- Un faccia a faccia tra Putin e Zelesky al Festival di Sanremo batterebbe tutti i record di ascolti televisivi
- Sarebbe una grande prova di democrazia
Un faccia a faccia tra Putin e Zelesky al Festival di Sanremo batterebbe tutti i record di ascolti televisivi
Sta facendo discutere l’invito del presidente dell’Ucraina Zelensky al Festival di Sanremo. C’è chi è favorevole e chi è contrario. Volendo essere precisi, considerato che l’Italia, ai tempi del Governo di Mario Draghi, ha vietato anche le manifestazioni culturali con artisti russi, l’invito nel ‘tempio’ della canzone italiana ci sta. Siccome l’Ucraina è sostenuta dagli americani, i Governi italiani fanno a gara nel compiacere gli Stati Uniti. Tutto secondo una tradizione si servilismo politico post armistizio di Cassibile. Anche per cambiare un po’ registro vogliamo lanciare una proposta dal significato non solo politico ma anche economico: perché gli organizzatori del Festival di Sanremo non invitano anche il presidente della Federazione Russa, Putin? Sarebbe un grandissimo colpaccio mediatico, perché mezzo mondo si attaccherebbe alla televisione per seguire il confronto tra Putin e Zelensky! Non seguiamo molto la televisione e le cronache di Sanremo e non sappiamo se il presidente dell’Ucraina arringherà le italiche folle salendo sul palco del Teatro Ariston o se si collegherà da remoto; va da sé che Putin si collegherebbe da remoto scegliendosi i traduttori di propria fiducia. La televisione italiana realizzerebbe un vero servizio pubblico, dando la possibilità non soltanto agli italiani ma agli spettatori di mezzo mondo di farsi un’idea sulla guerra in Ucraina dalla voce di due tra i più importanti protagonisti del conflitto.
Sarebbe una grande prova di democrazia
Ci guadagnerebbero i cittadini di mezzo mondo, che avrebbero la possibilità di ascoltare sia le ‘campane’ russe, sia le ‘campane’ ucraine. Ci guadagnerebbe il Festival di Sanremo che, con molta probabilità, realizzerebbe ascolti da record mondiale. Ci guadagnerebbero la Rai e lo Stato italiano, perché le aziende farebbero a gare per acciuffare un passaggio pubblicitario durante il confronto tra Putin e Zelensky. In un momento in cui l’Italia è senza il becco di un quattrino, se è vero che il centrodestra al Governo ha eliminato gli sconti fiscali sui carburanti rimangiandosi gli impegni che aveva assunto con gli elettori in campagna elettorale, potrebbe essere una buona fonte di mega introiti pubblicitari. Insomma perché con le guerre debbono guadagnare solo le industrie delle armi? E chissà che magari i due non trovino la via di un dialogo che oggi è stato pari a zero. Lo sappiamo: bisognerebbe vedere cosa ne pensano gli americani, attuali ‘padroni’. dell’Unione europea. Ebbene, noi pensiamo che gli americani sarebbero favorevoli, perché non hanno più tanta voglia di proseguire in questa guerra, se è vero che hanno anche messo in giro la voce della fine della guerra con un accordo che prevede di cedere il 20% dei territori ucraini alla Russia. Indiscrezione smentita dai russi.
Foto tratta da Il Riformista
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