Guerra Russia Ucraina

Si torna a parlare dell’esercito europeo. Per mandare i giovani europei a combattere in Ucraina?

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  • Le vere ragioni della guerra in Ucraina. Il Vaticano non capisce o fa finta di non capire?   
  • Di fatto la Russia si sta preparando a dare una mano a i serbi contro un’eventuale guerra in Kosovo
  • L’Occidente prepara un nuovo fronte di guerra in Georgia in chiave anti-russa? 
  • Lo strano interesse degli anglosassoni per Sergei Surovikin

Le vere ragioni della guerra in Ucraina. Il Vaticano non capisce o fa finta di non capire?   

La guerra in Ucraina continua. Con maldestri tentativi di pace a senso unico: ovvero tentativi di attirare i russi nei soliti tranelli. Così mentre nell’Unione europea si torna a parlare di “esercito europeo” (per mandare i giovani europei a combattere e a morire in Ucraina per Zelenky e la NATO?), la Chiesa cattolica lancia una proposta di dare vita a negoziati di pace in Vaticano. Proposta respinta dal leader russo, Putin. E a ragione. L’iniziativa della Chiesa cattolica, infatti, non tiene conto di quanto sta succedendo fra Kosovo e Serbia e di quello che potrebbe succedere in Georgia, del caos scatenato in Brasile e vi continuando. Non possiamo pensare, ci rifiutiamo di pensare che in Vaticano non capiscano cosa sta avvenendo nel mondo. O lo capiscono e fanno da ‘sgabello’ all’Occidente? Guardare al conflitto in corso in Ucraina al di fuori dello scontro ormai in pieno svolgimento tra area del dollaro statunitense e i Paesi che contestano apertamente la stessa area del dollaro significa ignorare le vere ragioni dell’attuale guerra in Ucraina e delle altre guerre in corso o che potrebbero scoppiare. Bisogna essere intellettualmente onesti fino in fondo e ammettere che gli Stati Uniti stanno difendendo il ruolo che il dollaro ha assunto nel mondo dopo la guerra del Kippur, all’inizio degli anni ’70 del secolo passato, quando è stato mandato in soffitta il sistema monetario di Bretton Woods. Da allora le monete dei vari Paesi sono state ‘sganciate’ dall’oro. Ufficialmente le varie monete fluttuano secondo la legge della domanda e dell’offerta, nella realtà vengono imposte con le armi. E’ noto che i Paesi del BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica), più altri Paesi lavorano per dare vita a una divisa alternativa al dollaro americano negli scambi commerciali internazionali. Cosa, questa, che gli Stati Uniti non tollerano, perché segnerebbe l’inizio un mondo diverso dove conterebbero sempre meno. Lo scontro è tutto lì. La guerra in Ucraina potrebbe essere l’inizio di uno scontro epocale destinato ad allargarsi.

 

Di fatto la Russia si sta preparando a dare una mano a i serbi contro un’eventuale guerra in Kosovo

Ieri abbiamo dato notizia di una possibile guerra nei Balcani tra Serbia e Kosovo nel cuore dell’Europa. Oggi leggiamo una dichiarazione della la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova: “Continueremo ad aiutare Belgrado a difendere i suoi legittimi interessi nazionali riguardo al Kosovo sulla base della risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU”. Secondo Zakharova, il motivo dell’aggravarsi della situazione nella provincia meridionale serba è da ricercare nelle provocazioni di Pristina, che ha inasprito la repressione contro i serbi del Kosovo. E’ noto che la Russia è schierata con la Serbia, mentre il Kosovo è appoggiato dalla NATO. Ci sarebbe da stupirsi se i disordini in corso nel Kosovo sfoceranno in una guerra? Ricordiamo che i serbi non hanno mai accettato la nascita del Kosovo e che, la scorsa Estate, è stato il Governo filo-NATO del Kosovo a provocare la comunità serva che vive in questo Paese, con la storia delle patenti e delle targhe automobilistiche. Non c’è nemmeno bisogno di precisare che un conflitto tra serbi e croati nel cuore dell’Europa aumenterebbe il caos e penalizzerebbe chi oggi cerca una via alternativa al dollaro statunitense.

 

L’Occidente prepara un nuovo fronte di guerra in Georgia in chiave anti-russa? 

Lo stesso discorso vale per la Georgia. Su un canale Telegram leggiamo che Aleksandr Ankvab, Primo Ministro dell’Abcasia, ha dichiarato che l’Occidente cerca di aprire un secondo fronte in Georgia. Per la cronaca, l’Abcasia è un territorio caucasico rivendicato dalla Georgia come sua repubblica autonoma. Solo che l’Abcasia si è proclamata indipendente con il nome di Repubblica di Abcasia, grazie all’appoggio della Federazione Russa, con limitato riconoscimento internazionale. Anche tra Georgia e Abcasia i rapporti si vanno deteriorando. “I rappresentanti dei Paesi europei, specialmente della Polonia, sono venuti qui cercando di aprire contro la Russia un secondo fronte in Georgia – leggiamo sempre nel canale Telegram -. Ankvab ha segnalato che la situazione in Abcasia rimane tesa, tuttavia, ha espresso la certezza che in Georgia ci sono persone ragionevoli che non permetteranno che la situazione vada fuori controllo”. Ci auguriamo che il primo Ministro dell’Abcasia abbia ragione. Ma è indubbio che un conflitto in Georgia costringerebbe russi e cinesi a occuparsi di un altro fonte di guerra.

 

Lo strano interesse degli anglosassoni per Sergei Surovikin

Interessante anche un articolo del giornale inglese The Telegraph, ripreso sempre da Telegram, secondo il quale “il nuovo comandante russo dell’operazione speciale, Sergei Surovikin, ha stabilizzato la linea del fronte in Ucraina e disciplinato l’esercito russo. Pertanto, è un ‘avversario pericoloso’ per gli ucraini. ‘Surovikin è probabilmente il comandante più competente che la Russia abbia proposto finora’, ha detto Dara Massikot, membro anziano del think tank della Rand Corporation. ‘Dopo la ritirata, i soldati russi hanno scavato una rete di trincee che utilizzano le difese naturali del Dnepr, e sarà difficile per le forze ucraine sfondare’. Gli autori ritengono inoltre che sia stato proprio Surovikin a convincere Putin a lanciare massicci attacchi alle infrastrutture ucraine”. Sono tutte cose note. Che senso ha, per gli anglosassoni, accendere i riflettori su Surovikin?

Foto tratta da Il Fatto Quotidiano 

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