“La Commissione Europea verificherà con le autorità locali le cause profonde del fallimento dell’ex Avviso 22 che ha lasciato oltre 300 persone fuori dal mercato del lavoro e senza alcun indennizzo”. Lo dice in un comunicato l’eurodeputato Ignazio Corrao eletto in Sicilia e in Sardegna. Il parlamentare europeo ha disposto un’interrogazione alla Commissione europea “circa il fallimento del sistema dei tirocini predisposto dalla Regione siciliana tramite tirocini dell’ex Avviso 22 – si legge nel comunicato dello stesso Corrao -. Ho ritenuto l’Avviso 22 come uno scandalo legalizzato. Ci sono 300 persone che non hanno visto un solo centesimo da anni dopo aver prestato opera per delle aziende che, a questo punto, hanno beneficiato di manodopera gratuita. Molti di loro hanno anche affrontato le spese per gli spostamenti. Per questa ragione, dopo aver ricevuto diverse segnalazioni anche dal loro rappresentante, mi sono rivolto direttamente alla Commissione europea, che rispondendo alla mia interrogazione ha comunicato di ‘prendere atto del basso tasso di conversione dei tirocini finanziati nel quadro dell’Avviso 22’ e deciso di ‘analizzare le cause profonde con le Autorità’. Dunque la Commissione europea avvierà un focus sul caso. Si tratta di una questione di giustizia e di sperpero del danaro pubblico inaccettabile”.
Con grande rispetto per l’eurodeputato Corrao, che noi stimiamo, non nutriamo molta fiducia nell’Unione europea in generale e nella Commissione europea in particolare. Non dobbiamo dimenticare che l’Unione europea fa finta di non vedere che lo Stato italiano, da quando è iniziata la Programmazione dei fondi europei, non ha mai contestato ai Governi italiani di aver trasformato i fondi europei in risorse sostitutive e non aggiuntive rispetto agli interventi ordinari dello Stato. In pratica, lo Stato italiano, ormai da tempo, non eroga alle Regioni del Sud e alla Sicilia tutti i fondi relativi agli interventi ordinari, sostituendoli, di fatto, con i fondi europei. Lo Stato italiano fa una cosa che, sulla carta, l’Unione europea vieta: infatti, stando a quanto previsto dalla stessa Unione europea, i fondi strutturali europei destinati alle Regioni ad Obiettivo Convergenza (cioè alle Regioni europee con reddito pro capite inferiore alla media europea e carenti di infrastrutture: e la Sicilia è tra queste), debbono essere aggiuntive e non sostitutive rispetto agli interventi ordinari degli Stati. I Governi italiani non hanno mai rispettato questo principio e la Commissione europea non è mai intervenuta per sanare questa stortura. Ora interverrà per scoperchiare il pentolone dell’Avviso 22 della Regione siciliana e, in generale, per evidenziare e sanzionare le fallimentari politiche del lavoro della Regione siciliana finanziate con i fondi europei? Speriamo che Corrao riesca ad ottenere questo risultato, quanto meno per scoprire e sanzionare i responsabili del mancato pagamento di circa 300 persone che hanno partecipato a questo bando, hanno lavorato e non sono state pagate.