Dal grano ai grilli il passo è stato breve. Anzi, brevissimo. Neanche il tempo dell’approvazione da parte dell’Unione europea e già la pasta prodotta con la farina di grilli è realtà. Spaghetti, per la precisione. Più veloci, addirittura!, dei mirabolanti ‘vaccini’ anti-Covid che si pensava nessuno dovesse battere in materia di cronometro. Sì, pensate ai grilli appoggiati ai rami degli alteri, pensate alle invasioni delle cavallette che negli ultimi anni sono tornate a funestare alcune aree del modo. E poi pensare ai grilli seccati, macinati, impastati e poi trasformati in spaghetti. Non è ‘meraviglioso’? La notizia che la pasta prodotta con farina di grilli l’abbiamo letta in un post su Facebook di Margherita Tomasello, storica imprenditrice siciliana del settore della pasta (chi non ricorda in Sicilia la pasta Tomasello), che oggi è tronata a produrre pasta artigianale, ovviamente di grano duro siciliano, promuovendo la cultura legata a questo alimento con l’Accademia della pasta. L’imprenditrice siciliana ha postato, commentandolo, un articolo di Trend Online: “Al supermercato i primi spaghetti con farina di grillo, chi li produce e quanto costano“. Scrive Margherita Tomasello: “Buon week end nel ricordo dei pranzi di famiglia delle domeniche, quando i piatti di pasta profumavano di grano. Speriamo solo che ci sia una legislazione stringente sull’inserimento della descrizione nelle etichette, visto che la provenienza del grano ancora oggi non è così chiara, immaginiamo cosa si inventerà l’Unione Europea su questo prodotto…”. Commenta Cosimo Gioia, agricoltore, produttore di grano duro nell’entroterra della Sicilia: “Cara Margherita, da anni che lotto per questa cosa ma, purtroppo, contro le lobby non c’è niente da fare… Siamo invasi proprio ora dal grano canadese pieno di ‘Glifosate’ e ‘Micotossine’, che si vende a meno del nostro grano duro, salubre, che rimane invenduto, con conseguente crollo del prezzo… Difronte al Dio denaro, la salute, non conta… Si era istituita la CUN, che avrebbe dovuto sovraintendere anche alla salubrità del grano ma, non se ne sa più niente… anche perché gli importatori industriali non si presentavano alle riunioni… Boh…”.
Cosimo Gioia, tra il 2008 e il 2009, da dirigente generale del dipartimento Agricoltura (leggere assessorato regionale all’Agricoltura della Sicilia) ha provato a portare avanti, tra le altre cose, due iniziative strategiche: la creazione di un marchio per la pasta il grano duro siciliano e i controlli sanitari sul grano estero che arriva in Sicilia con le navi. Superfluo dire che Gioia è stato ‘silurato’. Una storia che abbiamo raccontato nel Dicembre del 2020: “Il marchio ‘Pasta di grano duro di Sicilia’ bloccato oltre dieci anni fa dagli ascari“. Quanto alla CUN grano duro – la Commissione Unica Nazionale che, come ricorda Gioia, dovrebbe sovraintendere alla salubrità del grano duro utilizzato per produrre pasta ed evitare quanto sta succedendo in questi giorni, ovvero una speculazione al ribasso del prezzo del grano duro – va detto che spetta al Governo nazionale e, in particolare, al Ministero delle Politiche comunitarie farla funzionare. sarebbe interessante chiedere al Ministro delle Politiche agricole, Francesco Lollobrigida, che fine ha fatto la CUN grano duro.
Tornando alla pasta con la farina di grillo, su Trend Online leggiamo che la prima azienda a produrre in Italia spaghetti con la farina di grillo è l’Italian Cricket Farm, “azienda da tempo impegnata nell’ambito di progetti con al centro l’allevamento e l’impiego di insetti a scopo alimentare”. E che i primi a mangiare questa pasta saranno i torinesi. Ma come sono ‘sti ‘succulenti’ spaghetti con farina di grillo? A quanto pare, somigliano agli spaghetti prodotti con farina integrale: sono, insomma, scuri. Il giornale ci dà un’altra notizia: bisogna avere la pazienza di aspettare altri 60 giorni per potere acquistare gli spaghetti nei centri commerciali e nei supermercati e, anche per mangiarli al ristorante. Ah, quasi quasi dimenticavamo il particolare più importante: il prezzo. Sappiate che costano 4 volte in più rispetto ai ‘plebei’ e ‘fuori moda’ spaghetti di grano duro. Fatti quattro conti, considerando che il prezzo della pasta di grano duro è aumentato del 40% circa o costa oggi circa un euro e 50 al Kg, la pasta con farina di grillo dovrebbe costare 6 euro al kg. Non solo l’Unione europea ci vuole fare mangiare gli insetti, ma li dobbiamo pure pagare a peso d’oro! Perché un prezzo così altro? Perché i grilli sono ecologici, a km zero e ad elevato contenuto proteico… Come diciamo noi in Sicilia, c’è ‘i moriri!
Foto tratta da Imola Oggi