Si torna a parlare dei trasporti via mare tra la Sicilia e gli arcipelaghi chiamati impropriamente Isole Minori. In particolare, i riflettori si accendono sulle Isole Eolie. Il tema è affrontato da Sarah Tomasello, presidente del Comitato per i trasporti eoliani, e da Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Eolie in una lettera che hanno inviato al Governo nazionale, al Governo regionale, ai dirigenti della Regione siciliana che si occupano di questo settore, all’Autorità garante della concorrenza del mercato e di regolazione del mercato e ai Sindaci eoliani (il Sindaco di Lipari è il primo cittadino di tutte le Eolie, ad eccezione di Salina dove ci sono tre Comuni: Santa Marina di Salina, Malfa e Leni). Nella nota, riportata in un articolo del Giornale di Lipari, si segnalano le penalizzazioni che oggi subiscono gli abitanti delle isole Eolie e si chiede l’accesso ad alcuni atti.
Nella lettera si ricorda che ben 36 associazioni che operano nel territorio delle Isole Eolie hanno già scritto alle autorità segnalando le disfunzioni del servizio di trasporto via mare. Ma “nonostante le rassicurazioni ricevute per mezzo della nota del Dirigente Generale del Dipartimento, dott. Fulvio Bellomo“, si legge nella lettera di Sarah Tomasello e Christian Del Bono, “le linee, le corse e i mezzi così come previsti dalla convenzione statale (22 aprile 2016, Rep. 32.593, raccolta n. 10.415) operata da SNS non sono stati ripristinati, causando forti danni sia sociali che economici a tutte le isole della Sicilia. In materia di servizi pubblici – prosegue la lettera – occorre garantire comunque l’espletamento dei servizi ‘essenziali’ alla comunità ed è diritto delle stesse popolazioni interessate partecipare alle scelte gestionali del servizio, per evitare che decisioni unilaterali possano determinare la compressione dei servizi pubblici, determinando la palese violazione del principio di garanzia della continuità territoriale. Gli abitanti delle isole della Sicilia, come tutti i cittadini della Repubblica Italiana, hanno diritto di curarsi, di studiare, di viaggiare: la riduzione dei collegamenti marittimi determina la riduzione dei diritti essenziali, generando discriminazione. In ragione di ciò, a causa di gravi fatti che stanno interessando i trasporti nelle isole siciliane, si rende altresì necessario coinvolgere le Autorità Garanti al fine di vigilare ed adottare i provvedimenti necessari, anche di carattere sanzionatorio, nei confronti di tutte le parti coinvolte nella gestione del servizio pubblico dei trasporti marittimi nelle isole della Sicilia, che improvvisamente hanno subito e continuano a subire riduzioni di mezzi e corse. Alla luce di quanto sopra evidenziato, ribadendo con forza quanto richiesto nelle richiamate note precedentemente trasmesse, al fine di poter esercitare i nostri diritti, nel rispetto dei principi di trasparenza che regolano l’attività della pubblica amministrazione, in particolare nella gestione dei servizi pubblici, avanziamo formale istanza di accesso agli atti e chiediamo copia dei
seguenti documenti:
– note trasmesse dalla SNS nella quale si evidenzia l’impossibilità a proseguire il servizio di cui
alla Convenzione statale (22 aprile 2016, Rep. 32.593, raccolta n. 10.415);
autorizzazione o atto con il quale la SNS ha potuto ridurre prima le linee, le corse e i mezzi
veloci così come previsti dalla convenzione statale e poi a partire dall’1 di novembre anche
le linee e le corse dei mezzi navali;
– autorizzazione o atto con il quale la SNS ha potuto aumentare le tariffe delle corse ai non
residenti di ben il 30% rispetto a quelle precedentemente in vigore”
“Per quanto sopra – prosegue la lettera – ribadiamo con urgenza, l’annullamento dei tagli effettuati sia sui mezzi impiegati e sia sulle linee e le corse di cui alla convenzione statale e chiediamo inoltre l’annullamento degli aumenti effettuati dalla SNS, nel rispetto delle comunità isolane e di quanto previsto nell’art 119 della Costituzione che garantisce i diritti di questi territori. Evidenziamo l’urgenza di ottenere la documentazione sopra indicata e, per il caso in cui la stessa non dovesse pervenire nel termine di gg. 7 dal ricevimento della presente, ci riserviamo ogni azione, anche di natura giudiziaria, al fine di accertare eventuali responsabilità su scelte unilaterali che le popolazioni delle isole della Sicilia, continuano a subire e che incidono sulla mobilità degli stessi abitanti e sulla già precaria economia locale. Restiamo a disposizione per ogni chiarimento in relazione al contenuto della presente”. A nostro modesto avviso, il primo governate siciliano che ha il dovere di rispondere è l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone. Deve rispondere non soltanto in quanto assessore all’Economia, ma per il fatto che, nella passata legislatura, ha ricoperto l’incarico di assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti. Proprio l’assessore Falcone, la scorsa Estate, aveva detto che era tutto a posto. Oggi scopriamo che è tutto fuori posto. E scopriamo che la vicenda potrebbe finire sui tavoli dei Tribunali.