Le cronache di queste ore che arrivano dal Brasile raccontano niente poco di meno di un attentato-sventato. Un certo George Washington de Oliveira Sousa, sostenitore del presidente uscente, Jair Bolsonaro, avrebbe organizzato l’attentato-sventato per impedire l’insediamento del nuovo presidente Lula. A noi questa storia sembra una montatura che serve per nascondere i veri problemi del Brasile, dove almeno la metà della popolazione è convinta – e a nostro avviso ne ha tutte le ragioni – che le elezioni presidenziali brasiliane siano state ‘taroccate’. Ovviamente, trattandosi del maldestro tentativo dell’Occidente di far cambiare linea geopolitica al Brasile disinformazione e tesi preconfezionate volano. Proviamo a riassumere come stanno le cose.
Il Brasile con la guida del presidente uscente, Bolsonaro, ha stretto un’alleanza con la Cina e la Russia. Il Brasile – grazie anche alla presidenza Bolsonaro – fa parte del BRICS, sigla che sta Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. Cinque Paesi che, insieme con altri Paesi del Medio Oriente, dell’Africa e del Sudamerica lavorano per dare vita a una divisa alternativa al dollaro statunitense. Detto in parole semplici, tutti questi Paesi contestano la moneta americana e i globalismo economico e lavorano per creare un’economia monetaria e commerciale alternativa al dollaro americano. Il posizionamento geopolitico del Brasile con Bolsonaro non è piaciuto agli Stati Uniti d’America che, in realtà, sono in difficoltà in quasi tutto il Sudamerica. Il dubbio di tanti elettori brasiliani – lo ribadiamo – è che, in un modo o nell’altro, abbiamo fatto vincere Lula, considerato di sinistra per togliere di mezzo Bolsonaro. La vittoria di Lula su Bolsonaro è stata molto contestata e poco convincente. Non a caso in Brasile, dal giorno dopo le contestate elezioni, vanno in scena proteste popolari che i media occidentali hanno ignorato. Potremmo aggiungere che in Brasile il voto è elettronico e questo si presta a brogli elettorali; e che una parte della Magistratura ha penalizzato Bolsonaro. In realtà, la partita comincerà dopo l’insediamento di Lula. L’attentato-sventato per evitare l’insediamento del “comunista” Lula sembra una mezza sceneggiata per gettare fumo negli occhi. La vera questione politica si riassume in una domanda: Lula manterrà la linea geopolitica che Bolsonaro ha impresso al Brasile, ovvero alleanza con Cina e Russia e, in generale, con il BRICS, contro gli Stati Uniti d’America e contro il liberismo globalista? Lula – personaggio controverso – passa per socialista e non dovrebbe certo far tornare il Brasile nell’orbita degli Stati Uniti d’America e del liberismo globalista. Se il Brasile, con lui, dovesse rompere l’alleanza nel BRICS si sputtanerebbe agli occhi del mondo. Il problema è tutto qui. Non resta che aspettare.
Foto Wikipedia
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