Comunicato Agenzia I Press
“Rispettare i requisiti, le competenze e le qualifiche in rapporto al progetto da realizzare, per garantire qualità dell’opera e scongiurare il rischio di perdere parte dei fondi del PNRR”. È questo l’appello della Federazione Architetti Sicilia (FAS) e del suo coordinatore Alessandro Amaro, che rappresenta oltre 7mila professionisti delle province di Catania, Palermo e Trapani. Una denuncia che è conseguenza delle “modalità con cui operano alcune Amministrazioni per l’assegnazione delle progettazioni. Abbiamo ricevuto alcune segnalazioni – dichiara Amaro – di lavori affidati ai tecnici dipendenti dell’Ente, non in possesso delle competenze previste dalle normative. Una procedura viziata – prosegue – che compromette il valore dell’opera e che, soprattutto, crea una difformità rispetto ai casi in cui gli incarichi vengono affidati ai liberi professionisti. A prescindere dalla posizione interna o esterna agli uffici pubblici – sottolinea Amaro – la progettazione o la direzione dei lavori devono essere assegnate a chi di competenza e con i requisiti previsti dal Codice degli appalti (decreto legislativo 50/2016). Basti pensare al restauro di edifici vincolati, di esclusiva competenza degli architetti. Purtroppo registriamo troppo spesso disparità di trattamento in relazione agli incarichi tecnici: quando questi ultimi vengono affidati ai dipendenti delle singole Amministrazioni, requisiti, competenze, curriculum e iscrizione all’Ordine, vengono spesso lasciati alla discrezionalità dell’Ente. Cosa che non avviene quando il professionista è esterno. Una situazione che penalizza l’intera categoria e in particolare i giovani, a cui spesso viene negato l’accesso agli appalti pubblici. Una serie di prassi improprie – continua Amaro – che creano un danno non indifferente ai liberi professionisti e mettono a rischio i fondi del PNRR. Nel corso delle verifiche della Commissione Europea, infatti, un errore di progettazione, un difetto di forma, un’assegnazione viziata o irregolare, potrebbero comportare la perdita dell’intero finanziamento”. Tra le preoccupazioni, il coordinatore della Federazione segnala anche una criticità frequente: “La richiesta dei fondi PNRR viene spesso legata a vecchi progetti, mai portati avanti per carenza di risorse economiche, che risultano ormai obsoleti o poco contemporanei. A tale scopo, piuttosto che lasciare spazio a nuove e più attuali opere, i progetti vengono infatti recuperati dai cassetti, spesso aggiornati solo relativamente alle voci economiche”.