ANCI Sicilia si accinge ad eleggere per acclamazione il nuovo presidente. Si tratta di Paolo Amenta, Sindaco di Canicattini Bagni, Comune della provincia di Siracusa. Per l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani della Sicilia la designazione di Amenta è la migliore possibile. Da anni il futuro presidente – che fino ad oggi ha ricoperto il ruolo di vive presidente – si occupa della finanza locale. Non esageriamo se scriviamo che è un grande conoscitore della situazione economica e finanziaria dei Comuni e delle ex Province siciliane (negli articoli che alleghiamo in basso potete leggere alcuni suoi interventi). Per i Comuni e per le Province della nostra Isola la situazione è difficile, dal momento che prima il Governo nazionale di Matteo Renzi e poi la crisi finanziaria degli ultimi anni non hanno consentito a Sindaci e commissari delle Province di lavorare con serenità. Mancano i soldi e aumentano i debiti con il sistema bancario. Anche perché i cittadini siciliani sono sempre più poveri e, in molti casi, non pagani più non soltanto tasse e imposte comunali ma tasse e imposte in generale. La situazione è peggiorata nell’ultimo anno, perché quei pochi soldi che arrivavano ai Comuni da Stato e Regione sono stati ridotti per finanziare la demenziale guerra che gli americani hanno scatenato in Ucraina per difendere l’area del dollaro insidiata dalla Cina e dai suoi alleati. Ai Comuni e in misura minore alle ex Province oggi arrivano solo fondi per gestire appalti a realizzare (o quasi) opere pubbliche che, nella stragrande maggioranza dei casi, servono solo alle imprese che le realizzano e alla politica tra progettisti e altre ‘cose’… Da qui la nostra proposta per finanziare i Comuni in modo alternativo. Prima di illustrarla leggiamo insieme il Comunicato di ANCI Sicilia:
“L’unità come condizione essenziale per rivendicare il ruolo istituzionale dei Sindaci nei rapporti con il Governo nazionale e con il Governo regionale, questo il quadro che emerge in vista dell’Assemblea Congressuale dell’ANCI Sicilia, in programma per Martedì 31 gennaio 2023. Scaduti i termini per la presentazione delle candidature , infatti, siamo in presenza di una lista unitaria. In base al regolamento, in tali casi, l’assemblea congressuale, composta da tutti i sindaci di Sicilia, sarà chiamata ad eleggere per acclamazione il Consiglio regionale dell’Associazione, composto da 55 componenti fra sindaci e altri amministratori locali e quale presidente, Paolo Amenta, Sindaco di Canicattini Bagni e vice presidente uscente. “La indicazione unitaria del candidato Presidente e del Consiglio regionale è grande conferma di continuità di azione e al tempo stesso garanzia del ruolo istituzionale dell’Anci Sicilia in rappresentanza dei governi locali. La nuova governance sono certo proseguirà nella affermazione di una visione che è frutto del lavoro di tanti anni e di tanti amministratori che desidero ringraziare“: così ha dichiarato Leoluca Orlando Presidente uscente al momento della convocazione della Assemblea Congressuale”.
“Fra i primi sottoscrittori della lista – prosegue il comunicato dell’ANCI Sicilia – troviamo il Sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, il Sindaco di Messina, Federico Basile, il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, il Sindaco di Caltanissetta, Roberto Gambino, il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida insieme a tanti altri primi cittadini di Comuni grandi, medi e piccoli. Un percorso congressuale avviato lo scorso 14 novembre con l’assemblea degli amministratori dei comuni soci, nel corso della quale si è proceduto con le modifiche al regolamento e allo statuto dell’Associazione. “La lista unitaria presentata è il frutto di un faticoso lavoro, che ha portato alla costruzione di un quadro che rappresenta tutti i territori, raggruppa tutte le sensibilità politiche e ha coinvolto un gran numero di amministratori locali – dice Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell’ANCI Sicilia -.La sfida che ci attende a partire dall’assemblea congressuale del 31 gennaio è quella di costruire una governance dell’Associazione sempre più capace di sganciarsi dalle logiche delle singole appartenenze e di riuscire a rappresentare in maniera compatta gli Enti locali in una prospettiva istituzionale, che li veda realmente centrali nei faticosi percorsi di miglioramento della qualità di vita dei cittadini e di crescita sociale, culturale ed economica dei territori”.
“In un momento di particolare difficoltà per la vita degli enti locali è più che mai necessario, soprattutto in Sicilia, ricercare le ragioni della coesione e dell’unità di intenti, indipendentemente da appartenenze politiche e posizioni pregiudiziali – sottolinea Roberto Lagalla, Sindaco di Palermo e primo sottoscrittore della lista -. Per tale motivo, quale Sindaco della città capoluogo di Regione – aggiunge Lagalla – ho ritenuto di sottoscrivere per primo la proposta di pervenire ad una lista unitaria, non rivendicando alcuna prelazione per Palermo ma auspicando, piuttosto, l’individuazione di un comune e condiviso candidato alla presidenza dell’ANCI regionale, dotato di specifica e consolidata esperienza e di riconosciuto equilibrio, meglio se espressione di territori caratterizzati da spopolamento demografico e bisogni propri della più parte dei piccoli e medi comuni siciliani”. Aggiunge il sindaco di Messina, Federico Basile: “Auspico che la nostra Associazione possa continuare ad essere un punto di riferimento per noi Primi cittadini dei Comuni siciliani. Per rispondere alle necessità e alle aspettative dei nostri concittadini è indispensabile che noi amministratori locali attiviamo percorsi in sinergia affinché il Presidente e gli organismi direttivi dell’ANCI Sicilia, attraverso il nostro contributo e le nostre idee, possano meglio rappresentarci a livello regionale e nazionale. Ritengo che la decisione di presentare una lista unica, dando un’idea di compattezza rispetto gli schieramenti di destra e sinistra, sia un segnale di grande maturità dei sindaci siciliani in un momento particolarmente delicato per la nostra terra, sia dal punto i vista sociale che politico”. Sulla stessa lunghezza d’onda il commento del Sindaco di Siracusa, Francesco Italia: “I nostri concittadini ci chiedono risposte che siano all’altezza delle sfide e per riuscirci sarà importante confrontarci in modo unitario con i nostri interlocutori. Quanto al candidato alla presidenza, per lui garantiscono l’esperienza e la competenza maturate. L’impegno mostrato nel battersi per il territorio è una prova di concretezza che saprà confermare anche in questa nuova veste”. D’accordo anche Roberto Gambino, sindaco di Caltanissetta: “La presentazione di una lista unitaria è una grande soddisfazione per tutti noi e indica compattezza e unità prescindendo dagli schieramenti politici. L’esperienza, la preparazione nell’ambito delle tante politiche che riguardano gli Enti locali insieme ai tanti anni di vita associativa di Paolo Amenta lo aiuteranno a rappresentare tutti i sindaci e tutti i territori dell’Isola”. Parla anche Giacomo Tranchida, Sindaco di Trapani: “L’ANCI Sicilia continua il suo percorso dimostrando la sua compattezza e rafforzando la sua rappresentatività e la candidatura di Paolo Amenta è in coerenza e in continuità con il passato”.
I lavori dell’Assemblea Congressuale dell’ANCI Sicilia, alla quale interverrà anche il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, si apriranno alle ore 10 del prossimo 31 Gennaio presso l’hotel San Paolo Palace a Palermo. Qualche consiglio al nuovo presidente di ANCI Sicilia: è inutile perdere ancora tempo inseguendo i fondi nazionali e regionali. Da Stato e Regione, al massimo, arriveranno soldi per organizzare altre ‘scorpacciate’ di appalti con annessi & connessi, non certo per aiutare i cittadini. I Sindaci siciliani comincino a pensare a forme nuove di finanziamento per i Comuni: per esempio, moneta complementare per migliorare i servizi e buoni comunali decennali, provando a utilizzare i risparmi dei cittadini che non sono ancora stati ‘alleggeriti’ dai massoni e affaristi dell’Unione europea. Provando a garantire ai cittadini un ritorno che potrebbe anche non essere solo denaro ma anche prodotti agricoli del territorio. I Comuni, detto in parole semplici, dovrebbero provare a coinvolgere gli agricoltori. Le forniture di prodotti agricoli genuini a km zero e a prezzi scontati potrebbero convincere i cittadini a investire, se non altro perché risparmierebbero sulla spesa migliorando la loro salute, dal momento che non porterebbero più sulle proprie tavole prodotti agricoli esteri che, spesso, oltre a non avere sapore, sono trattati con pesticidi dannosi per la salute umana e appunto per questo proibiti in Europa, come si racconta in un articolo pubblicato da ITALIA FRUIT. Bisogna provare a organizzarsi partendo dal presupposto che i guadagni che fino ad oggi finiscono ai commercianti e alla Grande distribuzione organizzata potrebbero essere divisi, in parte, tra Comuni e agricoltori. Questi ultimi – gli agricoltori – guadagnerebbero più di quanto guadagnano oggi e, come già accennato, ci guadagnerebbero anche i cittadini, soprattutto in salute. Pensiamo all’olio d’oliva extra vergine, alla farina di grani siciliani, agli ortaggi siciliani, alla frutta siciliana, ai formaggi siciliani, ai salumi siciliani, ai vini siciliani e via continuando. Se pensiamo che oggi, su 13 miliardi di euro di spesa agroalimentare annua (tanto spendono ogni anno gli abitanti della Sicilia in prodotti agroalimentari), solo 2 miliardi di euro vengono spesi dai siciliani per acquistare prodotti agricoli e agroalimentare siciliani, ebbene, facendo aumentare la spesa per i consumi interni – per esempio, portando a 6-7 miliardi di euro la spesa annua dei cittadini siciliani con l’acquisto di prodotti siciliani – i Comuni rilancerebbero l’economia della nostra Isola facendo aumentare il gettito fiscale oggi ridotto ai minimi storici. Ribadiamo: si tratta solo di organizzarsi.