Esplode un gasdotto che collega Lituania e Lettonia. Pericoli anche per i gasdotti che attraversano il Mediterraneo?

13 gennaio 2023
  • La domanda è d’obbligo, perché l’Unione europea, in questa guerra voluta dagli americani che cercano di difendere l’area del dollaro, non è certo un’area neutrale al di sopra delle parti ma è schierata a pancia a terra contro la Russia (ambiguità della Germania a parte) 
  • Ognuno può pensare quello che vuole. Ma questo è il terzo gasdotto che esplode da quando è scoppiata la guerra in Ucraina. Nel Mediterraneo non mancano certo gasdotti

La domanda è d’obbligo, perché l’Unione europea, in questa guerra voluta dagli americani che cercano di difendere l’area del dollaro, non è certo un’area neutra al di sopra delle parti ma è schierata a pancia a terra contro la Russia (ambiguità della Germania a parte) 

E se dovessero cominciare a esplodere i gasdotti? Ce lo chiediamo dopo che un’esplosione ha danneggiato uno dei due gasdotti che collegano Lituania e Lettonia. Non siamo lontani dall’Ucraina e noi da questa guerra, ormai, ci aspettiamo di tutto. Su vari siti d’informazione si legge che l’Occidente è in grande difficoltà. La guerra, è inutile nasconderlo, vede in questo momento in netto vantaggio la Russia, che ha bombardato e continua a bombardare acquedotti e centrali elettriche e conquista nuove posizioni. Ora arriva la notizia dell’esplosione di un gasdotto che si trova nel distretto di Pasvalys, nel nord della Lituania. Dalle notizie che si leggono qua e là le fiamme hanno raggiunto i 50 metri d’altezza e c’è chi racconta che erano visibili a poco più di 15 km di distanza. Le notizie che arrivano non sono tranquillizzanti. Si dice che l’esplosione non sembri di natura dolosa ma le indagini sono in corso è non viene escluda alcuna possibilità, compresa la possibile natura dolosa dell’esplosione del gasdotto. Ricordiamo che con le bombe sono stati già danneggiati i gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2. Sono i gasdotti che passano sotto il Mar Baltico e collegano, anzi ormai è più corretto dire collegavano la Russia con l’Europa, Germania in testa.

 

Ognuno può pensare quello che vuole. Ma questo è il terzo gasdotto che esplode da quando è scoppiata la guerra in Ucraina. Nel Mediterraneo non mancano certo gasdotti

Ognuno, in questo momento, è libero di leggere come vuole la spiegazione di questa strana esplosione. Noi la leggiamo in chiave pessimistica, perché da quello che leggiamo la guerra in Ucraina, lungi dal finire, si va inasprendo e incattivendo. Soprattutto perché le previsioni dell’Occidente si stanno rivelando tutte sbagliate. Ricordiamo cosa scrivevano i giornali occidentali nella Primavera dello scorso anno: la Russia sarebbe fallita, Putin sarebbe stato destituito, Putin era malato e altre fesserie. La realtà, come abbiamo già accennato, è che in crisi economica è entrato l’Occidente, alle prese con una stgflazione: stagnazione dell’economia e inflazione. Checché se ne dica, l’esplosione del gasdotto che collega Lituania e Lettonia è un bruttissimo segnale. Ricordiamoci che l’Unione europea ha aiutato e continua ad aiutare l’Ucraina, fornendo soldi e armi: armi con le quali i sondati ucraini hanno ammazzato e continuano ad ammazzare soldati russi. la guerra e guerra e, quando arriva, si sa, non risparmia certo i Paesi che hanno aiutato uno dei contendenti e penalizzato un altro dei contendenti. Cosa vogliano dire? Semplice: che nel Mediterraneo non mancano certo gasdotti che portano il gas dal Nord Africa all’Europa passando per la Sicilia. E siccome l’Unione europea e quindi anche l’Italia – e quindi anche la Sicilia – vanno messi nel conto eventuali attentati ai gasdotti che attraversano il Mediterraneo.

Foto tratta da Il Fatto Quotidiano    

 

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