Fa sorridere amaramente il dibattito politico sui titolari di partire IVA, in assoluto la categoria sociale più bistrattata in Italia. Sotto accusa, da parte delle opposizioni di centrosinistra, il provvedimento del Governo di centrodestra di Giorgia Meloni che ha portato al 15% il prelievo per questi lavoratori autonomi che arrivano a circa 80 mila euro annui. Per le opposizioni l’iniziativa si configura come un’agevolazione a chi guadagna già tanto. Invece di dare a questi lavoratori da 80 mila euro all’anni circa tale agevolazione – questo il ragionamento degli esponenti di centrosinistra – il Governo avrebbe potuto dare una mano a chi fattura di meno e, soprattutto, ai giovani che aprono per la prima volta una partita IVA. La tesi delle opposizioni, impostata così, non fa una grinza. Ma… Ma una domanda è d’obbligo agli esponenti del centrosinistra: il PD ha governato l’Italia per un decennio, esclusa la breve parentesi del Governo tra grillini e leghisti 2018-2019. Ebbene, come mai il Partito Democratico, quando ha governato, non ha pensato a dare una mano ai titolari delle partire IVA a basso reddito e ai giovani che aprono per la prima volta una partita IVA? Se in dieci anni circa di attività di Governo non l’ha fatto il centrosinistra perché tale provvedimento lo dovrebbe adottare un Governo di centrodestra?
Il ragionamento degli esponenti di centrosinistra, alla fine, danneggia lo stesso centrosinistra, perché mette a nudo una manchevolezza di questo schieramento politico. E’ il centrosinistra che si dovrebbe occupare dei meno abbienti, se governando non l’ha fatto, ebbene, dovrebbe ammettere di avere sbagliato. Invece il centrodestra, con la manovra sui titolari di partite IVA da circa 80 mila euro all’anno sta rigorosamente rispettando il proprio programma di Governo. Con una sottolineatura che sfugge agli esponenti di centrosinistra. In Italia l’evasione dell’IVA è ai massimi livelli. Non è esagerato affermare che il nostro Paese è tra i primi in Europa per evasione IVA. Ebbene, il ragionamento del centrodestra sull’aliquota del 15% ai titolati di partita IVA da circa 80 mila euro all’anno ha una logica: facendogli pagare il 15% è probabile che quasi tutti paghino, mentre aliquote più elevate incoraggiano l’evasione fiscale che – lo ribadiamo – in materia di IVA è elevatissima. Il discorso non vale solo per le partite IVA ma, in generale, per l’applicazione della cosiddetta Flat tax: con aliquote più basse tutti sono portati a pagare, con aliquote alte l’evasione aumenta. Ebbene, saranno i fatti a dire chi ha ragione e chi ha torto. Se con l’aliquota al 15% per le partite IVA da 80 mila euro circa il gettito fiscale aumenterà di poche linee o non aumenterà, vorrà dire che il Governo meloni ha preso una cantonata; se invece il gettito fiscale da IVA aumenterà, vorrà dire che il Governo Meloni ha fatto bene. Ultima considerazione: fino ad oggi l’Italia ha sperimentato solo aliquote alte a tutti i livelli, tant’è vero che l’Italia è uno dei Paesi con la più alta pressione fiscale al mondo. Vediamo che succede se si comincia ad abbassare le aliquote.
Foto tratta da Italia Oggi