- Tramonta l’ipotesi di un tribunale speciale contro la Russia ipotizzato dalla ‘scienziata’ Ursula von der Leyen. Il sostanziale no dei Ministri degli Esteri dei Paesi europei lascia trasparire chiaramente che nella Ue non tutti sono contro la Russia di Putin
- Nel Consiglio straordinario dell’energia nessun accordo sul gas. Il 19 Dicembre si dovrebbe arrivare a un compromesso che non eliminerà la speculazione sul prezzo del gas
Tramonta l’ipotesi di un tribunale speciale contro la Russia ipotizzato dalla ‘scienziata’ Ursula von der Leyen. Il sostanziale no dei Ministri degli Esteri dei Paesi europei lascia trasparire chiaramente che nella Ue non tutti sono contro la Russia di Putin
La chiamano Unione europea ma dovrebbe essere ribattezzata disunione europea, perché sono quasi sempre in disaccordo. E’ il caso della proposta avanzata dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, per l’istituzione di un tribunale internazionale contro la Russia che conbatte la guerra in Ucraina contro l’Occidente. Ebbene, al momento di arrivare al dunque la proposta è naufragata. In un canale Telegram leggiamo che i Ministri degli Esteri dei 27 Paesi che danno vita all’Unione europea non si sono trovati d’accordo e la proposta non è passata. Sulla rete non siamo riusciti a trovare una dichiarazione su tale argomento di Josep Borrell, capo della diplomazia europea. In compenso, una spiegazione arriva da Gennady Gatilov, rappresentante permanente di Mosca presso la sede ONU di Ginevra, il quale ha affermato che la creazione di un tale meccanismo, sotto gli auspici dell’ONU, richiede l’approvazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, senza tale approvazione tribunale internazionale contro la Russia non si potrà materializzare. Da quello che ipotizziamo, l’ONU, per dire sì a tale iniziativa, si dovrebbe sputtanare perdendo credibilità.
Nel Consiglio straordinario dell’energia nessun accordo sul gas. Il 19 Dicembre si dovrebbe arrivare a un compromesso che non eliminerà la speculazione sul prezzo del gas
Un’altra notizia riguarda il gas. Dopo una seduta durata otto ore il Consiglio straordinario sull’Energia a Bruxelles non ha trovato l’accordo sul price cap per il gas. da notizie che leggiamo sulla rete, il confronto, piuttosto vivace, è stato rinviato al 19 Dicembre. Da quello che si legge in giro il prossimo 19 Dicembre si dovrebbe arrivare a un accordo-burla che lascerà immutato lo scenario odierno, dove la speculazione sul prezzo del gas continuerà, anche se non raggiungerà i livelli dello scorso Agosto. In parole semplici, la crisi economica ‘rode il culo’ a tutta l’Unione europea, impegnata nel demenziale sostegno all’Ucraina. Un appoggio che toglie risorse ai 27 Paesi Ue, creano inflazione che si va a sommare alla recessione (tecnicamente si chiama stagflation, uno scenario manifestatosi per la prima volta nei primi anni ’70 del secolo passato, caratterizzato dalla contemporanea presenza di un tasso di inflazione alto o in aumento, un tasso di crescita economica in rallentamento e la disoccupazione rimane costantemente elevata). Ecco il vero punto: i paesi della Ue che in questo momento, grazie alla speculazione sul prezzo del gas stanno guadagnando non vogliono perdere tali guadagni che attenuano gli effetti della crisi sulla pelle degli altri Paesi della ‘presunta’ Unione europea i cui cittadini vengono penalizzati due volte: dalla crisi economica e dalle super bollette.
Foto Wikipedia
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