Ieri abbiamo raccontato quali sono i veri interessi che si celano dietro il Qatargate e i grandi affari che la Ue ha stipulato con il Marocco e con la Tunisia che hanno penalizzato pesca e agricoltura europea. Oggi, nel nostro MATTINALE riprendiamo un post dalla pagina Facebook Movimento Sovranità e Indipendenza Siciliana dove si puntualizzano alcuni elementi molto importanti dello scandalo che sta travolgendo l’Unione europea. “Il 16 Dicembre 2022 abbiamo pubblicato un post dal titolo: “INTANTO A BRUXELLES QUANDO PARLANO DI LOTTA AL CONTANTE, INTENDONO AL VOSTRO, NON AL LORO”. Un passaggio ironico dove si sottolinea la contraddizione di un’Europa che intima all’Italia di ridurre l’uso del contante, mentre la Magistratura belga (e non la Magistratura europea, che pure esiste ma, su tale argomento, sembra un po’ ‘distratta’…) acchiappa alcuni eurodeputati e altri personaggio con le mani nel sacco, nel senso che il denaro contante – fino ad ora circa un milione e mezzo di euro – è stato ritrovato negli appartamenti custodito nei sacchi. Insomma, la lotta al contante, nell’Unione europea, vale per pagare il caffè con il POS non per eurodeputati e lobbisti.
Torniamo al post del Movimento Sovranità e Indipendenza Siciliana, con la solare convinzione che, agli algoritmi che ci penalizzano perché, con tutta la buona volontà, non riusciamo a trovare elementi di umana intelligenza politica nei Democratici che guidano gli Stati Uniti d’America, si uniranno gli algoritmi che parano il deterano all’Unione europea dell’euro che Iddio l’abbia sempre in gloria… Ecco alcuni passaggi del post che stiamo riprendendo: “…alla sede di Bruxelles del Parlamento europeo accedono regolarmente più di 7000 lobbisti e faccendieri…E, ricordiamolo, stiamo parlando dell’istituzione più ininfluente di tutto il baraccone europeo, un Parlamento che non dispone neppure dell’iniziativa legislativa e quindi della sovranità popolare. A fronte di questo dato, non è difficile intuire quale sia l’incisività, l’influenza e il potere coercitivo di cui godono il signoraggio bancario internazionale e le multinazionali presso i palazzi di vetro della capitale belga… Ora: se degli agenti qatarioti e marocchini sono potuti arrivare a corrompere degli eurodeputati, che non contano nulla, per evitare una mozione che, in fin dei conti, non avrebbe in alcun modo potuto intaccare il corso dei Mondiali di calcio del 2022… Cosa accade, invece, quando in ballo ci sono decisioni di politica industriale, ambientale o sanitaria che muovono miliardi e miliardi di euro, impattando sulla vita di milioni e milioni di persone? SE RIUSCITE A CAPIRE QUESTO, BEH, AVETE CAPITO COS’È L’UNIONE EUROPEA”. La risposta del Qatar non si è fatta attendere. E così due giorni dopo la pubblicazione del nostro post sulla stampa possiamo leggere la reazione del Qatar alle indagini della giustizia Belga… che non sono di scuse e sottomissione ma anzi di intimazione: ‘Siamo un importante fornitore di gas’. Adesso, per la prima volta se si esclude uno stringato comunicato diffuso negli Stati Uniti con cui negava ogni responsabilità, Doha risponde mettendo in guardia le istituzioni comunitarie ‘sull’impatto negativo’ che la decisione può avere sui rapporti tra Qatar e Ue. Soprattutto perché Doha è ‘un importante fornitore di gas’”.
“La decisione di imporre ‘una restrizione così discriminatoria’ prima che l’inchiesta sia conclusa – prosegue il post – ‘ha un effetto negativo sulla cooperazione regionale e globale e sui colloqui in corso su energia, povertà e sicurezza. Una minaccia poco velata quella dell’emirato che ben conosce l’esigenza dei Paesi europei di poter contare sul Paese dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina. Non potendo più contare sui flussi del 2021 provenienti dalla Federazione (il riferimento è alla Federazione della Russia ndr). Visto che i 27 membri dell’Ue hanno avviato da mesi strategie di approvvigionamento differenziato e il Qatar è uno degli Stati più rilevanti da questo punto di vista. Inoltre, l’emirato è anche un grande importatore di armamenti da diversi Paesi europei: un business per il settore della Difesa da miliardi di euro, non ci dimentichiamo delle forniture militari francesi utilizzate dal Qatar per la guerra che lo vede coinvolto nello Yemen”. A questo punto gli autori del post sulla pagina Facebook Movimento Sovranità e Indipendenza Siciliana concludono: “Dopo questi fatti sorge spontanea una domanda: Siamo stati Cassandra? No! Abbiamo solo la mente e gli occhi aperti e non offuscati dalla propaganda degli scribi e dei farisei del tempio adoratori del pensiero unico globalista unipolare. Siciliani, quando aprirete le vostre menti? Quando ritornerete quelli dei Vespri, quelli del 1848, quelli guidati da Canepa?”. Il riferimento è ad Antonio Canepa, il comandante dell’Esercito Volontari per l’Indipedenza Siciliana (EVIS) ucciso in un agguato il 17 Giugno del 1945 in una contrada di Randazzo.
Interessante anche un post che leggiamo su un canale Telegram: “L’Unione europea che sbandierava come una vittoria la sua nuova indipendenza dal gas russo scopre di essere ricattabile persino da un emirato di 3 milioni di abitanti. Alla domanda se fosse giusto ‘comprare gas dal Qatar quando il Qatar compra i parlamentari europei’, il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck ha risposto che si tratta di ‘due cose diverse’. Fare la voce grossa con l’emirato non è un lusso che la Germania, l’Italia o la Francia si possono permettere. Il Qatar ha mandato un messaggio inequivocabile: se continua ad essere additato come corruttore, potrebbero saltare gli accordi sulla fornitura di gas liquefatto”. Chi sta seguendo il Qatargate non può non leggere l’articolo pubblicato ieri da Il Fatto Quotidiano dal titolo: ““Qatargate, la borsa di Panzeri più spessa dopo l’incontro col ministro di Doha”: ecco il film della corruzione nell’hotel di Bruxelles“. Insomma, fino ad ora le indagini della Magistratura belga stanno andando avanti. Bisognerà capire verranno bloccati nel nome dei ‘supremi interessi’ dell’Unione europea, o se le indagini proseguiranno. Da quello che si capisce, l’inchiesta per ora si sta occupando delle ‘gesta’ di singoli personaggi. Ma va da sé che nelle Commissioni del Parlamento europeo e nello stesso Parlamento dove si vota i protagonisti sono i partiti politici. La tesi che tutto sarebbe stato fatto da singoli personaggi senza il concorso di altri soggetti e di istituzioni sembra un po’ debole… E non è un caso se, in queste ore, nel mondo politico europeo in tanti tremino…