di Tony Pellicane
Quando si dice che centrodestra e centrosinistra sono due facce della stessa medaglia! Agli inizi degli anni 2000 il Comitato di lotta per la casa 12 Luglio, solo ed esclusivamente grazie alla pressione esercitata nelle piazze, ha ottenuto diversi risultati in materia di emergenza abitativa, provo ad elencarli:
1) l’utilizzo a fini abitativi degli alloggi confiscati alla mafia, quindi la creazione di strumenti amministrativi che consentirono all’amministrazione comunale di assegnare gli alloggi confiscati in favore di famiglie senza casa; questa procedura permise la fuoriuscita di oltre 100 famiglie disagiate che vivevano nelle locande a carico del Comune che in soli tre anni arrivò a spendere circa 13 milioni di euro per pagare le suddette locande;
2) la creazione di un tavolo comunale che, alla presenza dei rappresentanti del Comitato di lotta, lavorò alla creazione di un regolamento che diede vita, nel 2010, alla graduatoria d’emergenza abitativa, quindi la creazione di un percorso pubblico attraverso il quale le famiglie riconosciute in emergenza abitativa avrebbero potuto avere risposte a brevissima scadenza;
3) l’aggiornamento della graduatoria d’emergenza abitativa ogni tre mesi per dare a tutte le famiglie e/o singoli la possibilità di poter essere inserite in graduatoria nel momento in cui si verificava una grave condizione di disagio abitativo.
Intanto l’amministrazione comunale, all’epoca di centrodestra, in maniera del tutto arbitraria, decise che le famiglie che avevano avuto assegnato un alloggio tra quelli confiscati avrebbero dovuto stipulare un contratto di locazione a canone sociale (scelta totalmente illegittima perché la legge nazionale sui beni confiscati parla chiaramente di utilizzo a titolo gratuito). Nel 2012 torna Leoluca Orlando Sindaco di Palermo, amministrazione di centrosinistra. Il diritto alla casa viene barattato con scelte di tipo assistenziale. Stavano per piovere milioni di euro dall’Europa, quindi si creano regolamenti ad hoc per dare vita ai famigerati progetti di accompagnamento all’autonomia abitativa; tradotto in parole semplici significa, tu famiglia disagiata, senza casa e senza reddito, trovato un proprietario privato che ti affitta un alloggio e il Comune ti pagherà l’affitto per un anno, con possibilità di rinnovo per un altro anno. Non solo si fece una scelta di tipo assistenziale ma il risultato ottenuto fu quello di spostare nel tempo i problemi abitativi di quelle famiglie che accettarono i progetti di cui sopra.
Intanto, come con la precedente amministrazione, non o mai fuori elenchi ufficiali pubblici ma soprattutto aggiornati dei beni confiscati alla mafia, le assegnazioni andavano a rilento… ma succede anche che ben 27 alloggi confiscati vengono assegnati alle associazioni. Purtroppo accade anche che la graduatoria d’emergenza abitativa che era aggiornata ogni tre mesi, per modifica del regolamento comunale, verrà aggiornata ogni anno, precisamente ogni mese di Agosto; quindi se una famiglia si ritrova per strada a Settembre, deve aspettare 11 mesi per essere inserita in graduatoria… ma non ho finito. Succede anche che, nel 2018, l’Assemblea regionale siciliana approva una nuova legge sulla sanatoria per chi, per estrema necessità, ha occupato un alloggio di edilizia residenziale pubblica entro il 31 Dicembre 2017. L’amministrazione comunale modifica il regolamento “Interventi abitativi” e va ad equiparare gli alloggi confiscati ad alloggi di edilizia residenziale pubblica; infatti tali alloggi vengono gestiti sulla base del D.P.R. 1035 del 1972, quindi dalla modifica del regolamento ogni assegnazione di alloggio confiscato non è più provvisoria ma a tempo indeterminato; inoltre il nucleo familiare assegnatario è tenuto a pagare un canone che è lo stesso previsto per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Bene diremmo, invece no!
Diverse famiglie che prima del 31 Dicembre 2017, per estrema necessità, hanno occupato alloggi confiscati passati nella disponibilità del patrimonio comunale, quindi, secondo la modifica del regolamento “Interventi abitativi”, equiparati ad alloggi di edilizia residenziale pubblica, hanno presentato regolare istanza di sanatoria che, per decisione del tutto arbitraria, non viene presa in considerazione dall’attuale Dirigente del Settore “Dignità dell’abitare”; la motivazione è “non si può procedere alla sanatoria perché l’alloggio occupato è confiscato alla mafia”… non si capisce se la Dirigente ci è o ci fa! C’è inoltre un altro passaggio che l’amministrazione di centrosinistra ha voluto creare nel 2020. Viene modificato il regolamento “Inclusione sociale”, all’articolo 14 ter/6, impropriamente chiamato “Autorecupero”, leggiamo:
“L’Amministrazione Comunale, attraverso l’Agenzia Sociale per la casa, provvede al censimento degli immobili adibiti a edilizia residenziale pubblica e sociale, e dei beni confiscati alla mafia classificati come alloggi residenziali, che si trovano in una condizione di inagibilità o che richiedano interventi di manutenzione perché in evidente stato di degrado o incuria. Al fine di promuovere l’apporto dei cittadini ai programmi di recupero, il Comune emana Avvisi Pubblici in cui:
– elenca gli immobili soggetti al recupero;
– rende gli interventi da eseguire e il computo di massima delle opere necessarie per ciascun immobile, effettuato dall’ufficio tecnico comunale;
– definisce i requisiti che i cittadini devono possedere per la partecipazione alla procedura di assegnazione degli immobili da recuperare;
– definisce i criteri di assegnazione degli immobili da recuperare garantendo la priorità alle categorie sociali svantaggiate ed a rischio di esclusione sociale e definendo i criteri per l’abbinamento tra i richiedenti e gli immobili da assegnare mediante autorecupero;
– definisce i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi di autorecupero, ivi compresa l’asseverazione delle opere da parte dei tecnici dell’Amministrazione o da parte di tecnici privati abilitati in base alla normativa vigente”.
“I cittadini interessati, ed in possesso dei requisiti richiesti, dovranno formulare un istanza corredata da una proposta operativa, indicando altresì i costi per i materiali ed il valore della propria prestazione lavorativa quantificata secondo i prezzi di mercato ed i tariffari, indicando una previsione dei tempi per la conclusione dei lavori di recupero. L’Agenzia Sociale per la casa provvede ad esprimere un parere sulle singole proposte, con il coinvolgimento di enti e uffici interessati, fornendo prescrizioni, assistenza e supporto. Entro sei mesi dalla data di presentazione delle proposte, verrà reso pubblico l’elenco delle proposte approvate, regolando altresì le fasi essenziali del procedimento di realizzazione e i tempi di esecuzione, nonché il relativo Progetto Individualizzato con il quale l’utente si impegna a realizzare l’intervento di recupero in tempi certi, tramite il proprio l’apporto lavorativo diretto, nel rispetto delle norme vigenti in materia di autocostruzione”.
“Nella fattispecie degli immobili ERP questi potranno essere recuperati direttamente dagli assegnatari con la possibilità di scomputare dal canone di locazione le somme per la manutenzione effettuata mediante autorecupero, previa autorizzazione dell’Amministrazione e secondo la procedura prevista. Gli interventi potranno essere effettuati dagli assegnatari, dai soggetti utilmente collocati in graduatoria o già residenti nell’alloggio, secondo la procedura prevista nel presente articolo. L’assegnatario dovrà produrre idonea documentazione per il riconoscimento dei costi sostenuti. L’Agenzia Sociale per la casa può pubblicare Avvisi o Manifestazioni di interesse rivolti a terzi, per la ricognizione e messa a disposizione di immobili da destinare all’Autorecupero, di proprietà privata o appartenenti al patrimonio disponibile di altri enti pubblici, in stato di abbandono e che si trovano in una condizione di inagibilità o che richiedano interventi di manutenzione perché in evidente stato di decadimento o incuria, al fine di evitare fenomeni di degrado urbano, occupazioni abusive nonché situazioni di pericolo per l’ordine pubblico, l’integrità fisica della popolazione e la sicurezza urbana. L’Agenzia sociale può anche attivare prioritariamente procedure negoziali con i proprietari, anche tenuto conto del fabbisogno locale di alloggi sociali e in relazione all’entità e al valore economico dell’adeguamento che necessita agli immobili. Le previste compensazioni/scomputo del canone dovuto devono avere una evidenza contabile nel bilancio comunale.”
Niente di quanto avete letto sopra realmente avviene, ecco cosa succede da un anno a questa parte: a presentare la richiesta di un alloggio in Autorecupero possono essere solo le famiglie inserite in graduatoria d’emergenza abitativa; dalla presentazione della richiesta non esiste nessuna forma di controllo, non esiste nessuna forma di trasparenza ma, soprattutto, è la Dirigente del Settore “Dignità dell’abitare” che arbitrariamente decide a chi concedere l’alloggio da autorecuperare tra le famiglie che hanno presentato richiesta. Arrivano le elezioni 2022, cambia il colore politico, cambia la bandiera, torna un amministrazione di centrodestra e i segnali che arrivano sembrano essere in netta continuità con le amministrazioni precedenti. Abbiamo avuto un incontro con l’assessora per l’Emergenza abitativa, Antonella, Tirrito e un incontro con l’assessora alla Cittadinanza sociale, Rosi Pennino; a fine Agosto registrammo positivamente la volontà di entrambe le assessore che ci comunicavano di voler organizzare un tavolo permanente tecnico/politico sull’emergenza abitativa, con il coinvolgimento delle parti sociali; siamo arrivati a Novembre e di questo ipotetico tavolo non se ne parla, piuttosto sentiamo parlare di progetti di accompagnamento all’autonomia abitativa, di possibile utilizzo di caserme dismesse, di possibili immobili della Curia che dovrebbero essere utilizzati per l’ospitalità di famiglie sgomberate ma assolutamente a tempo… e poi ? Poi non si sa. Di rivedere i regolamenti non se ne parla, di fare un reale censimento degli alloggi confiscati se ne parla ma restano solo le parole… cosa dire? Per concludere posso affermare che cambia il colore politico, cambiano le bandiere ma la politica cieca, muta e sorda nei confronti di migliaia di famiglie svantaggiate rimane sempre la stessa.
Foto tratta da Palermomania