di Andrea Piazza
Se leggiamo i giornali o accendiamo la radio o la tv, il condensato del mainstream ci proietta alla conclusione che il governo Meloni erra in tattica governativa.
Anche se i modi possono classificarsi bruschi, a mio modesto avviso tale operato è assolutamente legittimo. Infatti tale valutazione iper critica è viziata da un ricorrente errore di impostazione. Premesso che quanto accade NON PUÒ E NON DEVE PIACERE A NESSUNO e che è naturale restare turbati nel vedere “il respingimento dei poveri immigrati trasportati con le navi ONG”, dobbiamo per onestà intellettuale ribadire che quanto accade è determinato dalla interpretazione alla lettera delle disposizioni dell’Unione europea. È sancito “salvo straordinarie eccezioni” l’accoglienza dei PROFUGHI, ovvero coloro che fuggono dalla guerra o da regimi che minacciano la vita del singolo (un esempio per tutti: la popolazione ucraina etc ) ed il respingimento di tutti coloro che non rientrano in tale rigida classificazione, definibili MIGRANTI ECONOMICI. E’ evidente che sul piano personale ognuno di NOI inorridisce e non può accettare moralmente e logicamente quanto accade. MA le nostre valutazioni non devono essere effettuate su un PIANO PERSONALE bensì su un PIANO PUBBLICO ovvero su un PIANO PROSPETTICO GENERALE.
La logica operante del governante è vincolata alla prospettiva programmatica, che non può seguire una visione limitata all’umore del momento i cui effetti determinerebbero un afflusso continuo e porterebbero un innalzamento abnorme dei flussi di migranti. Disgraziatamente la logica delle ONG è finalizzata ad incentivare esponenzialmente il trasbordo e conseguentemente a stimolare tutti coloro che vogliono arrivare in Europa a pagare o a vincolarsi con gli imprenditori della tratta di essere umani. L’unica strada come ha fondatamente evidenziato Papà Francesco è un impegno generale dell’Unione europea a trovare una soluzione condivisa. Papa Francesco sollecita noi tutti ad accogliere rispettando la dignità umana, NON lasciando sola l’Italia ma coinvolgendo tutta la democratica e “formalmente” solidale Unione europea.
Da siciliano che sente di essere prima di tutto un figlio del popolo mediterraneo ancor prima di sentirsi un cittadino europeo AUSPICO l’avvio di tutte le iniziative finalizzate a valorizzare i nostri fratelli africani. È necessario un cambio di SISTEMA, dare esecuzione ai progetti per generare le condizioni di sviluppo ecosostenibile ed evitare lo spopolamento di un Continente bellissimo come l’Africa. Ognuno di noi, e noi da meridionali isolani ancora di più, siamo sensibili al richiamo della propria terra e prima o poi speriamo di ritornare a casa. Se in partenza sviluppassimo le condizioni prodromiche, coinvolgendo ed includendo realmente le istituzioni all’uopo preposte come l’Unione Africana, salveremmo tantissime vite in terra non perdendole per mare, rispettando l’equilibrio e la dignità umana. È imperativo aiutarli realmente a casa propria per ripristinare un equilibrio naturale, alterato dal colonialismo imperiale.
Foto tratta da Il Riformista