Si parla della legge siciliana sul condono edilizio ‘bocciata’ dalla Corte Costituzionale. Pronunciamento condivisibile, dal momento che il Parlamento siciliano aveva provato a riaprire i termini per il condono edilizio di opere abusive realizzate in aree sottoposte a vincoli idrogeologici, culturali e paesaggistici. Sta passando sottotraccia, invece, un altro pronunciamento della Consulta che ha ‘bocciato’ una legge approvata dal Parlamento siciliano nel 2016 con la quale si ‘saccheggiava’ il Fondo sanitario regionale per fronteggiare i ‘buchi’ al Bilancio regionale provocati dai ‘Patti scellerati’ firmati dal Governo nazionale di Matteo Renzi e dal Governo regionale di Rosario Crocetta. E, soprattutto, dalla cancellazione sempre dal Bilancio regionale di oltre 6 miliardi di crediti che la Regione siciliana vantava per lo più nei riguardi dello Stato. Ci siamo occupati di questa ‘bravata’ targata partito Democratico nell’Ottobre dello scorso anno, quando la Corte dei Conti per la Sicilia ha accertato che, dal 2016 al 2021, in forza di una legge regionale assurda e vergognosa, prima il Governo Crocetta nel 2016 e nel 2017 e poi il Governo di nello Musumeci hanno scippato al Fondo sanitario regionale 280 milioni di euro all’anno per pagare, con i fondi tagliati agli ospedali pubblici siciliani, spese che non avevano nulla a che vedere con la sanità siciliana! La Corte dei Conti ha sollevato il caso davanti alla Corte Costituzionale. La Consulta ha dato ragione alla Magistratura contabile e la Regione dovrà smettere di scippare 280 milioni di euro all’anno al Fondo sanitario regionale della Sicilia.
Come si può notare, questa storia – insieme ad altre storie di scippi alla sanità pubblica siciliana – spiega perché negli ospedali pubblici della Sicilia mancano medici, infermieri e posti letto. E spiega anche il caos ne pronto Soccorso dell’Isola. In pratica, dal 2016 al 2021 la politica siciliana ha ritenuto corretto scippare soldi agli ospedali pubblici per pagare spese che nulla avevano a che vedere con la sanità e le proprie clientele. Di questa importante sentenza della Corte Costituzionale di parla nella legge di variazioni di Bilancio approvata nelle scorse settimane dall’Assemblea regionale siciliana:
1. In attuazione della sentenza della Corte costituzionale n. 233 del 21 novembre 2022, che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 6 della legge regionale 17 marzo 2016, n. 3 e successive modificazioni, la Missione 13, Programma 1, capitolo 413301, per l’esercizio finanziario 2022, è incrementata di euro 249.721.586,96 cui si fa fronte con parte dell’accantonamento ‘Rate 2019 e 2020 e 2021 (parte) del mutuo contratto con lo Stato ai sensi dell’accordo stipulato in data 31 luglio 2007, per l’approvazione del Piano di rientro” nel risultato presunto di amministrazione per l’esercizio finanziario 2021″.
In questa fase non siamo in grado di sapere se la Regione restituirà tutto il maltolto al Fondo sanitario regionale, ovvero 280 milioni all’anno considerati il 2016, il 2017, il 2018, il 2o19, il 2020 e parte del 2021 quando lo scippo – se non ricordiamo male sarebbe stato dimezzato. Se la restituzione sarà completa nelle ‘casse’ del Fondo sanitario regionale dovrebbero entrare poco meno di un miliardo e mezzo di euro. Sarà così?
Foto tratta da l’Eco del Sud
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