J'Accuse

Niente polo pediatrico a Palermo così ogni anno per circa 6 mila bambini ci sono i viaggi della speranza nel Nord Italia

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  • E’ un fatto causale o è fatto apposta per far guadagnare la sanità del Nord sulla pelle dei bambini siciliani?  
  • Con quale coraggio in Italia si parla ancora di coesione sociale? 
  • Costi insostenibili per le famiglie siciliane? La politica fa qualcosa? 

di Alfredo Falletti
Redazione Futuro Meridiano

E’ un fatto causale o è fatto apposta per far guadagnare la sanità del Nord sulla pelle dei bambini siciliani?  

Solo quindici mesi tra burocrazia ed esecuzione dei lavori. Solo Quattrocentocinquanta giorni nonostante i ritardi dovuti all’evento eccezionale quale la pandemia Covid. Tanto ci è voluto per riavere il ponte di Genova dopo il crollo del Ponte Morandi. A Palermo non si è riusciti a creare una struttura di assoluta primaria urgenza come il polo pediatrico. Dal 2010 il massimo che si sia raggiunto è uno scheletro più simile ad una tragica beffa per chi soffre e magari muore. Lavori fermi e seimila bambini ogni anno devono subire l’affronto e l’indecenza senza scusanti di viaggi della speranza verso Roma, Genova, Firenze, Pisa, ma anche Milano, Bologna. Una beffa tragica che rende ancor più infame il becero egoismo di soggetti che hanno creato la sanità al Nord saccheggiando il Sud e che adesso, dopo aver rapinato anche gran parte di PNRR, pretendono pure l’Autonomia Differenziata senza nemmeno considerare i LEP, i Livelli Essenziali di Prestazione che essenziali sono già solo per definizione.

 

Con quale coraggio in Italia si parla ancora di coesione sociale? 

Con quale coraggio si parla di Stato, di coesione che già il solo termine denota la necessità di pervenire ad una unità del Paese, ove mai ne esistesse uno? Con quale faccia di bronzo si accampa il diritto di devastare un intero Paese sol perché sia stato fatto un referendum regionale, squallida farsa, al quale hanno partecipato due milioni di votanti le cui conseguenze verrebbero pagate subito da venti milioni di persone e subito dopo dal resto della popolazione italiana? E questi sono soggetti che vengono considerati “patrioti” dal Sig. Presidente del Consiglio On. Giorgia Meloni? Patrioti di quale patria? Quella che esclude un terzo del proprio territorio e oltre venti milioni di connazionali? Quella che per la sperticata brama di denaro è disponibile a devastare ogni valore patriottico autentico ed ogni principio etico, umano, sociale? Quella che considera giusto il principio “quel che è tuo è mio e quel che è mio è pure mio”? E cosa dire della devastazione della sanità calabrese che, commissariata da saggi soloni “romani”, è arrivata ad un deficit di dieci miliardi di euro?

 

Costi insostenibili per le famiglie siciliane. La politica fa qualcosa? 

Resta un autentico mistero come si possa riuscire ad accettare che seimila bambini che hanno il solo torto di essere nati in Sicilia piuttosto che in Padania (…is not Italy urlava Salvini, razzista con sentenza definitiva) debbano “viaggiare” per avere quel che è loro diritto universale ed intangibile mentre le loro famiglie devono sottoporsi a spese quasi sempre insostenibili. Una Costituzione ancora volta fatta a pezzi, masticata e sputata via dove si parli di diritto alla salute, alla dignità, alla vita. Una repubblichetta dei lupini ancora una volta inadempiente come lo è da settant’anni verso quella parte di Paese e di popolazione volutamente e scientemente impoverita, discriminata e sottoposta ad un razzismo territoriale che non ha pari in nessun’altra nazione europea ed occidentale. Invece di perseguire obiettivi egoisti quanto umanamente vergognosi, si dovrebbero colpire senza pietà coloro che sono artefici di scempio di fondi, di creazione di scheletri e di colossali “incompiute”, di negazione di diritti per i più deboli e vulnerabili piuttosto che dare a certi vergognosi soggetti il viatico per l’immunità e la possibilità di andare a far danno altrove!

Foto tratta da Avvenire

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