Da Palermo, da una scuola elementare di Palermo arriva una storia incredibile. A raccontarla è il quotidiano on line Palermo Today. Titolo: “I riscaldamenti sono guasti e in aula si gela, bimba si sente male e va in ipotermia“. Sommario: “E’ successo nella scuola Emanuela Loi, in via Dogali. La piccola, che frequenta la quinta elementare, ha iniziato a tremare e a sentire le gambe intorpidirsi. Immediato l’intervento del personale del 118. La preside: ‘Se il Comune non interverrà, sarò costretta a chiudere il plesso'”. Da quello che leggiamo nell’articolo l’impianto di riscaldamento è andato in tilt per una perdita nelle fognature. Il problema è complicato e l’Azienda municipale del gas – Amg gas – ha disattivato l’impianto di riscaldamento. La prima domanda è: che senso ha tenere aperta una scuola senza il riscaldamento con il freddo di questi giorni? Non sarebbe stato più opportuno chiudere la scuola a tutela della salute degli studenti e, in generale, di tutto il personale? Da quello che si legge nell’articolo ci sono problemi tecnici e burocratici. E c’è – soprattutto – il problema del Comune di Palermo che dovrebbe affrontare il problema e non l’ha fatto nonostante i solleciti da parte della stessa scuola. la seconda domanda è: cosa combina il Comune di Palermo? Se, come si legge nell’articolo, ci sono problemi a ripristinare il servizio perché il Comune non mette a disposizione locali alternativi? La terza domanda la poniamo dopo aver letto il seguente passo dell’articolo: “Persino il Prefetto a Luglio e a Ottobre ha sollecitato l’amministrazione al ripristino dell’impianto”. E da Ottobre ad oggi cosa è stato fatto? Supponiamo nulla se una bambina è finita in ospedale per il freddo. Ecco la terza domanda: è normale mettere a rischio la salute di studenti e docenti a causa del freddo? Quarta domanda: dopo sei mesi non è stato possibile trovare locali alternativi muniti di riscaldamento? Ma come: il Comune di Palermo ha a disposizione 800 milioni di euro per nuove linee di Tram, 400 milioni di euro per nuovi parcheggi e non si trova un locale scolastico con i riscaldamenti, lasciando studenti e professori al freddo? Quinta domanda: cosa aspettano gli attuali amministratori comunali ad andarsene a casa?
Dando un’occhiata alla rete ci accorgiamo che il problema è diffuso in tante scuole italiane. Ecco un articolo di Orizzontescuola del Novembre dello scorso anno:
Foto tratta da Orizzontescuola