di Nota Diplomatica
La borsa LV Paint Can – “latta di vernice” – di Louis Vuitton costa €2.160,00 e rappresenta in qualche modo la disperazione creativa dilagante nell’industria del fashion, che da tempo non teme il ridicolo, anzi, l’abbraccia, sperando in qualche modo di restare attuale. Coco Chanel si rivolterebbe nella tomba – o forse, essendo stata una donna di spirito, riderebbe a crepa pelle. Siccome bisogna pur pagare l’affitto, praticamente tutte le case di moda che ‘contano’ – Gucci, Prada, Versace, Missoni, Louis Vuitton, Ralph Lauren, e Hermes tra le altre – si sono date anche al luxury pet fashion. Zibellino e cristalli Swarovski per la gatta, pullover di cashmere per il cane… Con 88 milioni di nuclei familiari europei che possiedono un animale da compagnia, può valerne davvero la pena. Secondo la FEDIAF, la Federazione europea degli operatori nel campo dell’alimentazione per i pet, la parte non alimentare del loro mercato si aggirerà intorno ai 270 miliardi di dollari nel 2025, di cui la decima parte, 27 miliardi, sarà dedicata al segmento ‘luxury’.
Il vero problema non sono però le bestie, è la crescente irrilevanza dei ‘nomi’ della moda nei confronti dei consumatori umani. Il settore una volta era dominato dai grandi couturiers: oltre a Chanel, Christian Dior, Karl Lagerfeld (con l’immancabile gatto bianco, Choupette, sul braccio), Yves Saint Laurent, Balenciaga, Tom Ford ed altri. Di recente Gucci ha fatto fuori, dopo sette anni di onorato servizio, il suo ‘creative director’, Alessandro Michele. Contava, sicuramente, ma il suo nome non era certo sulle labbra di tutti. Che il settore del fashion sia in declino è evidente ormai da tempo. È d’uso dare la colpa ai ‘fast fashionisti’ cinesi che riescono a copiare, fabbricare e distribuire ogni modello di successo in pochi giorni, e a prezzi assolutamente abbordabili. Sarà, ma è anche vero che l’approccio dei ‘modaioli di lusso’ al mercato si è da tempo trasformato. Una volta si vendeva l’alta moda ai ricchi perché potessero dimostrare di avere buon gusto. Ora i ricchi a quanto pare vogliono solo dimostrare di avere tanti soldi. Altrimenti chi pagherebbe oltre duemila euro per il ‘lusso’ di portare in spalla l’imitazione di una latta di vernice?