Sul Titanic

Accordo quasi siglato sulla raffineria Isab di Priolo con gli americani Crossbridge pronti ad acquistarla dai russi della Lukoil

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  • Lo scrive nel suo report l’analista dei mercati internazionali Sandro Puglisi. Il valore della raffineria si dovrebbe aggirare intorno a un miliardo e mezzo di euro (1,58 miliardi di dollari)

La vendita sarebbe stata mediata dal gruppo Vitol

L’accordo tra la Lukoil, la più grande compagna petrolifera russa, e la società di private equity statunitense, Crossbridge, per la vendita della raffineria Isab di Priolo sarebbe in dirittura d’arrivo. Lo scrive nel suo report l’analista dei mercati internazionali, Sandro Puglisi. La vendita agli americani della raffineria di petrolio siciliana, fino ad oggi gestita dai russi, sarebbe stata mediata dal gruppo Vitol che opera nel campo delle materie prime. Il prezzo di vendita dovrebbe aggirarsi intorno a 1,5 miliardi di euro che, con il cambio attuale 1,58 miliardi di dollari (sempre che non intervengano variazioni nel cambio euro-dollari statunitensi). Per l cronaca, l’impianto Isab di Priolo raffina un quinto del greggio italiano e impiega direttamente circa un migliaia di lavoratori. La raffineria negli ultimi mesi ha lavorato petrolio greggio russo. “Ma ora – scrive Puglisi – non è in grado di prendere la sua principale materia prima dopo che l’embargo dell’Unione Europea è entrato in vigore Lunedì. La scorsa settimana, Roma ha stabilito un piano per affidare l’impianto nelle mani di fiduciari per proteggere i posti di lavoro e la capacità delle raffinerie domestiche dall’embargo. Pertanto, la possibilità che la raffineria finisca sotto amministrazione fiduciaria ha accelerato le trattative tra Lukoil e Crossbridge. Si prevede che i ricavi della raffineria saranno più che triplicati quest’anno, superando i 10 miliardi di euro ($ 10,55 miliardi) sulla scia dell’aumento dei prezzi del diesel e della benzina. Qualsiasi accordo per la vendita dell’impianto sarà soggetto al vaglio del Governo ai sensi del cosiddetto regolamento del potere d’oro, che dà a Roma la possibilità di bloccare la transazione qualora dovesse danneggiare i posti di lavoro o la produzione strategica del Paese”. Da qualche giorno si è parlato anche di un certo interesse per la raffineria siciliana da parte del Qatar. Ma forse potrebbe essere ormai tardi.

Foto tratta da InformaSicilia

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