La storia è nota: la Turchia ha barattato il suo sì all’ingresso nella NATO di Finlandia e Svezia e, in cambio, ha avuto il permesso di ‘chiudere’ la partita con i curdi, un popolo che si batte per la propria indipendenza dal lontano 1918, quando, una volta dissolto l’Impero Ottomano, il territorio curdo venne diviso tra Turchia, Iraq, Siria e Iran, con la ‘regia’ di Regno Unito e Francia. Da allora i curdi non hanno pace. La Turchia, in particolare, ha sempre provato a eliminare i curdi, ma si è dovuta fermare per le pressioni della comunità internazionale. Adesso, però, la questione potrebbe ‘chiudersi’ grazie all’Occidente che, di fatto, pur di raggiungere i propri obiettivi, non sta esitando ad abbandonare i curdi al proprio destino. E’ interessante notare che in Finlandia governano i socialdemocratici, mentre in Svezia i socialdemocratici hanno di recente perso le elezioni. Si tratta, in ogni caso, di due partiti – i socialdemocratici finlandesi e i socialdemocratici svedesi – rappresentativi di questi due Paesi che, in quanto socialisti, o presunti tali, dovrebbero opporsi all’accordo NATO-Turchia. Ma non leggiamo di proteste dei socialdemocratici svedesi e finlandesi. Così come non leggiamo di proteste da parte della Commissione europea. Ormai quando c’è da genuflettersi alla NATO in Europa si fa a gara. Che fine hanno fatto, ad esempio, i Socialisti europei del PSE? Sono d’accordo con NATO e Turchia sulla questione curda? Quello che si capisce in queste ore – ore di bombardamenti alle basi dei militanti nel Kurdistan iracheno e siriano – è che la Turchia di Erdogan ha preso la scusa dell’attentato ad Istanbul dello scorso 13 Novembre per sbarazzarsi dei curdi. C’è la prova che sono stati i curdi gli autori dell’attentato di Istanbul? Sembra di no. Ma questo ormai conta poco.
Su Telegram leggiamo una nota che è difficile smontare: “Erdogan potrebbe aver incassato il semaforo verde della Nato per fare ‘pulizia’ dei curdi nei territori al confine con la Turchia. Probabilmente si tratta di una contropartita offerta in cambio dell’ingresso nel patto atlantico di Svezia e Finlandia. Il destino dei curdi è analogo a quello di tutti gli altri opportunisti, che nel tempo si sono fidati degli anglosassoni per perseguire i loro sogni di gloria: finire nella pattumiera della Storia dopo essere stati usati come un kleenex. In pratica la stessa sorte che toccherà presto o tardi agli ucraini, quando sarà chiaro a tutti che la posta in gioco era un’altra”. Non sappiamo se finirà così anche per gli ucraini, ma sappiamo che fine l’Occidente sta facendo fare ai curdi.
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