Brutte notizie per l’area del dollaro. Il BRICS diventa BRICS plus. Per la cronaca, il BRICS è una sigla che indica cinque Paesi – Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica – che lavorano per dare vita a una divisa alternativa al dollaro degli Stati Uniti d’America. La nuova divisa servirà a questi Paesi per commercializzare senza ricorrere al dollaro statunitense. Che significa che il BRICS diventa BRICS plus? Semplice: che sono in arrivo altre adesioni. Già l’Algeria ha chiesto ufficialmente di entrare a far parte del BRICS. Adesso sono in arrivo altri Paesi: Argentina, Egitto, Indonesia, Kazakhstan, Nigeria, Senegal, Thailandia, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. Colpisce, e molto, la futura presenza nel BRICS di Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita, due Paesi petroliferi tradizionalmente legati, bene o male, all’Occidente industrializzato. Di fatto, queste due Paesi si avvicinano alle economie diventare emergenti. Una sconfitta politica per l’Occidente e, soprattutto, per gli Stati Uniti d’America e per i liberisti globalisti. E’ evidente che i Democratici americani, che ormai hanno ammazzato la democrazia nel loro Paese con la storia dei voti ‘postali’, accumulano fallimenti politici su fallimenti politici. Da quando governano, di fatto, hanno solo fatto guadagnare una barca di soldi alle multinazionali – soprattutto quelle farmaceutiche – ma di risultati concreti positivi per gli Stati Uniti non se ne vedono. Dimenticavamo: i Paesi del BRICS, ovviamente, non hanno partecipato alla sanzioni, in buona parte demenziali, contro la Russia impegnata nella guerra in Ucraina contro l’Occidente. Guerra che i russi stanno vincendo, se è vero che sono gli americani e il fantoccio americano piazzato al vertice dell’Ucraina che ora vogliono un’improbabile pace…
Foto tratta da scenarieconomici.it
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