PALERMO (ITALPRESS) – Sul caso della mostra a Cannes, Schifani “se ha mentito deve dimettersi”. Così in un’intervista all’edizione locale di Repubblica, Gianfranco Miccichè, commissario del partito che esprime il presidente della Regione ma iscritto al gruppo misto all’Ars. Miccichè non ha ancora digerito la mancata deroga al numero minimo di deputati per formare un suo gruppo, nè lo scontro con gli ormai ex alleati del centrodestra. Ma soprattutto la fine del rapporto con Renato Schifani.
“Schifani – sottolinea – è il mandante spregevole, cattivo. Galvagno è l’esecutore imbarazzato, ma, spiace dirlo, anche debole, inadeguato. Lui avrebbe voluto concedere la deroga. Tutta questa situazione mi dispiace. Ero convinto che fosse meglio di Musumeci e invece il signor Schifani ha fatto la più grande sciocchezza della sua vita: aveva Forza Italia pronta a proteggergli le spalle e invece adesso è solo”.
Poi, c’è la storia di Cannes: “Più che dare la possibilità di rispondere a me, bisognerebbe far rispondere cinque milioni di siciliani. Che tirasse quest’aria si sapeva da tempo. Quando io ho chiesto a Schifani il Turismo e la Sanità, era perchè ritenevo che quelli fossero i settori su cui aggiustare il tiro. La vicenda di Cannes e l’indagine della Corte dei conti sull’hub di Palermo dicono che non mi ero sbagliato”. “Non avevo nessun pezzo di carta, avevo sensazioni, persone che mi dicevano: ‘Quello che appare in tv o in radio sembra molto meno rispetto a quel che si è spesò. Ma non avevo elementi concreti. Attraverso l’esame dello scorso bilancio io e alcuni assessori dell’attuale governo abbiamo avuto una sensazione molto netta. Io non ne ho voluto sapere più niente, altri no. Musumeci diceva che volevo mettere le mani dove loro erano stati puliti. E lo stiamo vedendo”, commenta Miccichè, aggiungendo: “Ecco, guardiamo a Schifani. Perchè ha cambiato assessore al Turismo all’ultimo minuto? Lo spieghi. Non a me, ai siciliani. L’ultima volta che sono stato a casa di Schifani, mi disse: ‘Ma ti rendi conto che mi vogliono indicare Francesco Scarpinato?’. Così ne parlava in quei giorni”.
“Non ho più nessun vincolo di coalizione, di alleanza, di lealtà nei confronti di queste persone: quello che mi hanno fatto non ha eguali nella storia politica di questa Regione – prosegue Miccichè -. Mi hanno tolto tutto e ci sono riusciti, chi ha un potere enorme come quello di un presidente della Regione può farlo”. “Sono rimasto con l’amico Michele Mancuso, ma ero convinto che ce ne fossero altri – aggiunge -. Io sono al gruppo misto ma non mi sento sconfitto: la Storia ci insegna che chi subisce violenza non lo è mai. Schifani lo avevo messo in guardia, oggi gli chiederei: ti è effettivamente convenuto schierarti con quelli da cui io consigliavo di prendere le distanze?”.
Poi, tornando sulla storia di Cannes: “Credo che quello che un presidente della Regione dichiara debba essere scritto con lo scalpello sulla pietra: Schifani a inizio settimana ha dichiarato di non saperne niente. Iniziamo così questa legislatura? Con le bugie?”. “Da quello che dichiara Manlio Messina – evidenzia Miccichè -, c’è poco da discutere. Ma il loro match non mi interessa. Quante volte Musumeci ha detto: ‘Non ne sapevo nientè? Ricominciamo con i ‘non ne sapevo nientè? Questo gioco deve finire, non si può pensare che i siciliani siano tutti scemi. Non farò passare un giorno d’aula finchè Schifani non verrà a dirci se ha detto la verità. Altrimenti ricordo a tutti che un presidente degli Stati Uniti non si è dovuto dimettere per uno scandalo con la sua segretaria, ma perchè lo aveva negato ed è stato smentito. Non è ammissibile che un presidente menta al suo popolo. Se dovesse emergere che ha ragione Messina, Schifani dovrebbe dimettersi”.
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(ITALPRESS).
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