- A denunciare l’accaduto è Pietro Ciulla, delegato del WWF Italia per la Sicilia: “Gran parte dei boschi insistenti nei Parchi e nelle zone protette siciliani sono devastati da mezzi di ogni genere, a due e a quattro ruote”
- L’appello al presidente della Regione siciliana, Renato Schifani
A denunciare l’accaduto è Pietro Ciulla, delegato del WWF Italia per la Sicilia: “Gran parte dei boschi insistenti nei Parchi e nelle zone protette siciliani sono devastati da mezzi di ogni genere, a due e a quattro ruote”
Da quando sono stati istituiti, i Parchi naturali della Sicilia sono spesso oggetto di polemiche tra i gestori e i cittadini che vivono in questi luoghi. Questi ultimi – in alcuni casi con buone ragioni – sostengono che i divieti impediscono anche minimi interventi edilizi o altre attività. Per questo rimaniamo sbigottiti nel leggere un comunicato del WWF Sicilia, nel quale si esprime “grande preoccupazione per le condizioni in cui si trovano i boschi del Parco dell’Etna e la loro biodiversità”, ma a che con riferimento ai boschi siciliani in generale. A creare problemi non sono i residenti ma chi si avventura in questi luoghi facendo, a quanto pare, i propri comodi. Definire allucinante il racconto di Pietro Ciulla, delegato del WWF Italia per la Sicilia è poco: “Prendiamo spunto – scrive Ciulla – da un vergognoso episodio di violenza nei confronti di un cittadino che si è ‘permesso’ di ricordare ad alcuni motociclisti che nel bosco è vietato circolare con mezzi motorizzati e che, per risposta ha ricevuto botte, minacce e quanto di peggiore possa esprimere la vergogna umana. I boschi dell’Etna, ma anche purtroppo gran parte dei boschi insistenti nei Parchi e nelle zone protette siciliani, sono devastati da mezzi di ogni genere, a due e a quattro ruote”. Questi mezzi, si legge sempre nel comunicato, “entrano nei sentieri in pieno bosco nonostante i divieti di legge, tracciando veri e propri solchi e distruggendo preziosi habitat naturali che caratterizzano la biodiversità del Parco dell’Etna e delle zone naturali protette. Inoltre la presenza di rombanti motori a tutto gas produce un inquinamento acustico di grande impatto per gli animali abitanti il bosco stesso”.
L’appello al presidente della Regione siciliana, Renato Schifani
“Come più volte evidenziato e segnalato – prosegue il comunicato – un bene naturale così prezioso e unico come il Parco dell’Etna, giorno dopo giorno, sta diventando un grande parco divertimenti, privo di ogni regola e senza alcun governo delle azioni che in esso avvengono. Lo stesso dicasi per altri Parchi e zone naturali formalmente protette della Sicilia. Facciamo appello al Governo regionale, perché possa essere ripristinata un’azione di contrasto all’illegalità diffusa, attraverso una ferma repressione e l’attivazione di canali di controllo che impediscano l’esercizio di pratiche vietate in qualsiasi Parco degno di tale nome.
Chi dovrebbe perseguire la legalità e non lo fa diventa complice dei fuorilegge. Non ci rassegniamo all’idea che la Sicilia debba essere fintamente governata, per poi far posto all’ignavia, magari forse agli interessi personali o di categoria, alle mafie, al malaffare, alla stupidità frutto di una disarmante ignoranza ambientale. Auspichiamo che il Presidente On. Renato Schifani sappia dare una svolta di dignità alla nostra bellissima Sicilia, sappia imporre la tutela e la salvaguardia del nostro prezioso patrimonio naturale, sempre più devastato e impoverito da un’idea diffusa del fai da te e dalla mancanza di rispetto delle normative”. Tanto fiscali con i residenti nei Parchi siciliani e poi i motociclisti fanno quello che vogliono?
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