Nell’articolo di stamattina davamo per scontato che la maggioranza (o quasi) che sostiene il Governo dell’Isola di Renato Schifani avrebbe chiesto un rinvio dei lavori dell’Assemblea regionale siciliana. Andare in aula per eleggere i due vice presidenti dell’Ars, i deputati questori e i deputati segretari con due gruppi parlamentari di Forza Italia, di cui uno – quello che fa capo a Gianfranco Miccichè – di fatto all’opposizione ci sembrava una follia. Invece il Governo ha accettato la sfida parlamentare e ha perso, se è vero che il candidato delle opposizioni, il grillino Nuccio Di Paola, è stato eletto vice presidente del Parlamento con 35 voti, mentre il candidato vice presidente dell’area del Governo, Luisa Lantieri, Forza Italia, ha preso 32 voti. Ricordiamo che le opposizioni possono contare su 30 voti: 11 parlamentari del PD, 11 grillini e 8 del gruppo di Cateno De Luca che non ha sostenuto il Governo. Mentre scriviamo è in corso l’elezione per i deputati questori. Per la cronaca, il gruppo parlamentare di Miccichè – momentaneamente chiamato Forza Italia 2 – è passato da 5 deputati a 4 deputati, perché uno di questi, Riccardo Gennuso, ha lasciato Forza Italia 2 per passare a Forza Italia 1, che è il gruppo che appoggia il Governo Schifani. Considerato che del gruppo di Forza Italia che fa capo a Miccichè su quattro deputati ne erano presenti due (i parlamentari Tommaso Calderone e Nicola D’Agostino non hanno partecipato al voto: perché? anche loro abbandoneranno Miccichè?), il grillino Nuccio Di Paola ha preso tre voti in più (noi partiamo dal presupposto che Miccichè e il quarto deputato del suo gruppo, Michele Mancuso, potrebbero aver votato insieme all’opposizione). Se ne deduce che, a parte Miccichè e Mancuso e i due deputati di Forza Italia 2 assenti, nello schieramento parlamentare di centrodestra che appoggia, ovviamente, il Governo di centrodestra ci sono stati tre franchi tiratori. Va da sé che non ci potranno essere due gruppi parlamentari di Forza Italia e uno dei due dovrà cambiare denominazione.
Questo articolo verrà aggiornato non appena l’Assemblea regionale siciliana eleggerà i tre deputati questori. I deputati questori dovrebbero essere Giuseppe Lombardo per gli Autonomisti, Vincenzo Figuccia per la Lega e Nello Di Pasquale del PD. Non si possono escludere sorprese. Due deputati questori dovrebbero andare all’area del Governo e uno alle opposizioni. Solo che in questo momento le opposizioni – e scusate il gioco di parole – potrebbero battere l’area parlamentare del Governo. Un fatto va detto: la scorsa settimana, dopo l’elezione del presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno, il segretario regionale del PD, Anthony Barbagallo, ha accusato il gruppo parlamentare di Cateno De Luca di aver appoggiato l’elezione di Galvagno in cambio della vice presidenza dell’Ars. L’elezione dei due vice presidenti dell’Ars di oggi hanno smentito il segretario regionale del PD, perché il gruppo di De Luca è rimasto all’opposizione.
Aggiornamento 1
Nell’elezione dei tre deputati questori questori la maggioranza di centrodestra che appoggia il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, tiene. Presidente del collegio dei questori è stato eletto Giuseppe Lombardo Geremia, esponente degli Autonomisti di Raffaele Lombardo, che ha ottenuto 36 voti. Gli altri due deputati questori eletti sono Vincenzo Figuccia, esponente della Lega, con 34 voti di preferenze, e Nello Di Pasquale, esponente del PD, con 25 voti. Giuseppe Lombardo, omonimo del neo presidente del collegio dei questori, del gruppo di Cateno De Luca, ha ottenuto 9 voti. Un voto è andato a Serafina Marchetta, esponente della Nuova Dc di Totò Cuffaro. Insomma, nella seconda votazione i ‘mal di pancia’ nel centrodestra sembrano rientrati. Gli eletti rientrano nelle previsioni.
Aggiornamento 2
L’Assemblea regionale siciliana ha eletto anche i tre deputati segretari che completano così il Consiglio di presidenza del Parlamento dell’Isola. Si tratta di una sorta di ‘Consiglio di amministrazione’ dell’Ars composto dal presidente, dai due vice presidenti, dai tre deputati questori e dai tre deputati segretari. I tre deputati segretari eletti sono Riccardo Gallo Afflitto di Forza Italia, Giuseppe Galluzzo di Fratelli d’Italia e Serafina Marchetta della Nuova Dc di Totò Cuffaro. L’elezione è stata un po’ tormentata perché alla prima votazione per i deputati segretari era stato eletto Pippo Lombardo del gruppo parlamentare di Cateno De Luca. Quest’ultimo, però, in verità un po’ a sorpresa, ha rinunciato. C’è stata un po’ di confusione nella gestione di questa fase parlamentare, perché non si è mai verificata la rinuncia di un deputato segretario. In un primo momento è stata fatta scorrere la graduatoria e risultava eletto Francesco De Leo, che ha rinunciati anche lui. In realtà, come hanno spiegato gli uffici, il regolamento d’Aula non prevede lo scorrimento della graduatoria ma una nuova elezione. Così alla seconda votazione è stata eletta Serafina Marchetta, nota per essere stata candidata nel collegio di Agrigento dove ha preso 25 voti. Serafina Marchetta è stata eletta in Assemblea regionale perché è stata inserita nel listino. Con la rinuncia al posto di deputato segretario il gruppo parlamentare di Cateno De Luca si è chiamato fuori dal Consiglio di presidenza dell’Ars, probabilmente per avere le mani libere e sviluppare attività di opposizione anche nella gestione del Parlamento dell’Isola oltre che opposizione al Governo. Gli esponenti del PD che, in occasione dell’elezione del presidente dell’Ars, avevano accusato il gruppo di Cateno De Luca di ordire e realizzare inciuci con il Governo sono stati smentiti su tutta la linea.
Foto tratta da Il Fatto Quotidiano