Guerra Russia Ucraina

Sull’attentato a Istanbul il Governo della Turchia respinge le condoglianze dell’ambasciatore americano

Condividi
  • I turchi pensano che i responsabili dell’attentato di ieri a Istanbul siano gli occidentali? 
  • Non è che con l’attentato di Istanbul la Russia chiuderà il corridoio umanitario del Mar Nero?  

I turchi pensano che i responsabili dell’attentato di ieri a Istanbul siano gli occidentali? 

Un primo fatto appare certo: non è facile capire chi ha intenzione, al di là delle parole di rito, di interrompere la spirale di scontri tra area del dollaro americano e la Cina e i suoi alleati. Come i lettori de I Nuovi Vespri sanno, noi non crediamo che la guerra in Ucraina sia stata scatenata dai russi: la guerra in Ucraina fa parte della strategia americana – che è una strategia di guerra – per fronteggiare l’attacco all’area del dollaro da parte della Cina e dei Paesi alleati della Cina che si propongono di ridurre il ruolo del dollaro americano negli scambi commerciali internazionali. E’ in questo scenario che si inserisce l’attentato di queste ore a Istanbul contro un Paese – la Turchia – che sembra vada sempre più avvicinandosi alla Cina e ai suoi alleati, Russia in testa. Basta leggere le parole pronunciate dal Ministro dell’Interno della Turchia, Süleyman Soylu, a proposito dell’attacco terroristico di ieri a Istanbul: “Sappiamo come è stato coordinato questo evento. Sappiamo da dove viene coordinato. Conosciamo il messaggio che ci è stato dato. Non accettiamo le condoglianze dell’ambasciatore americano, le respingiamo“.‌‌ E’ un dichiarazione pesantissima che, ovviamente, sarà stata concordata con il premier turco, Recep Tayyip Erdoğan. Insomma, il Governo della Turchia, Paese islamico considerato fino ad oggi occidentale ma non esattamente in linea con gli Stati Uniti d’America e con il liberismo e l’ultra-globalismo economico, non sembra avere molti dubbi sulla natura dell’attentato. Non ci vuole molto a capire che il Governo turco vede nell’attentato che è costata la vita a sei persone lo zampino occidentale…

 

Non è che con l’attentato di Istanbul la Russia chiuderà il corridoio umanitario del Mar Nero?  

Lo scenario internazionale si complica. Perché la Turchia è uno dei Paesi-chiave del cosiddetto corridoio umanitario nel Mar Nero voluto dall’ONU per far transitare le navi ucraine cariche di grano e di altri prodotti agricoli, non si capisce se verso l’Africa o verso l’Europa. Non è facile capire quello che sta succedendo. In queste ore gli Stati Uniti d’America sono impegnati a convincere il presidente Zelensky ad accettare la trattativa con la Russia di Putin. E già questo atteggiamento americano è strano e bizzarro, perché Putin, che è un leader politico vero, non può trattare con chi è stato messo a capo dell’Ucraina dagli americani. La Russia di Putin può anche trattare il possibile stop alla guerra ma con gli americani! Ci sembra impossibile che il Governo degli Stati Uniti d’America non comprenda un passaggio politico e diplomatico così elementare. Siamo davanti a un gioco delle parti? Difficile interpretare gli eventi. Da qui il secondo fatto che appare certo: l’attentato di ieri a Istanbul non agevola l’interruzione del conflitto tra Russia e Ucraina e potrebbe portare la Russia a bloccare il il corridoio umanitario. E’ chiaro, lapalissiano, che chi ha fatto esplodere la bomba in un’affollata via di Istanbul vuole che la guerra in Ucraina continui.

Foto tratta da Il Riformista   

 

Pubblicato da