- Dopo oltre un decennio trovata la soluzione per i disoccupati della Formazione professionale siciliana: verranno riqualificati dal Formez per poi essere inseriti nel mondo del lavoro
- Una storia che comincia negli anni del Governo regionale di Raffaele Lombardo
- Il post di Tiziana Iocolano
- I 56 milioni di euro di fondi Pnrr per inserire nel mondo del lavoro i percettori del reddito di cittadinanza, della Naspi e di Dis-Coll e anche i precari Asu ai quali politici e sindacalisti siciliani continuano a promettere improbabili stabilizzazioni nella pubblica amministrazione siciliana
- La dichiarazione dell’assessore regionale alla Formazione professionale Turano
- 10 milioni di euro per i percorsi di aggiornamento e 46 milioni per i percorsi di riqualificazione
Dopo oltre un decennio trovata la soluzione per i disoccupati della Formazione professionale siciliana: verranno riqualificati dal Formez per poi essere inseriti nel mondo del lavoro
Sarà la volta buona per riqualificare i disoccupati della Formazione professionale siciliana? Dovrebbe essere così. Noi utilizziamo il condizionale, perché di false partenze, in questa storia, ne abbiamo viste tante. Però questa volta potrebbe anche essere tutto a posto. C’è la convenzione con il Formez, Associazione che fa capo al Dipartimento della Funzione pubblica della presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Formez, per la cronaca, si occupa di formazione per i dipendenti della pubblica amministrazione e dovrebbe occuparsi della riqualificazione del personale. Ci dovrebbero essere anche i fondi: circa 10 milioni di euro stanziati nel 2020 dall’amministrazione regionale, quando assessore alla Formazione professionale era Roberto Lagalla, oggi Sindaco di Palermo. E’ stato l’ex assessore Lagalla ad avere impostato il progetto che negli ultimi due anni ha subito intoppi di tutti i tipi. Oggi sono in tanti a rivendicare il risultato raggiunto, che in realtà è il frutto di vari atti amministrativi, di alcuni esponenti politici e anche del Sifus, il sindacato che si è intestato questa battaglia politica e sociale.
Una storia che comincia negli anni del Governo regionale di Raffaele Lombardo
Ricordiamo che i disoccupati della Formazione professionale risalgono agli anni del Governo regionale di Raffaele Lombardo, quando la Regione decide di finanziare i corsi di Formazione professionale con i fondi europei, eliminando i fondi regionali. Non prima di aver smantellato, uno dopo l’altro, gli Enti storici della Formazione professionale, sostituiti da società private. Di fatto, tra il 2008 e ilo 2012, si completa la privatizzazione della Formazione professionale siciliana lasciando senza lavoro circa 8 mila persone. Oggi i disoccupati della Formazione non sono più 8 mila. Nell’ultimo Albo ne risultavano iscritti circa 5 mila. Alcuni di questi hanno trovato un’occupazione precaria. Dalle notizie in nostro possesso, i disoccupati di questo settore che, a partire da Gennaio del prossimo anno potranno prendere parte ai corsi di riqualificazione del Formez percependo il gettone di presenza, dovrebbero essere circa mille e 500; a questi si potrebbero aggiungere i circa 3 mila e 500 che hanno trovato un’occupazione precaria (ma, sembra, senza il gettone di presenza). Questo scenario lo abbiamo anticipato in un articolo che abbiamo pubblicato lo scorso 3 Giugno: “Il progetto di riqualificazione dovrebbe riguardare tutti i circa 5 mila lavoratori disoccupati di questo settore. Si dovrebbe cominciare con i mille e 500 circa iscritti all’Albo per poi passare agli altri. I più anziani – cioè il personale vicino al pensionamento – verrebbe riqualificato per essere poi impiegato nelle scuole. Il resto del personale – che è la maggioranza – dovrebbe seguire due possibili strade. La prima strada dovrebbe essere la riqualificazione in due settori: o la digitalizzazione, o il cosiddetto ‘Green’, cioè attività legate alla tutela dell’ambiente; chi seguirà questa prima strada, se lo riterrà opportuno, potrebbe dare vita ad iniziative imprenditoriali private; non conosciamo i termini del sostegno che, in questo caso, riceverebbe dalla Regione: ma un sostegno ci dovrebbe essere. Poi c’è la seconda strada che riguarda, chiamiamoli così, gli irriducibili della Formazione professionale, che, dopo la riqualificazione, dovrebbero tornare a fare i formatori”. Come ricordato, da Giugno ad oggi non sono mancati gli ostacoli oggi finalmente rimossi.
Il post di Tiziana Iocolano
Scrive su Facebook Tiziana Iocolano, lavoratrice di questo settore, da sempre in prima fila in questa battaglia di giustizia e civiltà: “Buongiorno! Mi va di esprime con un pizzico di sana auto-referenzialità questo: Rileggo il DDG 1864 del fatidico giorno 22/12/2022 e con orgoglio riscontro tutti i passaggi effettuati dal gruppo dei disoccupati dimenticati, percorsi per la ricerca del Progetto Formez ed Indire (per quest’ultimo oggi abbiamo agli atti la nota a noi indirizzata che ci comunica che non hanno alcun accordo al riguardo con l’A R), come quando ci imbattemmo, dopo una serie di telefonate e messaggi con l’allora vice capo di gabinetto FP, col Dipartimento Regionale Tecnico dell’Assessorato Infrastrutture deputato alla congruità economica del progetto Formez. Per noi tutto nuovo e addirittura ci chiedevamo cosa c’entrasse un assessorato simile con la Formazione e la riqualificazione… Il Progetto era lì, era impilato in una scrivania del certo ingegnere tal dei tali, pratica che nessuno voleva, come non la voleva l’Architetto Tizio e Caio, in quanto pratica affidamento in house e disciplinata quindi dalla legge 50 del 18/04/2016… Quante note e articoli abbiamo fatto, oltre che video, per spingere la pratica e il risultato è quello di oggi. Il ns sindacato poi ha utilizzato gli strumenti politici, come l’intervento di Cateno de Luca e Vincenzo Figuccia (entrambi deputati regionali in questa legislatura ndr). Quest’ultimo giorno 22 c m., da Palermo si è spostato insieme al Sifus che partiva da Catania, per incontrare, entrambi per noi, l’Assessore Turano (Girolamo ‘Mimmo’ Turano, assessore regionale alla Formazione professionale ndr) che si trovava ad Enna. Merito dei colleghi di Enna (@cimino , Vetri Salvino , Caccamo) che hanno permesso questo incontro, perché senza di loro sarebbe stato incongruente il disinteressamento dei lavoratori. Grazie anche a chi, dietro le quinte, si è adoperato politicamente, come Antonio Cucchiara , Di Stefano, Piro, Giuseppe Massimo Cicala, Carla Nitri , Antonino Covello e Dario Strano . Grazie soprattutto a Lia Di Maio che si è resa sempre disponibile mettendoci la faccia. Grazie a Francesco Liistro che ha messo a disposizione il suo sindacati nel momento giusto con discrezione per continuare a rivendicare la ns piattaforma sindacale RIQUALIFICAZIONE PER L’OCCUPAZIONE. Un grazie particolare al giornalista Giulio Ambrosetti che non si è mai tirato indietro quando abbiamo chiesto a lui la veicolazione delle nostre informazioni. Ringraziamo anche l’amico politico Santo Musumeci sempre sul pezzo.
Noi non abbiamo mai mollato e continueremo sino alla risoluzione definitiva della vertenza che si è intestata Maurizio Grosso Sifus Confali che ringraziamo”.
I 56 milioni di euro di fondi Pnrr per inserire nel mondo del lavoro i percettori del reddito di cittadinanza, della Naspi e di Dis-Coll e anche i precari Asu ai quali politici e sindacalisti siciliani continuano a promettere improbabili stabilizzazioni nella pubblica amministrazione siciliana
C’è anche una seconda notizia che riguarda sempre la Formazione professionale che leggiamo in un comunicato della Regione siciliana: “Oltre 56 milioni di euro stanziati per l’aggiornamento, il miglioramento e il reinserimento lavorativo di soggetti esclusi dal mercato del lavoro come i percettori di Reddito di cittadinanza, di Naspi o di Dis-Coll e i lavoratori impegnati in Attività socialmente utili (Asu) già individuati nel Piano attuativo regionale del programma nazionale Gol (Garanzia occupabilità dei lavoratori). Si tratta di risorse a valere su fondi Pnrr, finanziate dall’Unione Europea con Next Generation EU Missione 5 “Inclusione e coesione”. Uno strumento importante, soprattutto per i percettori del Reddito di cittadinanza che sono in grado di lavorare ai quali l’attuale Governo regionale dovrebbe togliere ilo Reddito di cittadinanza proprio per inserirli nel mondo del lavoro: cosa giustissima, perché il Reddito di cittadinanza, per chi può lavorare non può diventare un Reddito a vita o la via per entrare senza concorso nella pubblica amministrazione. Lo stesso discorso vale per i precari Asu ai quali politici e sindacalisti siciliani continuano a promettere una stabilizzazione nella pubblica amministrazione che Roma ha più volte bloccato.
La dichiarazione dell’assessore regionale alla Formazione professionale Turano
“L’avviso – prosegue il comunicato – destinato agli enti di formazione professionale accreditati presso la Regione siciliana è stato pubblicato sul sito istituzionale del dipartimento regionale della Formazione professionale per l’attuazione del programma Gol. Il bando completa l’azione di riforma delle politiche attive del lavoro, che, oltre a Gol, prevede un Piano per le nuove competenze, il potenziamento dei centri per l’impiego e il rafforzamento del sistema duale”. In realtà, più che di enti bisognerebbe parlare di enti privati e società private, perché gli Enti formativi storici – che non erano privati – non ci sono più. “«Con questo avviso – sottolinea l’assessore regionale all’Istruzione e Formazione professionale, Turano – intendiamo principalmente accompagnare le persone, soprattutto quelle che presentano particolari situazioni di svantaggio o fragilità, in un percorso volto al miglioramento delle proprie competenze e all’ingresso o al reinserimento nel mercato del lavoro, garantendo la centralità della persona e la libertà di scelta. In linea con le priorità del Pnrr la gran parte dei percorsi che verranno attivati prevedono il rafforzamento delle competenze digitali. L’Unione europea ci ha dato un altro strumento per contrastare, attraverso percorsi formativi innovativi, la disoccupazione e favorire il reinserimento lavorativo – conclude Turano – In questo modo si mette a sistema un processo di formazione in sintonia con il Repertorio delle qualificazioni e con il processo di adozione del Sistema di certificazione delle competenze»”.
10 milioni di euro per i percorsi di aggiornamento e 46 milioni per i percorsi di riqualificazione
“Agli enti di formazione professionale – recita sempre il comunicato – viene chiesto di offrire percorsi formativi di aggiornamento (upskilling) per lavoratori già in possesso di competenze spendibili e percorsi di riqualificazione (reskilling) per quelli rimasti lontani dal mercato lavorativo e con competenze non adeguate ai fabbisogni richiesti. Nell’ambito della dotazione finanziaria assegnata per la prima annualità per l’attuazione delle misure previste dal presente avviso, sono messi a bando oltre 10 milioni di euro per i percorsi di aggiornamento e 46 milioni per i percorsi di riqualificazione. Gli enti potranno presentare la domanda di partecipazione al catalogo dell’offerta formativa anche in forma associata nell’apposita piattaforma Gol, seguendo le procedure indicate nell’avviso. La piattaforma sarà disponibile a far data dal trentesimo giorno successivo alla pubblicazione dell’avviso sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana. A partire dal giorno di apertura del sistema informatico, saranno prese in considerazione le istanze pervenute nei primi trenta giorni”.
AVVISO AI NOSTRI LETTORI
Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.-La redazione
Effettua una donazione con paypal