Che sta succedendo negli Stati Uniti d’America con il clima e, in particolare, con l’ondata di freddo polare che sta ricoprendo di ghiaccio interi Stati di questo Paese? Il nuovo anno che sta per arriverà convincerà l’uomo che l’univa guerra giusta è quella ai cambiamenti climatici? Nei Paesi europei dove a Dicembre la gente era sotto il sole, magari in spiaggia – vedi la Sicilia – si farà strada la convinzione che quello che sta succedendo non è normale e che bisogna fare qualcosa di concreto per prevenire incendi boschivi, il caldo torrido nelle città, le inondazioni, pregando di non impattare con le ‘dragunare’?
In queste ore negli Stati Uniti d’America, per la precisione nel Nord America, non hanno molto tempo per pensare alla guerra in Ucraina. Freddo e gelo stanno flagellando questi luoghi. La tempesta è stata chiamata Elliot. Nei mezzi di informazione americani si parla senza mezzi termini di “pericolo potenziale per la vita”. Il più tormentato dal freddo è lo Stato di New York: mancanza di energia elettrica, strade ghiacciate, incidenti, la gente tappata in casa, perché mettere piede fuori senza un’opportuna attrezzatura significa morire congelati. I meteorologi spiegano che quanto sta succedendo va ricondotto al “vortice polare”, che in questo fine anno presenta un’anomalia eccezionale, se è vero che è sceso a latitudini mai raggiunte fino ad oggi. Questo dovrebbe fare riflettere chi fino ad oggi ha sottovalutato i cambiamenti climatici. Come ha raccontato ieri nella Nota Diplomatica di ieri il nostro James, gli Stati Uniti d’America sono il Paese del mondo che più di tutti ha studiato e studia i cambiamenti climatici; è il Paese che ha trattato il tema di un mondo travolto da temperature polari con un film di genere apocalittico molto noto, The Day After Tomorrow (L’alba del giorno dopo). E sembra incredibile che alcuni Stati americani stiano vivendo, almeno in parte, le scene di questo film.
Così in queste ore i meteorologi si interrogano sul “vortice polare”, una massa di aria a bassa pressione che si forma intorno al Polo Nord. Succede, talvolta, che tale massa possa estendersi anche alle zone circostanti. Gli scienziati spiegano che questo benedetto “vortice polare” non lascia mai il Polo Nord; a trattenerlo da quelle parti, evitando problemi ad altre aree della Terra, è una corrente continua che trae origine dalla differenza differenza di temperatura tra lo stesso Polo Nord e le zone che si trovano a latitudini inferiori. In Inverno il “vortice polare” si dirige, in genere senza esagerare, verso il Canada e gli Stati del Nord America ma anche verso il Nord Europa e verso l’Asia. Così arrivano il freddo e la neve. Ma, appunto, senza esagerare. Invece, per il terzo anno consecutivo, nel Nord America il freddo è eccessivo. Quest’anno, poi, è più che eccessivo. Le notizie che arrivano in queste ore raccontano di temperature mai registrate negli USA. Nel Montana, in questo momento, la temperatura ‘viaggia’ intorno a poco meno di 50 gradi centigradi. Un freddo mai visto, racconta la popolazione di questo Stato, dove si contano almeno 50 vittime. Si contano morti anche negli Stati del Nebraska, in Colorado, nel Kansas, in Oklahoma. Sono, per lo più, persone che si trovavano fuori casa, per esempio in auto. In alcune città la neve e il ghiaccio Nei giorni di Natale le autorità hanno invitato i cittadini a restare in casa. In Texas il gelo ha bloccato un terzo delle raffinerie di petrolio. Molte linee aeree hanno interrotto i servizi.
I cambiamenti climatici hanno due volti: il freddo polare e la siccità. Non è facile accettare questi due estremi, quanto meno a collegarli tra di loro. Secondo alcuni scienziati, è proprio il riscaldamento globale ad alterare la direzione delle correnti a getto. L’eccesso di energia termica presente nell’atmosfera devia il flusso delle correnti: da qui i problemi legati al freddo, generati dall’arrivo del “vortice polare” a latitudini che, di solito, il freddo polare non raggiunge mai. In realtà, non tutti gli scienziati accettano tale spiegazione, così come non tutti gli scienziati sono concordi nell’indicare nella CO2 (anidride carbonica) la responsabile del riscaldamento globale; c’è chi pensa che la CO2 sia responsabile, sì e no, del 5% del riscaldamento globale, imputando il 95% dei problemi al Sole. In ogni caso su un fatto concordano tutti: e cioè che sono in corso cambiamenti climatici epocali che l’uomo farebbe bene a studiare a a prepararsi per cercare di ridurre gli effetti negativi nella vita di ogni giorno. Il riscaldamento globale c’è e si manifesta con il freddo polare in alcune aree del mondo e con la siccità estrema in altre aree del Pianeta. Con piogge sempre più intense, inondazioni e venti sempre più impetuosi. Negarlo sarebbe da incoscienti. Anche se – lo ribadiamo – la scienza non è concorde sulle spiegazioni di tali fenomeni, ci sono fatti oggettivi: per esempio, la presenza di Inverni molto rigidi – come quello che sta colpendo in questi giorni il Nord America – e la contestuale presenza, in altre aree del mondo, di alte temperature anche in Inverno (vedi la Sicilia) mentre si vanno sciogliendo i ghiacciai polari.
Alfonso Luigi Marra, avvocato, già parlamentare, intellettuale meridionale di genio, da qualche tempo segnala il pericolo legato ai cambiamenti climatici. In queste ore ha scritto un post che riprendiamo: “Ai complottisti sfugge che il problema non sarà chissà quando, ma è ora (il fatto che a Dicembre sembri Maggio ha già da sé conseguenze apocalittiche, ma inoltre: a Maggio/Agosto che sembrerà?). Così come a quelli che dicono che il clima è sempre variato sfugge che variava nei millenni, al limite nei secoli, mentre qui le temperature stanno salendo da un mese all’altro e già l’Estate scorsa, in vari luoghi del Sud Italia hanno lambito per più giorni i 50 gradi. Ai politici invece non sfugge proprio niente: tacciono perché sanno che appena aprono realmente l’argomento devono scappare. Perché sono la voce del sistema che ha creato il problema e non sanno neanche dove stia di casa il cambiamento culturale necessario per cominciare a parlare di soluzione. A parte che la soluzione richiede l’eliminazione del signoraggio, sennò non ci sono i soldi per fare nulla, e loro, pur sapendo tutti cosa sia (il signoraggio), non ne parlano mai, perché sono tutti indistintamente strumenti del potere bancario che, il giorno dopo quello in cui dovessero prendere l’argomento, li eliminerebbe. Quanto alla ‘scienza’, per comprenderne la falsità, basta chiedersi se è possibile che io sia il solo che, avvalendomi del semplice termometro ed andando a caccia, da 25 anni, sulle stesse colline toscane, ho avuto modo di constatare che le temperature minime all’alba sono aumentate di almeno 10/13 gradi (cioè da -3/5 a +6/8, ma a volte, all’alba, in pieno Inverno, proprio come oggi 29.12.22, ci sono, all’alba, temperature anche di 10/12 gradi). Un fenomeno ovviamente denso di implicazioni immense, sul quale solo una ‘scienza’ del resto notoriamente miserabile e venduta poteva tacere per decenni”.
Leggendo questo articolo ci sarà chi proverà a esorcizzare l’argomento, a non pensarci più. Noi qualche giorno fa, in occasione della conferenza stampa di fine anno del presidente della Regione siciliana, abbiamo chiesto al presidente, Renato Schifani, se il suo Governo, rispetto al passato, cambierà registro in materia di attenzione verso i cambiamenti climatici e, segnatamente, nella gestione di quello che resta dei boschi e, in generale, del verde della Sicilia. Ci ha detto di sì, che l’attenzione c’è. Speriamo di archiviare gli ultimi due anni dannosissimi del Governo regionale di Nello Musumeci che sono costati alla Sicilia migliaia di ettari di boschi andati in fumo. Speriamo nei boschi della Sicilia, a partire da Aprile, ci siano gli operai forestali e non gli elicotteri e gli aerei anfibi che ‘inseguono’ gli incendi quando ormai il danno è fatto… Noi rilanciamo la nostra proposta: assunzione di almeno 30 mila forestali per presidiare le aree verdi tutto l’anno con servizio h 24, operai forestali che dovrebbero occuparsi anche della regimazione dei corsi d’acqua e delle opere idraulico forestali, coinvolgendo le Università siciliane. I cambiamenti climatici non sono da sottovalutare, come dimostrano gli accadimenti di queste ore nel Nord degli Stati Uniti d’America.
Foto tratta da Il Fatto Nisseno
Visualizza commenti