- Chi sta mettendo in testa ai percettori siciliani del Reddito di cittadinanza che possono essere “assunti” come operai forestali fa solo demagogia
- Per la cronaca, in Sicilia gli operai forestali a tempo indeterminato sono un’esigua minoranza
Chi sta mettendo in testa ai percettori siciliani del Reddito di cittadinanza che possono essere “assunti” come operai forestali fa solo demagogia
Solo in Italia si può assistere alla ‘sciopero’ di gente che non lavora. Eppure è successo per la seconda volta nel giro di pochi giorni. Ci riferiamo alla sciopero dei ‘lavoratori’ del Reddito di cittadinanza, regalo dei grillini nato da un’idea giusta ma degenerato nell’assistenzialismo puro e senza sbocchi. Il Reddito di cittadinanza non era e non è un’idea sbagliata. Ma è tale se chi lo percepisce lo vive come un fatto momentaneo e dinamico, non come un reddito a vita, con la protezione di politici-demagoghi della peggiore specie. Il Reddito di cittadinanza ha senso se mette in comunicazione domanda e offerta di lavoro. In assenza di ciò bisogna in primo luogo cambiargli il nome e chiamarlo per quello che è: Reddito di assistenza. Pensare – come abbiamo letto e ascoltato dalle parole dei percettori siciliani del Reddito di cittadinanza in queste ore in sciopero – che possa diventare la via per accedere nella pubblica amministrazione è solo un’illusione. Abbiamo letto, addirittura!, che ci sarebbe anche la proposta, senza capo né coda, di trasformare questi percettori del Reddito di cittadinanza in operai forestali. Niente di più sbagliato. Già i Comuni siciliani e l’amministrazione regionale non sono nemmeno in grado di accedere ai fondi del Pnrr proprio perché, dai primi anni ’90 ad oggi, invece di far entrare nei ranghi della pubblica amministrazione personale selezionato, hanno abbondato con i precari: personale raccogliticcio che, nella migliore delle ipotesi, si è formata nei ranghi della stessa pubblica amministrazione. Follie degne dei Paesi sottosviluppati. Ci manca solo che, adesso, trasformiamo i percettori del Reddito di cittadinanza in operai forestali!
Per la cronaca, in Sicilia gli operai forestali a tempo indeterminato sono un’esigua minoranza
A chi ha messo in giro questa proposta che – lo ribadiamo – non ha né capo, né coda, ricordiamo che un operaio forestale non lo si inventa da un giorno all’altro; al contrario, ci vogliono anni di esperienza e una conoscenza dell’ambiente dove si va ad operare che non si acquisisce con un colpo di bacchetta magica. I percettori del Reddito di cittadinanza della nostra Isola il lavoro lo debbono cercare tra le aziende private, non nel comparto pubblico siciliano che è già superaffollato. Una volta c’erano gli uffici del lavoro che mettevano in comunicazione aziende a lavoratori. Oggi gli hanno cambiato il nome – si chiamano Centro per l’impiego – ma dovrebbero fare la stessa cosa. Per concludere, diamo un’informazione ai percettori siciliani del Reddito di cittadinanza: gli operai forestali, tranne una minoranza, non sono mai stati assunti ma lavorano da precari. In Sicilia, su poco più di 17 mila e 500 operai forestali, gli stabilizzati sono circa mille e 300. Semmai gli operai forestali iscritti al sindacato Sifus lottano da anni per la stabilizzazione peraltro più che mai meritata! Il loro è un lavoro duro, difficile e, se si occupano di antincendio, anche rischioso. Non è un lavoro – lo ricordiamo ancora una volta – che si può improvvisare. Concludendo, l’idea che un Governo espressione di una maggioranza popolare non possa togliere il Reddito di cittadinanza a chi non ha a carico minori, disabili o anziani e può lavorare non ci convince proprio. Soprattutto se ha alle spalle la maggioranza degli elettori. Il Reddito di cittadinanza, magari cambiandogli il nome, lo deve percepire solo chi ne ha realmente bisogno.
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