di Diego Fusaro
Luigi Di Maio sembrava ormai uscito di scena dopo le elezioni del 25 settembre scorso, quando aveva ottenuto un risultato non propriamente entusiasmante. E ora invece lo vediamo rientrare in pompa magna, dacché l’Unione Europea lo ha scelto per una missione speciale nel Golfo Persico: scelto per i suoi indubitabili meriti, naturalmente. Con un notevole stipendio di 12.000€ netti al mese leggiamo sui principali quotidiani italiani. Una vicenda davvero interessante, che segnala come il merito sia alla fine sempre riconosciuto, ma poi anche come gli amici di ieri divengano i nemici di oggi e, viceversa, i nemici di ieri si mutino negli amici di oggi. Ampiamente nota era infatti l’inimicizia tra Luigi Di Maio e l’Unione Europea ai tempi del governo giallo-verde: insieme con Matteo Salvini, anche lui oggi riconvertito alle superiori ragioni dell’eurozona, Luigi Di Maio era uno dei principali avversari dell’Unione Europea, alla quale additava la responsabilità della massima parte dei mali che affliggevano l’Italia. Ora invece si scopre amico dell’Unione Europea. Quest’ultima, per parte sua, sempre celebra il talento degli esperti, il merito dei tecnici, le superiori capacità di coloro i quali si sono distinti negli studi o nelle esperienze: e adesso sceglie come proprio rappresentante proprio Luigi Di Maio, di fatto rivelando una piena riappacificazione con un politico un tempo di area populista, fieramente avverso all’Unione Europea. Tutto è bene quel che finisce bene, dirà qualcuno. La vicenda ci insegna molto sia sulla figura di Luigi Di Maio, sia, in misura non inferiore, sull’essenza reale dell’Unione Europea.
Foto tratta da Il Tempo