L’Assemblea regionale siciliana, per cominciare la discussione sulla manovra economica e finanziaria 2023, ha chiesto e ottenuto dal Governo romano una norma nazionale fuori luogo e sbagliata per potere ‘spalmare un ‘buco’ di 800 milioni di euro circa in dieci anni. Invece di farsi restituire dallo Stato i soldi che lo stesso Stato ha rubato alla Regione siciliana dal 2006 ad oggi (9 miliardi di euro dal Fondo sanitario regionale e oltre 6 miliardi di euro di crediti che la Regione vantava verso lo Stato regalati allo stesso Stato nel 2015 con una legge votata dal Parlamento siciliano!), la politica siciliana preferisce ‘spalmare’ il ‘buco’ di 800 milioni di euro circa in dieci anni, trasferendo sulle generazioni future i debiti di oggi. La stessa politica siciliana che non ha la disponibilità di 800 milioni di euro, per evitare di farli pagare alle generazioni future, ha trovato in quattro e quattr’otto quasi un miliardo e mezzo di euro per iniziare i lavori dell’autostrada Catania-Ragusa (come potete leggere in questo articolo de La Sicilia). Gli ospedali siciliani cadono a pezzi, i Pronto Soccorso sono nel caos, mancano medici, infermieri e posti letto, in Estate con temperature vicine a 40 gradi ci sono interi reparti con condizionatori vecchi che non funzionano, però i soldi per nuovi grandi appalti si trovano sempre. Già immaginiamo la scena: centinaia di operai assunti dai politici dei luoghi, i sindacati a vigilare i ‘fortunati’ che troveranno un posto di lavoro per i prossimi dieci-vent’anni e via continuando. Se oggi gli operai che verranno assunti hanno cinquant’anni andranno in pensione con la Ragusa-Catania in costruzione (fa pure rima) come avviene nelle altre appaltopoli stradali e autostradali in salsa sicula… Avanti così verso il sottosviluppo culturale prima che economico!
Annunci roboanti raccontano di quattro lotti esecutivi di questa nuova autostrada – stanno partendo con quattro lotti in omaggio ai quattro Cavalieri dell’Apocalisse – con annessi monitoraggi ambientali, sicurezza, protocolli di legalità e bla bla bla. Il primo e il terzo Cavaliere, pardon, il primo e il terzo lotto dovranno essere realizzati, per i creduloni, in 1095 giorni, compresi 195 giorni per “andamento stagionale sfavorevole”; il secondo e il quarto lotto dovrebbero essere completati in 1280 giorni, compresi i 225 giorni per “andamento stagionale sfavorevole”. Noi conserveremo questo articolo, perché abbiamo la presunzione di immaginare che i lavori per questi quattro lotti dureranno non meno di un decennio e, con bravi Azzeccagarbugli pronti a trasformare i capitolati di appalti in carta bollata, anche di più. Fanno scuola, in Sicilia, in materia di dilatazione mediterranea del tempo degli appalti, la nuova strada o autostrada Palermo-Agrigento che ha già superato il decennio di lavori in corso e adesso va per i quindici anni, l’autostrada Caltanissetta-Agrigento (una variante di Achille Piè veloce che non raggiungerà mai la tartaruga), il Passante ferroviario di Palermo alla ricerca del tempo perduto, l’Anello ferroviario di Palermo, ovvero il nulla proiettato pindaricamente nel niente, i lavori di manutenzione dell’Autostrada Palermo-Catania modello rotoloni che non finiscono mai, la strada a scorrimento veloce Nord-Sud conosciuta anche come la Mistretta-Gela, cittadine siciliane che, come Scilla e Cariddi, sono destinate a guardarsi ma a non incontrarsi e, soprattutto, la Circumetnea, i cui lavori sono iniziati al tempo in cui Omero aveva scritto poco più della metà dell’Iliade… Sì, la Sicilia che ‘sogniamo’ aveva bisogno dei primi quattro lotti dell’autostrada Catania-Ragusa: ne aveva bisogno come il vino per gli ubriachi. Come vivere senza questi quattro Cavalieri degli appalti con o senza Apocalisse? “Telefonami tra vent’anni” cantava il grande Lucio Dalla.