Eh sì, mentre le fanfare dei media occidentali annunciano la notizia che in Ucraina arriveranno i carri armati Leopard 2 dalla Germania e i carri armati Abrams dagli Stati Uniti d’America, con il Parlamento italiano che, con i soldi tolti dalle tasche degli italiani con l’aumento di benzina e gasolio, ha approvato il sesto decreto che prevede aiuti all’Ucraina, l’Unione ci propina i grilli a tavola. Non c’è bisogno di illustrare lo schifo che in questi giorni milioni di persone stanno provando al pensiero che sulle loro tavole arriveranno cibi pieni di farina di grilli e di larve. In questo schifo ci sono due elementi che sono stati messi da parte. Vediamoli.
Primo elemento: esistono due categorie di persone che, per scelta, hanno deciso di non mangiare animali: sono i vegetariani e i vegani, che in Italia, stando ai dati Eurispes, rappresentano l’8% della popolazione. Ebbene, i prodotti sfarinati a base di insetti potranno entrare in tanti cibi. Per questo è importante conoscere quali alimenti potranno contenere le farine di grillo e di larve. Lo comunicheranno? In teoria la presenza di polvere di insetti dovrebbe essere specificata nella dicitura delle confezioni dei cibi. Ma tutti sappiamo che, con la globalizzazione dell’economia, nell’Unione europea arrivano prodotti agricoli carichi di pesticidi sui quali si hanno poche notizie. E’ in questo scenario che l’Unione europea ha gettato i grilli e le larve sulle nostre tavole. Il rispetto verso i vegetariani e i vegani dovrebbe imporre alle industrie alimentari di informare i consumatori sull’eventuale presenza di farine di grilli e di larve di insetti nei prodotti di origine vegetale. Sarà così? I carenti controlli sui prodotti alimentari ci debbono rendere attenti e pessimisti. Il nostro consiglio è di evitare drasticamente la pasta industriale: acquistate solo pasta artigianale, spenderete un po’ di più ma avrete la certezza di non portare in tavola pasta con la farina di grilli. Se la farina di grilli costerà meno della farina di grano duro e di grano tenero, ebbene, le industrie – alle prese con costi di produzione crescenti – potrebbero fare due più due… Insomma, portare in tavola solo pasta artigianale e i dolci preparateli in casa. Lo stesso discorso vale per le pizze. Frequentare solo pizzerie dove c’è la certezza che non usino farina di grilli. Ovviamente, questo vale per chi non vuole mangiare prodotti a base di farina di grilli e di larve. Chi trova ‘gustosi’ questo prodotti non ha bisogno dei nostri consigli.
I nostri consigli non valgono solo per vegani e vegetariani ma per tutti. Fine della lista di cibi che potrebbero contenere la farina di grilli? Assolutamente no! La farina di grilli si potrebbe trovare nei panini multicereali, nei cracker, nelle barrette ai cereali, nei grissini e, come ricordato, nei dolci industriali. Attenzione anche alle salse, ai prodotti trasformati a base di patate e perfino ai piatti a base di leguminose e di verdure. Anche in questo caso, un consiglio: i legumi preparateli in casa, acquistateli crudi, evitando accuratamente i legumi esteri, soprattutto canadesi, perché possono contenere glifosato. Attenzione al siero di latte in polvere, alle minestre concentrate o in polvere, agli snack a base di farina di granturco; attenzione alla birra, attenzione ai prodotti a base di cioccolato. Ultimo consiglio: non frequentare più i centri commerciali e i supermercati dove si trovano prodotti a base di farina di grilli. Questo è il messaggio più forte da lanciare. Torniamo a frequentare i negozi artigianali, rechiamoci nei mercati agricoli locali e, perché no?, anche presso le aziende agricole. In questo caso, il nostro consiglio non riguarda solo vegani e vegetariani ma tutti i consumatori che non gradiscono mangiare la farina di grilli e di larve che piace tanto all’Unione europea.
Andiamo al secondo elemento. Sappiamo che, nel mondo, tantissime persone soffrono di allergie ai crostacei. Mangiare crostacei, per queste persone, potrebbe provocare problemi seri e, in alcuni casi, anche la morte. Ebbene, gli insetti sono l’equivalente in terra dei crostacei che vivono nel mare. Sono stati effettuati studi per escludere che l’ingestione di derivati degli insetti, da parte di persone allergiche ai crostacei, possa provocare effetti indesiderati, fino al decesso? Si possono conoscere i risultati di questi studi? Altra domanda: la Commissione europea ci ha assicurato che gli insetti non fanno male alla salute umana. Come fanno ad esserne così sicuri? C’è già stata una sperimentazione? Gli insetti a tavola hanno motivazioni economiche e antropologiche (come potete leggere qui). Ma possono essere dannosi per la salute umana, checché ne dicano i signori della Commissione europea. Non soltanto per la presenza di sostanze tossiche ma anche perché gli insetti vengono presi da un ambiente che è ormai fortemente contaminato da pesticidi ed erbicidi (come abbiamo illustrato qui). Dobbiamo ignorare che buona parte del mondo – ad eccezione di alcuni Paesi dove non è arrivato il cosiddetto Occidente industrializzato a provocare danni – l’ambiente è contaminato da pesticidi ed erbicidi? Per non parlare dell’inquinamento provocato dalla presenza di aree industriali. Sappiamo tutti che nel mondo è stato fatto e si continua a fare un uso smodato di pesticidi e, soprattutto, di erbicidi. Ormai da decenni, in tanti Paesi del Mondo, il diserbo delle colture, delle strade, delle autostrade e dei parchi e delle ville delle città grandi e piccole non viene effettuato manualmente ma si effettua con il ricorso a diserbanti chimici, glifosato in testa, che ancora oggi, dopo roventi polemiche che vanno avanti da oltre un decennio, è il diserbante più utilizzato al mondo. Pensiamo veramente che gli insetti, che vivono in un ambiente fortemente contaminato, non siano stati a propria volta contaminati da erbicidi e pesticidi?
Alla fine dell’800 il naturalista Charles Darwin dimostrava che l’inquinamento ambientale non eliminava tutte le specie di animali ma selezionava le specie che resistevano. Lo stesso discorso vale per pesticidi ed erbicidi: ad alte dosi gli insetti muoiono ma, piano piano, si selezionano insetti che riescono a sopportare basse dosi di erbicidi e pesticidi. Qualcuno potrebbe chiedere: quali sarebbero gli ambienti dove sono presenti basse dosi di pesticidi ed erbicidi? Risposta: le aree dove vento, pioggia e, in generale, gli agenti atmosferici trasportano pesticidi, erbicidi. Si chiama effetto deriva. La resistenza a sostanze dannose per la vita non riguarda solo gli insetti. Succede la stessa cosa con i batteri: a furia di utilizzare in modo improprio gli antibiotici si stanno selezionando, piano piano, ceppi di batteri che resistono a questo o quell’antibiotico. E, se proprio la debbiamo dire tutta, la preoccupazione degli scienziati è che il fenomeno dell’antibiotico-resistenza si possa aggravare in un futuro purtroppo non lontano. Dopo di che cosa ci propone l’Unione europea? Di portare nei nostri piatti i derivati degli insetti che vivono in ambienti inquinati! Invece di andare avanti, andiamo indietro. Tutto perché i fanatici dell’Unione europea vogliono eliminare la carne bovina, la carne suina, la carne ovina e la carne caprina perché gli allevamenti inquinano. Tutti sappiamo che gli allevamenti intensivi inquinano l’ambiente, ma da qui a proporre di far mangiare gli insetti ne corre!
Foto tratta da la Voce del Trentino