Sì degli Stati Uniti all’attacco diretto alla Russia e missili Patriot in Ucraina/ MATTINALE 890

15 dicembre 2022
  • La notizia che gli americani sono d’accordo ad attaccare obiettivi in Russia – non si capisce se solo basi militari o anche città russe – l’abbiamo ascoltata ieri pomeriggio su radio 24. La notizia che in Ucraina arriveranno i missili Patriot americani è di dominio pubblico 
  • Va da sé che se gli occidentali che combattono contro la Russia in Ucraina colpiranno basi militari e città russe, i russi potrebbero colpire basi militari e città occidentali
  • Il possibile coinvolgimento della Sicilia nella guerra
  • L’ironia di Telegram sui missili Patriot e il summit americano con i Paesi africani

La notizia che gli americani sono d’accordo ad attaccare obiettivi in Russia – non si capisce se solo basi militari o anche città russe – l’abbiamo ascoltata ieri pomeriggio su Radio 24. La notizia che in Ucraina arriveranno i missili Patriot americani è di dominio pubblico 

Ore 16 e 15 di Mercoledì 14 Dicembre. Radio 24, emittente che fa capo al quotidiano della Confindustria Il Sole 24 Ore, che noi chiamiamo il giornale dei ricchi, visto che una copia di questo quotidiano, la Domenica, è in vendita per 2,50 euro, con le vecchia lire sarebbero poco meno di 5 mila lire, ebbene, dicevamo, Radio 24 tra le 16 e 15 e le 16 e 20 di ieri ci regala due notizie. La prima è che i ‘Padroni del mondo’, al secolo gli Stati Uniti d’America, hanno stabilito che gli ucraini possono attaccare direttamente la Russia. Le basi militari di questo Paese o, direttamente, le città russe? Non si sa di preciso. L’unica cosa certa è che il ‘permesso’ americano per attaccare obiettivi della Russia – ribadiamo: non abbiamo capito se potranno essere attaccate, supponiamo con le bombe, le basi militari della Russia o direttamente le città russe – è arrivato un po’ in ritardo, perché i militari ucraini, o chi per loro, hanno già attaccato un aeroporto russo e una base militare russa. La seconda notizia che arriva dai ‘Padroni del mondo’ e che gli stessi ‘Padroni del mondo’, cioè gli americani, forniranno all’Ucraina i missili Patriot. Volendo, non è che siano missili particolarmente moderni, se è vero che erano già noti alla fine degli anni ’80 del secolo passato. Se non ricordiamo male – noi abbiamo una certa età e nella seconda metà degli anni ’80 eravamo già giornalisti – i missili Patriot possono essere utilizzati in chiave di difesa, per intercettare e bloccare gli attacchi, ma anche per attaccare. A di là dell’ironia sui missili Patriot, ironia che traspare leggendo qua e là Telegram, il messaggio che lanciano gli americani non è esattamente tranquillizzante per tutto l’Occidente. Solo un cretino – ma deve essere veramente cretino, un cretino rotondo, come si dice in questi casi: un cretino che da qualunque parte lo guardi è sempre cretino – solo un cretino, dicevamo, può pensare che a combattere la guerra in Ucraina contro i russi ci siano solo gli ucraini: a combattere in Ucraina contro la Russia, infatti, c’è tutto il cosiddetto Occidente industrializzato, che combatte indirettamente mandando armi e soldi in Ucraina, e anche direttamente, mandando militari.

 

Va da sé che se gli occidentali che combattono contro la Russia in Ucraina colpiranno basi militari e città russe, i russi potrebbero colpire basi militari e città occidentali

Cosa vogliamo dire? Che se la guerra tra russi e Occidente salirà di tono, e tutto lo lascia pensare, ebbene, tutto l’Occidente si deve preparare a una possibile guerra. Perché se è vero, come ha riferito ieri Radio 24, che gli americani avrebbero autorizzato l’attacco alla Russia – come già detto, non sappiamo e alle basi militari russe o alle città russe – solo un altro cretino, sempre rotondo, può escludere a priori che i russi, se attaccati in casa, non risponderanno attaccando non soltanto l’Ucraina – cosa che stanno facendo – ma anche le basi militari occidentali. Insomma, se verranno attaccate le basi militari russe la Russia potrebbe attaccare le basi militari occidentali; se verranno attaccate le città russe, i russi potranno attaccare le città occidentali. Volendo, chi lo sa con tutti questi matti in giro, si potrebbe anche assistere al terzo principio della dinamica applicato alla guerra: ad ogni possibile azione militare dell’Occidente verso la Russia potrebbe corrispondere una reazione uguale e contraria della Russia verso l’Occidente. Da quello che sappiamo noi, anche i russi – e gli alleati della Russia – hanno armi per colpire basi militari e città degli Stati Uniti d’America, del Giappone, del Canada, dell’Australia, dell’Europa, a cominciare dalle basi militari italiane. Non vorremmo disturbare la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il presidente del Senato, Ignazio la Russa, il presidente della Regione, Renato Schifani.

 

Il possibile coinvolgimento della Sicilia nella guerra

Ci permettiamo solo di ricordare che in Sicilia, tra le tante strutture militari, ci sono il 41° Stormo di Sigonella e il MUOS di Niscemi. Fino ad ora i russi hanno fatto finta di nulla, anche per una questione di tradizioni culturali: i russi erano grandi ammiratori del Regno delle Due Sicilie e della Sicilia. Ma, come si dice in questi casi, se, per dirla alla siciliana, si comincia a pisciari fora ru rinali, si sa, le cose si potrebbero complicare. Noi, in realtà, in tempi non sospetti, abbiamo ipotizzato un coinvolgimento della Sicilia. Era il 13 febbraio di quest’anno, la guerra in Ucraina era già nell’aria e noi titolavamo: “Se scoppierà la guerra in Ucraina la Sicilia coinvolta con Sigonella e, soprattutto, con il MUOS di Niscemi“. Il 24 Febbraio, sempre di quest’anno, la Repubblica, redazione di Palermo, titolava: “Da Sigonella il decollo dei droni diretti in Ucraina. Due missioni per sorvegliare lo scenario della guerra“. Così chiediamo ai governanti italiani e siciliani: ci potete illustrare un motivo per il quale i russi, se attaccati in casa propria dagli occidentali, non dovrebbero attaccare i Paesi dell’Occidente, a cominciare dalla basi militari occidentali, magari le basi e le strumentazioni militari presenti in Sicilia, da Sigonella al MUOS di Niscemi? I governanti dell’Unione europea che continuano a inviare armi e soldi all’Ucraina – di fatto per sostenere la guerra degli americani contro chi insedia l’area del dollaro statunitense – stanno mettendo nel conto che la guerra potrebbe arrivare in casa propria o sono troppo impegnati a nascondere i buchi neri legati alla gestione della pandemia e a trasportare soldi con i sacchi?

 

L’ironia di Telegram sui missili Patriot e il summit americano con i Paesi africani

Altre due notizie. Prima notizia, l’ironia di un canale Telegram: “L’Ucraina ora ottiene missili Patriot statunitensi che costano ai contribuenti statunitensi 3 milioni di dollari per missile per abbattere droni russi da 30.000 dollari. I russi possono lanciare 100 droni per ogni missile Patriot americano. Gli strateghi del Pentagono chiamano questo Indebolire la Russia”. Se non fosse chiaro, i russi, nonostante l’arrivo dei missili Patriot, non cambieranno strategia militare: continueranno a bombardare le infrastrutture ucraine, con riferimento soprattutto a centrali elettriche ed acquedotti, per rendere la vita impossibile agli occidentali che dovranno occuparsi, per tutto l’Inverno, degli ucraini, per non farli morire di freddo e di fame. Seconda notizia: gli americani hanno convocato in queste ore a Washington un summit con i Paesi africani. Hanno capito che la Cina e la Russia sono già avanti in Africa e vorrebbero recuperare. In realtà, l’ultima volta che gli statunitensi hanno messo piede in Africa hanno combinato un casino. Erano i tempi del ‘Premio Nobel per la pace’ Obama (ma quanto sono intelligenti gli svedesi?), che si catapultò in Africa per seminare guerre e disperazione. Con l’occasione, in combutta con i francesi, che in Africa hanno ancora il controllo coloniale di 14 Paesi, fecero ammazzare l’allora leader libico Gheddafi. Oggi invece gli americani vogliono inserire l’Africa nel G 20, vogliono investire non si capisce se 50 o 100 miliardi di dollari e bla bla bla. temono, gli americani, che la moneta che i Paesi del BRICS stanno mettendo a punto in alternativa al dollaro statunitense conquisti anche l’Africa. Arrivano un po’ in ritardo, gli americani. Arrivano mentre cinesi e russi non fanno nulla per fermare i criminali che raggirano migliaia di persone nei Paesi poveri per ridurli in schiavitù in Libia e per inviarne un po’ in Europa, tanto per incasinare l’Unione europea dove si litiga sulla ripartizione dei migranti. Cinesi e russi alleggeriscono i Paesi africani mandando migranti in Europa. Liberati da eccesso di manodopera, molti Paesi africani riescono a organizzare la propria economia. Mentre l’Unione europea, alle prese con la guerra in Ucraina, tra inflazione e recessione, si deve occupare anche dei migranti.

Foto tratta da Il Fatto Quotidiano 

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