Non è che le previsioni dello scorso Luglio del blog di Dezzani sul “collasso finale” della Ue sono esatte?

20 dicembre 2022
  • Lo scorso Luglio ci sembravano previsioni troppo catastrofiche. Ma con le ultime mosse della BCE abbiamo la sensazione che l’Unione europea potrebbe essere alle battute finali…
  • Le previsioni che si stanno avverando, una per una 
  • Il possibile finale tragico 
  • Bisogna riconoscere che l’attuale capo del Governo italiano, Giorgia Meloni, è stata abile e lungimirante a non produrre nuovo debito pubblico, così non sarà certo l’attuale esecutivo tra i responsabili dell’eventuale “collasso finale” della Ue 

Lo scorso Luglio ci sembravano previsioni troppo catastrofiche. Ma con le ultime mosse della BCE abbiamo la sensazione che l’Unione europea potrebbe essere alle battute finali…

Quando, nel Luglio scorso, abbiamo letto l’analisi di Federico Dezzani su quello che sarebbe accaduto in Italia e in Europa alla fine di quest’anno eravamo un po’ perplessi. Pur seguendo sempre con attenzione questo particolare blog, ebbene, pensavamo a un finale un po’ troppo pessimistico. Oggi, a dieci giorni dalla fine di un bruttissimo 2022, dobbiamo prendere atto che molte delle previsioni di Dezzani si stanno rivelando esatte. Rileggiamo insieme alcuni passi di questo articolo dove, circa sei mesi fa, Dezzani prevedeva che l’Italia sarebbe diventata “l’epicentro decisivo della prossima crisi finanziaria europea e quindi mondiale”. Obiettivo di questa crisi che, secondo l’autore dell’articolo, è pilotata dagli anglosassoni, è quello di “sistemare” per gli anni a venire l’Europa, “scardinando quel che rimane dell’Unione Europea, indebolendo i concorrenti economici e finanziari e isolando nuovamente la Germania sbilanciata a Oriente”. Ora, che la Germania fosse sbilanciata ad Oriente – nel senso di un paese con un legame molto stretto con la Russia – è noto da tempo. Chi ha un po’ di memoria ricorderà che, nel 2005, il già ex Cancelliere socialdemocratico Gerhard Schroeder è stato nominato presidente del consiglio di sorveglianza di Gazprom, il gigante russo dell’ energia. Va detto che, fino a prima dell’esplosione della guerra in Ucraina, i rapporti tra Germania e Russia non presentavano ostacoli. Fatichiamo, infatti, ad immaginare che l’accordo tra Unione europea, Russia e Cina sul pagamento in euro della mega fornitura trentennale di gas russo ai cinesi possa essere stato siglato senza che la Germania ne sapesse nulla… Di fatto, prima dell’esplosione della guerra in Ucraina, Russia e Cina consideravano l’Unione europea una piazza neutrale. Oggi non è facile capirlo. Ufficialmente, la Germania sembra sparata contro la Russia. Ma c’è chi nutre il dubbio che l’inimicizia tra tedeschi e russi sia, in realtà, una sceneggiata  che gli Stati Uniti ne siano perfettamente al corrente. Vattelappesca la verità in questa storia!

 

Le previsioni che si stanno avverando, una per una 

Tornando alle previsioni del blog di Federico Dezzani, lo scenario di oggi sarebbe iniziato con la Brexit del 2017. Le dimissioni, lo scorso Luglio, di Boris Johnson dalla guida dell’Inghilterra, stando all’articolo, sarebbero il segnale che Londra e Washington hanno messo nel conto qualche sorpresa per l’Unione europea. Nell’articolo si fa riferimento alla crisi italiana del 2011, con qualcosa in più. A questo punto le previsioni di Luglio sullo scenario italiano ed europeo si stanno materializzando. Dezzani, lo scorso Luglio, prevedeva che austerità e Covid avrebbero fatto lievitare il debito pubblico italiano “a soglie critiche toccate solo dopo la guerra del 1915-1918”: e, in effetti, il debito pubblico italiano che il Governo di Mario Draghi ha lasciato in eredità all’attuale Governo di Giorgia Meloni sfiora i 2 mila e 800 miliardi di euro. Con una differenza: che mentre i Governi di Giuseppe Conte e il Governo Draghi hanno usufruito di scostamenti di Bilancio che hanno aumentato il debito pubblico, al Governo Meloni viene impedito di produrre altro debito pubblico. Nell’articolo di Luglio del blog di Dezzani si prevedeva che in Autunno e on Inverno ci sarebbero stati problemi per mancanza di gas e blocco dell’attività economica: e in buona parte è quello che si sta verificando, anche se una disinformazione organizzata minimizza la crisi per non creare panico. Altra previsione esatta di Dezzani: “L’inflazione verso la soglia critica del 10% rende più difficile continuare quelle politiche monetarie espansive che, nell’ultimo decennio, hanno permesso l’esplosione del debito pubblico in Italia e nel mondo”. L’inflazione è al 12% ma c’è il fondato dubbio che, in realtà, sia al di sopra di questa soglia, se è vero che l’aumento dei costi di produzione, va ben al di là di un’inflazione calcolata al 12%. Quanto all’impossibilità dell’attuale Governo Meloni di produrre nuovo debito pubblico abbiamo già scritto. Le accuse all’attuale Governo italiano di aver messo a punto una manovra economica ‘penalizzante’ da parte delle opposizioni e di Cgil e Uil sono pretestuose, perché questi signori non possono non sapere che, mentre Conte e Draghi finanziavano i provvedimenti creando debito pubblico, l’attuale Governo, per reperire le risorse, deve effettuare tagli e risparmi. Sono cose ovvie per chi ‘mastica’ un po’ di economia e guarda alla realtà restando al di sopra delle parti.

 

Il possibile finale tragico 

Le previsioni del blog di Dezzani proseguono annunciando un finale tragico: “L’Italia, come più volte evidenziato nelle nostre analisi, si candida quindi ad essere lo strumento decisivo in mano agli anglosassoni per scardinare l’Europa, innalzando allo stesso tempo la ‘soglia del caos’ fino alla sponda settentrionale del Mediterraneo: nell’attuale assetto geopolitico, il confine del blocco anglosassone è infatti molto più a oriente e passa per Scandivania, Polonia, Ucraina e Romania. Si noti che quanto asseriamo è scritto da tempo, cambiando solo qualche accento qui e là, dall’American Enterprise Institute e dal suo ‘specialista’ per l’Italia, Desmond Lachman, che più volte ha sottolineato come l’Italia sarà l’epicentro della prossima crisi finanziaria europea e globale”. A questo punto le previsioni di Luglio sono in parte vere e in parte in divenire: “I prossimi sviluppi sono facilmente immaginabili. Un’elezione a Settembre che consegni la vittoria alla destra ‘populista’ o produca un nuovo stallo politico”: e questo è avvenuto anche se non si può parlare di “stallo politico” ma, almeno fino ad ora, di visioni diverse tra Fratelli d’Italia e Lega da una parte e Forza Italia dall’altra parte. Ma il partito di Berlusconi non può forzare la mano contro il Governo Meloni, perché alle imminenti elezioni regionali potrebbe perdere altri voti.

 

Bisogna riconoscere che l’attuale capo del Governo italiano, Giorgia Meloni, è stata abile e lungimirante a non produrre nuovo debito pubblico, così non sarà certo l’attuale esecutivo tra i responsabili dell’eventuale “collasso finale” della Ue 

L’articolo di Luglio preconizzava “un crescendo di assalti speculativi che toccherà l’apice tra Ottobre e Novembre e che, nella peggiore (migliore, per gli anglosassoni) delle ipotesi, sarà accompagnato da una crisi energetica”. Anche questa previsione è esatta. C’è chi scrive che l’Unione europea non ha fatto nulla per fronteggiare la crisi del gas e l’aumento delle bollette. E’ un falso. L’Unione europea è impegnata a non rimuovere le cause che, a partire dalla fine di Aprile del 2021, hanno determinato la crescita del prezzo del gas e il conseguente aumento delle bollette di luce e gas. Le riunione che vanno a vuoto sul tetto del prezzo del gas in Europa, o possibili accordi su un prezzo del gas che rimane circa cinque volte maggiore del prezzo del gas prima dell’inizio della stessa speculazione sul prezzo del gas sono la dimostrazione che l’Unione europea lavora per mantenere in piedi la speculazione sul prezzo del gas. la crisi energetica non è un’invenzione dell’articolo del blog ma la realtà che stiamo vivendo. Che poi gl’italiani, in maggioranza, siano indifferenti al problema e si stiano spendendo quello che resta delle tredicesime dopo il pagamento di tasse e bollette è un altro discorso. Anche l’ultima previsione dell’articolo di Dezzani è esatta: “L’impossibilità per l’Italia di accedere ai mercati per rifinanziare il proprio debito e quindi la riesplosione dell’eurocrisi del 2011 con la differenza che, questa volta, l’epicentro sarà non la Grecia ma la terza economia del Continente. Gli anglosassoni otterrebbero così il collasso finale dell’Unione Europea, Francia e Israele la scomparsa dell’Italia come fattore di potenza nel Mediterraneo”. In questo momento, con l’aumento dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea (BCE) il debito pubblico dell’Italia e anche di altri Paesi dell’Unione europea è diventato di difficilissima gestione. Di tale questione abbiamo già scritto (come potete leggere qui). Il fatto che non si parli di questo problema non significa che il problema non esista. Va detto, in conclusione, che l’attuale capo del Governo italiano, la Meloni, è stata abile e lungimirante a non provare nemmeno ad aumentare ilo debito pubblico italiano. Se tra qualche mese si materializzerà “il collasso finale” preconizzato dall’articolo del blog di Dezzani di materializzerà, non potranno certo chiamare in causa l’unico Governo italiano che non ha aumentato il debito pubblico!

Foto tratta da scenarieconomici.it

 

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti