Non è che la ritirata di Kherson da parte del russi fa parte di una strategia modello cavallo di Troia?

10 novembre 2022
  • Dopo le prime, euforiche ore lo cominciano a pensare anche gli ucraini, che hanno ‘conquistato’ una città deserta con le infrastrutture distrutte. Stanno indovinando?
  • Non è che è un’operazione per fuorviare i militari ucraini? 
  • Intanto l’economia ucraina sta andando a rotoli. Che succederà in Inverno?

Dopo le prime, euforiche ore lo cominciano a pensare anche gli ucraini, che hanno ‘conquistato’ una città deserta con le infrastrutture distrutte. Stanno indovinando?

 

In queste ore gli analisti stanno cominciando a interrogarsi sul perché i russi hanno deciso di lasciare Kherson, città che si trova sulla sponda ovest del fiume Dnipro. Cittadina molto vivace sotto il profilo culturale e industriale, 380 mila abitanti circa, è un porto fluviale importante per il trasporto del grano verso il vicino Mar Nero ed è anche sede di un grande cantiere navale. Nelle prime ore gli ucraini hanno cantato vittoria, ma con il passar del tempo hanno cominciato a interrogarsi. Sanno che i russi non fanno niente per niente e c’è anche chi – forse esagerando – nega che il ritiro stia avvenendo. In realtà, il ritiro c’è, se è vero che c’è stata l’evacuazione di oltre 100 mila cittadini. Com’è nel loro costume, nella ritirata i russi hanno distrutto tutto l’apparato logistico, a cominciare da cinque ponti sul fiume. La sensazione degli ucraini, dopo le prime gioiose ore di vittoria, è che sotto ci potrebbe essere qualcosa. Insomma, gli ucraini – che di batoste in questa guerra ne stanno prendendo tante – a cominciare dalle centrali elettriche distrutte in prossimità dell’arrivo dell’Inverno, con il freddo che da quelle parti non fa sconti, in queste ore stanno cercando di capire che cosa hanno in testa i generali di Putin. Ora, più che di una vittoria – considerato che hanno ‘conquistato’ una città deserta e semidistrutta – cominciano a mettere nel conto che quella russa possa essere una ritirata strategica. Per preparare che cosa? Quale potrebbe essere il cavallo di Troia a Kherson? Ha senso occupare una città deserta, priva di infrastrutture, con l’arrivo dell’Inverno?

 

Non è che è un’operazione per fuorviare i militari ucraini? 

 

Da quello che si capisce, il ripiegamento da Kherson è una mossa tatticamente ineccepibile: tenere quella posizione avrebbe trasformato la città in un campo di battaglia, disintegrandola come Mariupol. Sul piano più strettamente militare, evitando le analisi complesse, i russi, mantenendo questa posizione, sarebbero stati schiacciati da nord nel fiume Dnipro rischiando perdite inutili. non è da escludere che questa strategia punti a fare avanzare gli ucraini in una città deserta e priva di infrastrutture in prossimità dell’Inverno. Cercando sulla rete abbiamo rintracciato una considerazione ascritta al quartier generale operativo ucraino Sud, stando alla quale bisognerebbe mettere nel conto la possibilità che la ritirata delle Forze armate RF da Kherson possa far parte di un’operazione psicologica e informativa per fuorviare i militari ucraini. Su Telegram abbiamo rintracciato una dichiarazione del generale dell’esercito russo, Sergey Surovikin: “Ad Ottobre le forze armate ucraine hanno perso oltre 12.000 militari e circa 350 mercenari, 18 aerei, 12 elicotteri, 6 sistemi di difesa aerea, più di 200 carri armati, 21 MLRS. Le perdite russe sono da sette a otto volte inferiori a quelle del nemico. La situazione si è stabilizzata, grazie alla mobilitazione e ai volontari, è stata aumentata la forza di combattimento, sono state create riserve aggiuntive. I tentativi di attacco alle forze armate ucraine nelle direzioni Kupyansky e Krasnolimansky sono stati repressi. In direzione Donetsk, il nemico è stato sconfitto sulla riva destra del fiume Bakhmutka a sud di Artemovsk, la città è attivamente bloccata da sud. Kherson e gli insediamenti adiacenti non possono essere completamente riforniti e mantenuti nel corso delle ostilità. Per non mettere in pericolo la vita delle persone, sono state evacuate più di 115.000 persone. La difesa sarà organizzata lungo la sponda sinistra del fiume Dnepr”.

 

Intanto l’economia ucraina sta andando a rotoli. Che succederà in Inverno?

 

Questa dichiarazione non tranquillizza gli ucraini che non escludono qualche ‘colpo di coda’ russo. saranno i prossimi giorni a dire che cosa sta succedendo a Kherson. Riteniamo interessante alcune notizia riportare sempre su Telegram in ordine alla situazione economica in Ucraina. La fonte dovrebbe essere Die Zeit,  un settimanale tedesco che si occupa di analisi politica vicino al centrosinistra. Il periodico avrebbe ripreso una dichiarazione del Ministro dell’Economia ucraino, Yuliya Sviridenko. Si parla di una recessione più complicata del previsto: e fin qui nulla di nuovo, perché inflazione e recessione sono ormai all’ordine del giorno in mezzo mondo. Il dato più interessante riguarderebbe il Prodotto Interno Lordo (PIL) ucraino che veniva dato in discesa del 35% e che invece sfiorerebbe un – 40%. La crisi economica ucraina sarebbe stata accentuata dalla distruzione delle infrastrutture, a cominciare da quelle elettriche, da parte della Russia. Il tutto mentre l’Inverno avanza…

Foto tratta da Il Riformista 

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