- La motivazione addotta nel secondo atto di diffida è la persistente violazione dello Statuto. Presentato anche un ricorso al TAR Sicilia dove si segnala la mancata applicazione dello Statuto autonomistico siciliano
Il MIAS, il Movimento per l’Indipendenza e l’Autonomia della Sicilia presieduto da Umberto Mendola (nella foto) ha notificato al Commissario dello Stato per la Regione siciliana, Ignazio Portelli, un secondo atto di diffida al fine di dare impulso alla procedura di scioglimento dell’Assemblea regionale siciliana per persistente violazione dello Statuto Autonomo Siciliano (art.8), con riferimento, soprattutto, all’articolo 15 dello stesso Statuto, che prevede la soppressione immediata delle Prefetture dal territorio siciliano sin dal Maggio. “Una norma – si legge nel comunicato del MIAS – che gode di rango costituzionale e che è rimasta fino ad oggi inattuata a danno del popolo siciliano”. L’atto di diffida è stato presentato tramite l’avvocato Giovanni Mattana. “A chi dovesse contestare che non sono state ancora emanate le specifiche norme di attuazione – leggiamo sempre nel comunicato – ricordiamo che l’articolo 15 dello Statuto siciliano non necessita di alcuna norma di tal genere, in quanto è di immediata applicazione, poiché la soppressione degli organi statali in Sicilia è stata stabilita espressamente e d’imperio, con la dizione ‘Le circoscrizioni provinciali e gli organi ed enti pubblici che ne derivano sono soppressi nell’ambito della Regione Siciliana’. Il Commissario dello Stato, quindi, secondo quanto disposto ex art. 8 dello stesso Statuto, ha il preciso dovere di constatare il mancato adempimento degli obblighi dell’Assemblea regionale siciliana e di procedere secondo quanto normativamente previsto all’avvio del procedimento relativo al suo scioglimento. Si precisa che, avverso la prima diffida giudiziale disattesa, il MIAS ha intrapreso le vie legali previste. Il MIAS – conclude il comunicato – ha comunque già depositato presso il TAR Sicilia (Tribunale Amministrativo Regionale) un ricorso per l’annullamento del silenzio formatosi su un diverso atto d’impulso già notificato al Ministero dell’Interno, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed alla Presidenza della Regione Siciliana affinché lo Statuto venga finalmente attuato con sincera concretezza ed in tutte le sue previsioni, per il bene dei Siciliani”.
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