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Sulla richiesta di sanzioni alla Russia il presidente della Turchia Erdogan umilia l’Unione europea/ MATTINALE 892

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  • Come si può andare a chiedere a un Paese che lavora fianco a fianco con la Russia di appioppare sanzioni contro la stessa Russia? Ennesima dimostrazione che l’Unione europea è ormai nel pallone a va sciolta subito 
  • La lezione di vita e di diplomazia che Erdogan ha impartito a Josep Borrell, il diplomatico dell’Unione europea che ha proposto alla Turchia di unirsi alle sanzioni contro la Russia…

Come si può andare a chiedere a un Paese che lavora fianco a fianco con la Russia di appioppare sanzioni contro la stessa Russia? Ennesima dimostrazione che l’Unione europea è ormai nel pallone a va sciolta subito 

L’Unione europea è ormai completamente nel pallone. Sarà l’inchiesta sulla gestione della pandemia della Corte Conti europea che coinvolge i vertici del Governo della Ue, sarà l’inchiesta penale sempre sulla gestione della pandemia che coinvolge sempre la Commissione europea, sarà perché gli ultimi bombardamenti russi in Ucraina rischiano di lasciare milioni di persone senza acqua e senza luce che potrebbero riversarsi Europa, sarà perché una sessantina di eurodeputati potrebbero essere coinvolti nello scandalo che ha travolto un sempre più screditato Parlamento europeo, sarà perché sarà ma l’Unione europea sembra avere perso la bussola politica. Chiedere, ad esempio, alla Turchia di unirsi all’Unione europea nelle sanzioni contro la Russia è una delle tante prove di mancanza di visione politica d’insieme della Ue e di deficit di visione geopolitica. La Turchia non fa parte dell’Unione europea. La Turchia, insieme con l’ONU, ha trattato e tratta con la Russia per il mantenimento del corridoio umanitario nel Mar Nero. Un’iniziativa che, da sei mesi circa, consente all’Ucraina, nonostante la guerra sempre più cruenta, di esportare cereali, olio di girasole e altri prodotti agricoli che dovrebbero andare in Africa (il condizionale è d’obbligo, perché in questa storia si sono infilati gli speculatori europei che non hanno esitato a togliere all’Africa questi prodotti pensando di non essere scoperti: invece ucraini ed europei che toglievano grano e altri prodotti all’Africa sono stati scoperti e sputtanati). Insomma, nella testa degli ‘statisti’ dell’Unione europea, la Turchia che insieme con l’ONU ha convinto la Russia di Putin a lasciar passare dal Mar Nero i prodotti agricoli ucraini destinati – si spera all’Africa, dovrebbe appioppare le sanzioni alla stessa Russia di Putin. Vi è chiaro qual è il livello dei governanti dell’Unione europea? La Turchia – che alla fine è il Paese che ha convinto Putin e i suoi collaboratori a far transitare dal Mar Nero le navi ucraine, impegnandosi a controllarle una per una (è questo il motivo della lentezza di questi flussi commerciali) – dovrebbe mettersi contro la Russia appioppando alla Russia con la quale lavora fianco a fianco le sanzioni! La verità è che l’Unione europea è ormai al capolinea e andrebbe sciolta per evitare di provocare altri danni.

 

La lezione di vita e di diplomazia che Erdogan ha impartito a Josep Borrell, il diplomatico dell’Unione europea che ha proposto alla Turchia di unirsi alle sanzioni contro la Russia…

Ovviamente, i governanti dell’Unione europea si sono beccati la piccata replica del presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan. In un canale Telegram Erdogan ha dato una lezione di diplomazia a Josep Borrell, lo ‘scienziato’ alto diplomatico dell’Unione europea che ha proposto alla Turchia di unirsi alle sanzioni contro la Russia. Lo ha fatto ridicolizzando l’Unione europea e lo stesso Borrel, precisando che il politico europeo non ha alcuna autorità sulle relazioni tra Mosca e Ankara, come riferisce il canale televisivo turco TRT. Il presidente della Turchia ha poi aggiunto che non considera il diplomatico spagnolo al livello necessario per essere un suo “interlocutore”. Una replica che umilia un’Unione europea allo sbando: “Non percepisco Borrell come mio interlocutore – a ha detto Erdogan -. Voglio dire che Borrell non può né nominare, né regolare le nostre relazioni con la Russia. Non ha né la qualità, né la capacità di prendere una decisione del genere in queste materie”. Chissà se la grande informazione europea racconterà quella che in Sicilia noi chiamiamo ‘u trunzu i malafiura (la bruttissima figura per i non siciliani) fatta non soltanto da questo ‘genio’ della diplomazia di Borrel ma da tutta l’Unione europea al gran completo. Pensate un po’ quanto sono ‘intelligenti’ gli attuali governanti della Ue: chiedere a un Paese che lavora fianco a fianco con la Russia nel Mar Nero, nel Mediterraneo, in Libia e in altri Paesi africani di adottare sanzioni contro la Russia… Ah, dimenticavamo: la Russia fornisce alla Turchia petrolio e gas. Per la precisione, la Turchia ha più che raddoppiato le importazioni di petrolio russo ed è in questo momento il più importante snodo del gas russo in Europa. Non solo: grazie al governo turco, la Russia fa in modo che il gas arrivi a tutte le comunità turche che vivono nel vecchio Continente. Borrel e i ‘geni’ della Commissione europea queste cose le sanno? Lo sanno che è proprio grazie alla Turchia se un po’ di gas russo arriva ancora oggi in Italia attraverso l’Austria? Quindi la Turchia, per la bella faccia dell’Unione europea, dovrebbe restare con il culo a terra in materia di idrocarburi imitando l’Unione europea? Questi signori della Ue dicono vero o scherzano? Siamo all’ABC della politica, della geopolitica, dell’economia e della diplomazia. Ma veramente l’Italia deve restare ancora in questa fallimentare e sempre più ridicola Unione europea?

Foto tratta da Avvenire  

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