Il petrolio russo che non va più in Europa viene acquistato da Cina e India. Se l’Unione europea con l’embargo e il G7 con il price cap pensavano di danneggiare l’economia russa hanno preso un mezzo granchio. L’Iraq è sempre stato il fornitore storico di petrolio dell’India. Ma lo scontro in atto tra area del dollaro statunitense e i suoi alleati da un lato e la Cina e i suoi alleati dall’altro lato sta cambiando gli scenari economici e commerciali nel mondo, se è che, da tre mesi a questa parte, il maggiore fornitore di petrolio dell’India è la Russia. Quello che sta succedendo con il petrolio russo ci dice che Stati Uniti e, in generale, Occidente industrializzato sono un po’ in difficoltà. Nella guerra in Ucraina contro la Russia non sta andando bene. Perdono sul piano militare e perdono anche sul piano economico. Ricordiamo che i mezzi d’informazione occidentali, lo scorso anno, davano la Russia in fallimento prima dell’Estate. E passata l’Estate, è passato l’Autunno, è arrivato l’Inverno con il nuovo anno e la Russia non solo non è fallita ma ha migliorato la propria condizione economica. Merito anche degli alleati della stessa Russia.
Ricordiamo che la Russia fa parte del BRICS, sigla che sta Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. E sono proprio due Paesi del BRICS che stanno acquistando il petrolio russo vanificando le sanzioni di Unione europea e G7. Ricordiamo che i Paesi del BRICS lavorano per creare una divisa alternativa al dollaro americano. Prospettiva che, ovviamente, non piace agli Stati Uniti d’America. E’ questa, con molta probabilità, la vera ragione della guerra che l’Occidente ha scatenato in Ucraina contro la Russia. Guerra che è sì esplosa dopo che il Governo filo-americano dell’Ucraina ha annunciato l’intenzione di entrare nella NATO, ma che è scoppiata anche per far andare a carte quarantotto un accordo che l’Unione europea aveva siglato con Cina e Russia, ovvero il pagamento in euro di una megafornitura di gas russo alla Cina. Presi in castagna, gli ‘europeisti’ hanno fatto subito marcia indietro, cercando di accreditarsi come ‘nemici’ della Russia, anche se agli americani il dubbio che i tedeschi treschino sottobanco con i russi è rimasto, se non altro perché, da anni, Gazprom, il colosso della Federazione russa che opera soprattutto nell’estrazione e nella vendita di gas, lavora fianco a fianco con ambienti molto vicini al partito Socialdemocratico tedesco. Chi ha un po’ di memoria, infatti, ricorderà che, nel 2005, l’ex Cancelliere socialdemocratico Gerhard Schroeder è stato nominato presidente del consiglio di sorveglianza di Gazprom. Non a caso sono stati sabotati i gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2 che portavano il gas russo in Europa passando per il Mar Baltico. Cosa, questa, che non ha danneggiato tanto la Russia, che il gas che vendeva all’Europa lo vende alla Cina, ma ha invece danneggiato l’Unione europea, che è rimasta senza gas russo. Come si fa a dare torto a Putin quando dice che l’Unione europea, senza gas russo, corre a grandi passi perso la deindustrializzazione?
Foto tratta da Il Mattino