Sicilia: abolire le malattie per decreto, ospedali chiusi, precari stabilizzati e ammuttari fumu ca ‘a stanga e cogghiri acqua cu ‘u panaru!

18 dicembre 2022
  • Questi movimenti – ammuttari fumu ca ‘a stanga e cogghiri acqua cu ‘u panaru – producono grandi quantitativi di energia da esportare nel Nord Italia 

“… bisogna avere fiducia nella scienza…”

Qualche giorno fa abbiamo scritto che, in Sicilia, ci sono 9 mila precari Covid. E’ concepibile che questo personale non venga stabilizzato dopo aver lavorato all’inoculazione di un vaccino ‘prodigioso’ imposto per legge, con ricatti di stipendi sospesi, Green pass e multe? Giammai! Bisogna stabilizzarli tutti, a partire dagli amministrativi e dai medici non specializzati. I sindacati canonici chiedono la proroga di tutti i contratti a tempo determinato nella sanità. Noi andiamo al di là: li vogliamo tutti stabilizzati e felici. Infatti, giunti a questo punto bisogna scegliere: o una sanità che cura i malati ormai in Sicilia superata dagli eventi, o una sanità che stabilizza tutti i precari. Noi siamo favorevoli alla seconda ipotesi. Basta con le malattie, basta con gli ospedali! La cosa più logica, a questo punto, è che il Governo siciliano, con un decreto assessoriale specifico, dichiari ‘decadute’ tutte le malattie, anche le patologie lievi. Basta ammalarsi e basta con gli ospedali pubblici siciliani che vanno riconvertiti in uffici dove tutti i precari della Sicilia – tutti rigorosamente da stabilizzare – potranno svolgere un compito innovativo, legato alla produzione di energia. Il compito sarebbe quello di ammuttari fumu ca stanga e cogghiri acqua cu ‘u panaro. accompagnando il tutto cu i panini ca meusa. Questi movimenti del corpo, uniti alla digestione dei panini con la milza, produrrebbero energia che verrebbe raccolta in particolari batterie alla faccia di Putin e del gas russo. Siccome la Sicilia è autosufficiente per energia, tale energia andrebbe regalata al Nord Italia, così i terroni potranno dire finalmente che la Sicilia produce qualcosa di utile. Come dicevano i promotori del ‘vaccino’ contro un Coronavirus a Rna, “bisogna avere fiducia nella scienza…”.

Foto Wikipedia

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