Però bisogna riconoscere che il figlio napoletano del grande Diego Armando Maradona ha avuto ragione due volte. Diego Armando Maradona junior ha avuto ragione la prima volta perché il mondiale di calcio l’ha vinto l’Argentina. Ha avuto ragione la seconda volta perché ha praticamente demolito il giornalista del Corriere della Sera, Aldo Cazzullo. Quest’ultimo ha accusato Diego Armando Maradona – che è stato e continua ad essere ‘soltanto’ il più bravo e più famoso calciatore della storia mondiale del calcio – di avere creato il risentimento dei meridionali verso il resto d’Italia. Accusa destituita di fondamento, perché o meridionali, per definizione, non conoscono il risentimento, ma solo i grandi sentimenti. Cazzullo bisogna capirlo: è un piemontese di Torino che si avventura a parlare di qualcosa che non potrà mai capire: il Sud Italia e, soprattutto, Napoli. I meridionali non possono amare l’Italia per il semplice motivo che, ancora oggi, vengono trattati da cittadini di serie B. Questo i meridionali non lo dimostrano sventolando il risentimento ma con l’ironia e con la ricostruzione di una storia che, dal 1860 ad oggi, è stata in buona parte negata e nascosta. Limitandosi a fare notare e far notare come stanno le cose con oggettività. Se il Nord Italia si sta prendendo l’80% dei fondi Pnrr è perché il Nord Italia è fatto così. Se in Veneto hanno deciso di coltivare una varietà di grano duro antico siciliana – la Tumminia o Timilia – anche se ciò è vietato, è perché loro, i nostri amici del Nord, si ritengono superiori. I nostri amici del Nord sono un caso da studiare, tra psicologia, sociologia e, perché no?, anche antropologia. Si lamentano perché la Croazia ha creato un vino – il Prošek – che scimmiotta il prosecco veneto. Poi, però, loro rubano direttamente alla Sicilia la varietà di grano duro Tumminia! Commenta Diego Armando Maradona junior: “Invece di accusare Napoli che tifa Argentina, chiediamoci perché. I napoletani non sono italiani solo quando conviene”.
Veramente bella l’intervista che il figlio del grande Diego Armando Maradona ha rilasciato a MOW: “È una considerazione denigratoria, il Sud non odia il Nord per colpa di mio padre. Invece di accusare Napoli che tifa albiceleste, chiediamoci perché”. L’intervista è stata scritta prima della finale che ha visto il trionfo dell’Argentina sulla Francia. Alla domanda se lui, napoletano figlio del grande Maradona, avrebbe tifato argentina, il figlio del grande campione non ha avuto dubbi: “Direi come tutta l’Italia per bene. Se pensiamo che metà della popolazione argentina ha discendenze italiane, non possiamo avere dubbi sulla squadra da sostenere”. Merito di papà Diego?, gli chiede il giornalista. Risposta secca: “Questo è indubbio, per noi napoletani il rapporto con l’Argentina è strettissimo, e dovuto a mio padre”. Bella e calzante la spiegazione del perché le considerazioni di Cazzullo sono fuori luogo: “La sua resta una considerazione denigratoria, mancante di rispetto umano. Il Sud non odia il Nord per colpa di mio padre, è chiaro che non conosce la storia della nostra nazione”. Nell’articolo si fa riferimento a una nota frase pronunciata dal grande Maradona alla vigilia della semifinale di Italia ’90: “Li chiamano terroni 364 giorni l’anno, adesso invitano i napoletani a spingere l’Italia in finale”. Commenta oggi il figlio del grande campione: “Prima di quella famosa partita mio padre disse semplicemente la verità: i napoletani non sono italiani solo quando conviene. È una storia vecchia, che merita una riflessione, non delle critiche”. E ancora su un’ipotetica finale tra Italia e Argentina: “Parto da me, sono napoletano ma sento fortemente il legame con le radici argentine. Detto ciò, anche se è complesso scegliere, alla fine tiferei Argentina, come molti napoletani. Questo perché un argentino ha aiutato Napoli più di mille italiani messi insieme”.
P. s.
Noi ricordiamo tanti giornalisti meridionali che hanno lavorato al Corriere della Sera. Ne citiamo due: Gaetano Afeltra e Giuseppe Marotta. Oggi il Corriere prepone Cazzullo come giornalista di punta che pontifica sul Sud. Pazienza. Del resto, che il Nord sia come un vino che invecchiando peggiora non ci sono dubbi. Nel 2019 abbiamo assistito a una mostra su Cesare Lombroso realizzata nella Mole Antonelliana. Lombroso, per la cronaca, è stato un razzista che, negli anni successivi alla ‘presunta’ unità d’Italia, scriveva che gli abitanti di Palermo erano “cannibali” e che, in generale, i meridionali erano una razza inferiore e delinquente. Ancora oggi, a Torino, c’è un museo dedicato a Lombroso e alle sue folli teorie prive di valenza scientifica. Con questo non ci sogniamo di affermare che tutti i piemontesi sono seguaci di Lombroso, ma se ancora in questa città c’è un museo dedicato a un personaggio come Lombroso e se gli si dedicano ancora mostre un problema c’è. O no? Il piemontese Cazzullo dice che il grande Maradona ha fomentato il risentimento dei meridionali verso il resto d’Italia. Invece il museo Lombroso di Torino con le teste dei meridionali scannati dai militari di casa Savoia messe ancora oggi in bella mostra che effetto fa?
Foto tratta da Positano News