Si è attenuato l’allarme lanciato stanotte dalla Protezione civile circa un possibile maremoto in arrivo sulla coste della Sicilia dopo il terremoto che ieri ha colpito una zona al confine tra Turchia e Siria. Per la precisione, il terremoto, di magnitudo 7.9, è stato avvertito alle 04 circa (ore 02.17 ora italiana) con epicentro tra la Turchia sud orientale e la Siria. I morti fino a questo momento sono oltre 700 ma si teme che il numero possa crescere. I feriti sarebbero centinaia. Dopo il sisma è cattato l’allarme, perché un terremoto di questa portata potrebbe dare vita a uno tsunami o maremoto. Per questo motivo stanotte è scattato l’allarme della protezione civile per le aree costiere di Sicilia, Calabria e Puglia. Qualche ora dopo il pericolo è stato ridimensionato, anche se l’allarme, benché attenuato, rimane. All’inizio gli scienziati avevano calcolato la possibilità di onde di una certa altezza. Si è parlato di onde e non solo di un onda anomala perché c’è il timore di nuove scosse di terremoto. In seguito ad approfondimenti è stato accertato che l’onda anomala misurata in Turchia dopo i violenti terremoti è molto più piccola del previsto: sarebbe alta più o meno 15 centimetri: e questo riduce i possibili problemi. Tuttavia, come già accennato, non si esclude la presenza di onde successive che potrebbero essere provocate da ulteriori scosse. L’allarme, pur ridimensionato, rimane. Il direttore generale del Dipartimento regionale Protezione civile (Drpc) della Sicilia, Salvo Cocina, è in costante contatto con la Protezione civile nazionale a Roma. Il monitoraggio rimane. La Protezione civile della Sicilia è in contatto con le Prefetture della nostra Isola e con i Sindaci dei Comuni costieri per segnalare eventuali novità. Ribadiamo: per ora la situazione è sotto controllo, perché l’onda anomala è molto più bassa di quella che era stata preventivata subito dopo il terremoto che ha colpito Turchia e Siria. Tuttavia ai Sindaci dei Comuni costieri è stato raccomandato di avvisare la popolazione che vive nei litorali bassi e nelle zone portuali per mettere nel conto un eventuale allontanamento. Il direttore Cocina è in contatto con il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, che segue l’evolversi della situazione.
Continua con aggiornamenti
Aggiornamento 1
Il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, è intervenuto con una dichiarazione su Twitter: “Speriamo di superare questo disastro insieme, il più presto possibile e con il minor numero di danni”. Il presidente turco ha detto di essere vicino alla popolazione colpita dal terremoto e ha aggiunto che le squadre di soccorso sono già all’opera. In Turchia rimane lo stato di allerta. Il terremoto che stanotte ha colpito la Turchia, oltre che in Siria, è stato avvertito anche in Libano e a Cipro. La Turchia non è nuova ai terremoti, visto che si trova in una delle zone sismiche più attive al mondo. Per la cronaca, nell’agosto 1999 un terremoto di magnitudo 7,4 con epicentro nel nord-ovest del Paese ha ucciso 17 mila persone.
Aggiornamento 2
Il terremoto ha colpito anche alcune aree della Siria. L’agenzia di stampa ufficiale della Siria, citata dalla BBC, racconta che in questo Paese il bilancio provvisorio del terremoto è di 110 morti e oltre 200 feriti. I media siriani riferiscono anche di edifici crollati nella provincia di Aleppo.
Aggiornamento 3
Dalle notizie che arrivano dalla Turchia sembrerebbe che sarebbero 42 le scosse di assestamento registrate da stanotte fino ad ora. Lo riferisce l’Agenzia per la gestione dei disastri e delle emergenze del ministero degli Interni di Ankara. La scossa più forte sarebbe è stata di magnitudo 6,6. la presenza di tante scosse di assestamento giustifica l’allarme che ancora rimane.
Aggiornamento 4
Su Rai News leggiamo che il terremoto ha distrutto in parte la Chiesa dell’Annunciazione di Iskenderun, cattedrale cattolica che risale al 19esimo secolo. La notizia è stata lanciata dall’ANSA, informata dalla comunità cattolica in Turchia.
Foto tratta da Il Mattino