontare la ‘rogna’ di Zelensky al Festival di Sanremo. A chi è venuto in testa di invitarlo? Gli americani, anzi gli occidentali – che in Ucraina hanno già perso la guerra e la faccia – vogliono la propaganda ucraina anche nella manifestazione canora italiana. Però sta succedendo un casino. Sembrerebbe che mescolare canzoni con missili e carri armati non vada bene. Che fare? Prima era previsto un messaggio del presidente ucraino tra una canzone l’altra. Ora pare che Amadeus leggerà una lettera di Zelensky. Potenza delle proteste – che sono tante e di tanti – che non vogliono che al Festival di Sanremo si parli di guerra. Così è stata trovata una mediazione un po’ ridicola. Intanto un Occidente con il culo a terra, tra inflazione e recessione, si consola con i meccanici russi che non hanno più materiali per riparare le auto guaste. Veramente un grande danno, per la Russia, almeno a una cosa le sanzioni ‘intelligenti’ della Commissione europea mangia-insetti sono servite. Si rimane basiti dal tono di certi articoli che si leggono sui giornali occidentali. Si parla di guerra con ironia. Chi li scrive sta dietro le scrivanie mentre le bombe ammazzano le persone. Cosa ci sia di allegro e di trionfalistico non si capisce. La verità è che, oggi, stupidità e Occidente sembrano un binomio inscindibile…
Foto tratta da Avvenire