Nei giorni scorsi abbiamo commentato un comunicato della Federconsumatori nel quale si racconta di una multa che l’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (AGCM) ha appioppato al CAS, sigla che sta per Consorzio Autostrade Siciliane, ente che fa capo alla Regione siciliana. Il CAS, per la cronaca, gestisce – male – le autostrade Palermo-Messina, la Messina-Catania e la parte della Siracusa-Gela aperta al traffico (quest’ultima è un’autostrada pensata negli anni ’50 del secolo passato e ancora, dopo oltre 70 anni, in corso di realizzazione: si ipotizza che verrà completata nel 2030, mentre la chiusura del periplo autostradale della Sicilia, con la realizzazione dell’autostrada Gela-Mazara del Vallo, è prevista nel 2050 per ‘festeggiare’ i 100 anni che la Sicilia impiegherà per completare la propria rete autostradale…). Non abbiamo contestato i rilievi mossi da Federconsumatori alla gestione delle autostrade da parte del CAS: abbiamo contestato il metodo seguito, che si è concluso con una multa da 500 mila euro che pagherà il CAS, cioè la Regione siciliana, cioè i cittadini siciliani. Che, oltre al danno di dover vivere in una Regione con la rete autostradale e stradale delirante pagheranno anche una multa! Sulla vicenda interviene con un post su Facebook Nino Privitera, del quale ogni tanto ospitiamo le riflessioni sui deliri stradali siciliani:
“PERICOLI, LAVORI, MULTE … E POI? – scrive Privitera -. Da anni si elencano i disagi ed i pericoli reali ed incombenti lungo le autostrade siciliane. Tratti dissestati, che si allagano, ponti e soprapassi che si sgretolano, gallerie al buio ed in perenne manutenzione, scarpate soggette a frane. Dopo diverse disgrazie e
Privitera tocca un tasto dolente: gli appalti autostradali e stradali. Che in Sicilia non servono per sistemare le strade ma per dare, per decenni, soldi alle imprese, posti di lavoro a vita a chi opera in questi cantieri, voti ai politici e iscritti per i sindacati. Forse il nostro amico Privitera non sa che nella realizzazione e nel rifacimento delle autostrade e delle strade siciliane ci sono operai che, dopo decenni di lavoro, vanno in pensione con tanto di festeggiamenti. Questo è uno dei motivi per i quali i cantieri autostradali e stradali, in Sicilia, non si concludono mai. Se dovessero completare l’Agrigento-Palermo o la Caltanissetta-Agrigento si perderebbero, per almeno due anni, posti di lavoro. Perché si perderebbero posti di lavoro per almeno due anni? Perché se un’autostrada nuova o o rifatta si sfascia prima c’è il ‘pericolo’ che finiscano tutti al fresco. Invece se si sgretola dopo due anni le manutenzioni – che diventeranno eterne – sono giustificate e tutti rimangono fuori felici e contenti. Lo stesso discorso vale per le strade a scorrimento veloce. Morale: nella fase di realizzazione delle nuove strade bisogna tirare quanto più possibile: tre, quattro, cinque dieci anni e, se capita, di più, come sta avvenendo con la Palermo-Agrigento e con la Agrigento-Caltanissetta. Quando verranno ‘completate’ (ma quando?), due anni dopo, cominceranno i lavori di manutenzione in stile autostrada Palermo-Catania… Da qui il ‘sistema’ ormai – è il caso di dirlo – collaudato: appalti eterni per le imprese, l’operai travagghianu, i politici assumono, i sindacati incassano iscritti mentre cittadini siciliani e imprese vanno a farsi benedire. L’autostrada Palermo-Catania è il paradigma del ‘sistema’ delle manutenzioni autostradali in salsa sicula: appena si chiude un cantiere, oplà!, come per magico incanto si apre una voragine in un altro punto dell’autostrada e si apre un altro cantiere e, se ci sono i soldi – che per gli appalti nel Sud e in Sicilia non mancano mai – si aprono magari due voragini e si aprono due cantieri. Noi ricordiamo ancora le dichiarazioni ‘bellicose’ dell’onorevole Marco Falcone, catanese di Mirabella Imbaccari, quando alla fine del 2017 si insediò negli uffici dell’assessorato regionale alle Infrastrutture: “Farò questo, farò quello”. Tutti pensarono: ora i cantieri che tormentato l’autostrada Palermo-Catania verranno finalmente completati e l’autostrada tornerà come nuova. Si è visto…