di Maddalena Albanese
“Se vuoi la Salvezza, propaga la devozione al Santo Rosario”, queste parole disse lo Spirito Santo allo spirito del Beato Bartolo Longo 150 anni fa (foto tratta da wikipedia), confermandole col suono della campana dell’Angelus proveniente da una chiesa vicina, quando questi si trovava nei pressi del borgo di Pompei, dove poi sarebbe
Nato nella prima metà del XIX secolo, in seno ad una famiglia benestante, Bartolo Longo seguì studi umanistici e giurisprudenziali. Durante il percorso universitario le sue amicizie lo avviarono su un pendio scabroso: il satanismo, tanto che egli diventò sacerdote satanista per alcuni anni. Nonostante tutto la Madonna non lo perse di vista e mise sul suo cammino il Professore Vincenzo Pepe e il Padre domenicano Alberto Radente; quest’ultimo lo guidò nella sua conversione e lo fece aggregare al Terz’Ordine Domenicano. Ordine, com’è noto, a forte vocazione mariana, particolarmente attento alla diffusione della preghiera del Rosario. Da quel momento in poi il dono totale che Bartolo Longo fece di sé a Maria Santissima si unì ai progetti che Ella già aveva su di lui. Nacquero, così, nel tempo, in una valle abbandonata, dove c’erano poche case fatiscenti di poveri contadini, aggrappate ad una Parrocchia sgarrupata, la Parrocchia del Santissimo Salvatore, il Santuario della Madonna del Rosario, le case per gli operari che ad esso lavoravano, la farmacia, un piccolo ospedale, un telegrafo ed un laboratorio geodinamico (sempre Pompei era!). Ed inoltre, a testimonianza che il vero sentimento religioso non è mai disgiunto da una sana e laboriosa concretezza, Bartolo Longo fece ristrutturare la Parrocchia del Santissimo Salvatore e fece sorgere in questa nuova cittadina di Pompei, sita peraltro vicino agli scavi della città romana, una stazione ferroviaria, degli alberghi e dei luoghi di ristoro, conscio che il luogo avrebbe avuto nel tempo una sempre più forte inclinazione turistica e pellegrina.
Bartolo Longo comunque non si occupò solo dell’accoglienza ai turisti nel borgo di Pompei, ma anche si prodigò per accogliere bambini e bambine, figli di carcerati, che, nella mente positivistica del tempo, non potevano avere alcuna speranza di redenzione, perché, secondo la scienza, geneticamente tarati. A questo proposito è noto il duello verbale tra Cesare Lombroso e Bartolo Longo, la cui frase conclusiva del Longo fu: “Là dove la scienza si fa nemica della carità, io lascio la scienza e seguo la carità”. I risultati che ottenne con questi bambini, il loro inserimento nel tessuto sociale, gli diedero pienamente ragione. Egli per le opere di costruzione del Santuario e delle opere suddette mise parte dei terreni e dei fondi necessari, le offerte provenienti da ogni dove fecero il resto. Maria Santissima vi mise, invece, il quadro che ancora oggi è esposto alla venerazione dei suoi figli sparsi in tutto il mondo.
Per l’altare maggiore dell’erigenda chiesa era necessario un quadro dedicato alla Madonna del Rosario. Bartolo Longo andò a Napoli alla ricerca di qualche pregiata
Ma il quadro era stato scelto da Colei che sarebbe diventata la Titolare della nuova Chiesa. Ed infatti il 13 febbraio del 1876, alla prima esposizione, si verificò il primo prodigio: una bambina, nipote di una facoltosa signora della zona, data per spacciata anche da Antonio Cardarelli (e, come tutti sanno, il suo giudizio in fatto di diagnosi e prognosi mediche era inappellabile), guarì improvvisamente e prodigiosamente. La facoltosa zia profuse offerte per il Santuario e da lì in poi non ne mancarono, né in denaro, né in prestazioni professionali, non ultima quella dell’architetto Antonio Cua che si offrì di fare il progetto e dirigere i lavori del Santuario. I miracoli da allora in poi non si contarono più. Maria Santissima provvide da Sé per Sé.
La Madonna del Rosario, chiamata Madonna della Vittoria, in ricordo della Vittoria di Filippo II sull’Armata Turca, considerata come un momento della difesa della cristianità in Europa contro la dilagante offensiva musulmana, divenne così la Madonna delle Vittorie: delle innumerevoli vittorie che Ella ottiene continuamente su tutti i mali che affliggono i suoi figli. Il 7 ottobre del 1571 vicino all’Isola di Cipro si scontrarono le navi della Lega Santa e le navi della flotta Ottomana, con una schiacciante sconfitta di quest’ultima. La vittoria venne attribuita alla Madonna del Rosario perché Papa Pio V aveva chiesto a tutti i cattolici di unirsi in questa preghiera ai piedi di Maria, per sostenere i combattenti che rischiavano la propria vita per la cristianità. Papa Pio V, San Pio V, decretò che si celebrasse in tale giorno la Festa della Madonna della Vittoria. Papa Gregorio XIII rinominò la festa intitolandola alla Madonna del Rosario. Quindi tutto il mondo cattolico, dietro l’impulso dato dagli eventi che accadevano nella Valle di Pompei, cominciò ad inginocchiarsi due volte l’anno, in perfetta unione di spirito, ai piedi di Questa Regina per onorarla con la Supplica a Lei dedicata dal Beato Bartolo Longo: il 7 ottobre, festa della Madonna della Vittoria, poi trasportata alla I domenica di Ottobre, e l’8 Maggio.
La data dell’8 Maggio contiene in sé una curiosità: venne scelta perché è la data dell’apparizione di San Michele Arcangelo sul Gargano, dove poi venne costruito il Santuario a Lui dedicato. Intanto, sicuramente, perché il Beato ha voluto rendere omaggio alla propria terra natìa, la Puglia, ma soprattutto, come ebbe a dire egli stesso, perché “Se dunque San Michele è il custode di tutta la Chiesa e il difensore di tutte le grandi Opere Divine, non era conveniente che a Lui fosse affidata la difesa di questa grande Opera di Dio nell’epoca moderna, che è il Santuario di Pompei?”. Quando la cittadina prese la forma di un luogo accogliente ed ospitale
La preghiera del Rosario e la Corona del Rosario non sono sempre state come noi oggi le conosciamo. Si narra che Frate Lego, fratello laico domenicano, non sapendo leggere, non poteva pregare il salterio, la raccolta dei 150 salmi dell’Antico Testamento, il cui canto quotidiano era prescritto dalle Regole religiose degli Ordini Monastici. Ma Frate Lego era innamorato della Madonna, e quindi, per renderle onore, ogni sera ai Vespri ed ogni mattina alle Lodi, si inginocchiava nella Cappella di Maria Santissima e le rivolgeva 150 estatiche Ave Maria. I confratelli non ne sapevano nulla, ma ogni sera ed ogni mattina trovavano 150 rose profumate nella cappella, senza che ne mancasse neppure una dai roseti del chiostro. Un giorno Fratello Lego si ammalò e non potè uscire dalla propria cella. Per tutto il tempo della sua malattia nessuna rosa profumata abbellì la Cappella della Madonnina. Quando egli si riprese, per prima cosa, andò a pregare la Vergine e quale fu la sorpresa dei confratelli che, entrando per la preghiera comunitaria in chiesa, lo trovarono estatico davanti la Madonna e, più ancora, quando videro che ad ogni sua Ave Maria una rosa profumata si deponeva al suolo. Ma quella fu l’ultima volta su questa terra. Fratello Lego, dopo avere deposto tutte le centocinquanta rose ai piedi di Maria andò a mirarLa per sempre in Cielo.
Questo racconto adombra la realtà della nascita della pratica devozionale più diffusa ed amata al mondo. Nel Medioevo nei conventi non tutti i frati sapevano leggere e, poiché la regola richiedeva la lettura dei 150 salmi, questi vennero sostituiti da centocinquanta preghiere di facile apprendimento: il Padrenostro e le
Il Rosario è la meditazione della vita di Gesù Cristo fatta attraverso gli occhi di Maria. Esso comprende 15 Misteri: 5 gaudiosi (relativi all’Incarnazione e all’Infanzia di Gesù), 5 dolorosi (relativi alla Passione e Morte del Signore) e 5 gloriosi (relativi alla Risurrezione e Ascensione al Cielo di Nostro Signore Gesù Cristo). Nel 2002 con la lettera apostolica “De Rosario Virginis Mariae”, Papa Giovanni Paolo II aggiunse i cinque Misteri luminosi (relativi alla vita pubblica di Gesù, Luce del Mondo). Tutti i Santi hanno tenuto sul cuore e sulle labbra il Rosario, numerosi Papi lo hanno indicato al mondo quale mezzo di Grazia e di Salvezza. Il primo tra essi fu Papa Sisto IV che, con la Bolla pontificia “Ea quæ ex fidelium“, promulgata il 12 maggio 1479, affermò che la pratica del Rosario era anticamente diffusa e, caduta in disuso, era stata di recente ripristinata, invitando i cattolici alla recita quotidiana del salterio mariano con le sue 150 Salutationes, tante quante i salmi davidici, facendo precedere ogni decina da un Padrenostro. Assegnò inoltre a tale pratica varie indulgenze. Da tale data ad oggi si contano oltre 200 documenti pontifici sul Rosario. Poi seguì San Pio V, domenicano, con la sua bolla “Consueverunt Romanii Pontifices” del 1569 e le regole per la preghiera del Rosario. Leone XIII, con le sue 12 Encicliche sul Rosario, fu un altro dei Papi che si spesero in particolare per la diffusione della devozione al Santo Rosario. Sempre i domenicani promossero la nascita della Confraternita del Rosario Perpetuo (chiamata anche Ora di Guardia), fondata nel 1630 dal Padre Timoteo de’ Ricci, che si impegnava ad occupare tutte le ore del giorno e della notte, di tutti i giorni dell’anno, con la recita del Rosario. E sempre una terziaria domenicana, Pauline Marie Jaricot fondò nel 1826 la Confraternita del Rosario Vivente. Anche il nostro amato Papa Francesco, grande devoto di Maria Santissima, non perde occasione per spingere i fedeli a pregare la Madre, ed in particolare a pregarla con il Santo Rosario. Citiamo testualmente: “Vorrei richiamare all’importanza e alla bellezza della preghiera del Santo Rosario. Recitando l’Ave Maria, noi siamo condotti a contemplare i Misteri di Gesù, a riflettere cioè sui momenti centrali della Sua Vita, perché come per Maria e per San Giuseppe, Egli sia il centro dei nostri pensieri, delle nostre attenzioni e delle nostre azioni”.
La tradizione religiosa riporta anche 15 promesse che la Vergine in persona fece sia a San Domenico, sia al beato Alano della Rupe riguardo al suo Rosario.
«A tutti quelli che devotamente reciteranno il mio Rosario, io prometto la mia protezione speciale e grandissime grazie.»
«Chi persevererà nella recitazione del mio Rosario riceverà grazie preziosissime.»
«Il Rosario sarà un’arma potentissima contro l’inferno; esso distruggerà i vizi, libererà dal peccato, dissiperà le eresie.»
«Il Rosario farà fiorire le virtù e le buone opere e otterrà alle anime le più abbondanti misericordie divine; sostituirà nei cuori l’amore di Dio all’amore del mondo, elevandoli al desiderio dei beni celesti ed eterni. Quante anime si santificheranno con questo mezzo!»
«Colui che si affida a me con il Rosario, non perirà.»
«Colui che reciterà devotamente il mio Rosario, meditando i suoi misteri, non sarà oppresso dalla disgrazia. Se è peccatore, si convertirà; se è giusto, crescerà in grazia e diverrà degno della vita eterna.»
«I veri devoti del mio Rosario non moriranno senza i Sacramenti della Chiesa.»
«Coloro che recitano il mio Rosario troveranno durante la loro vita e alla loro morte la luce di Dio, la pienezza delle Sue grazie e parteciperanno dei meriti dei beati.»
«Libererò molto prontamente dal Purgatorio le anime devote del mio Rosario.»
«I veri figli del mio Rosario godranno di una grande gloria in Cielo.»
«Quello che chiederete con il mio Rosario, lo otterrete.»
«Coloro che diffonderanno il mio Rosario saranno soccorsi da me in tutte le loro necessità.»
«Io ho ottenuto da mio Figlio che tutti i membri della “Confraternita del Rosario” abbiano per fratelli durante la vita e nell’ora della morte i santi del Cielo.»
«Coloro che recitano fedelmente il mio Rosario sono tutti miei figli amatissimi, fratelli e sorelle di Gesù Cristo.»
«La devozione al mio Rosario è un grande segno di predestinazione.»
Promesse fatte dalla Vergine durante varie apparizioni:
«Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, saranno da me condotti a mio Figlio.»
«Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, saranno da me aiutati nelle loro imprese.»
«Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, impareranno ad amare la Parola e la Parola li farà liberi. Non saranno più schiavi.»
«Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, ameranno sempre di più mio Figlio.»
«Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, avranno una conoscenza più profonda di mio Figlio nella loro vita quotidiana.»
«Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, avranno un desiderio profondo di vestire con decenza per non perdere la virtù della modestia.»
«Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, cresceranno nella virtù della castità.»
«Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, avranno una coscienza più profonda dei loro peccati e cercheranno sinceramente di correggere la propria vita.»
«Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, avranno un profondo desiderio di diffondere il messaggio di Fatima.»
«Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, sperimenteranno la grazia della mia intercessione.»
«Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, avranno pace nella loro vita giornaliera.»
«Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, saranno ripieni di un profondo desiderio di recitare il S. Rosario e meditare i Misteri.»
«Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, saranno confortati nei momenti di tristezza.»
«Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, riceveranno il potere di prendere decisioni sagge illuminati dallo Spirito Santo.»
«Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, saranno invasi da un profondo desiderio di portare oggetti benedetti.»
«Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, venereranno il mio Cuore immacolato e il Sacro Cuore di mio Figlio.»
«Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, non useranno il nome di Dio invano.»
«Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, avranno una profonda compassione per Cristo crocifisso e aumenterà il loro amore per Lui.»
«Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, saranno guariti da malattie fisiche, mentali ed emozionali.»
«Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, avranno pace nelle proprie famiglie.»
Abbiamo detto che tutti i Santi hanno avuto nel cuore e sulle labbra sempre questa preghiera. Non ultimo un Santo dei nostri tempi, che conta milioni di devoti in
Foto di prima pagina tratto da Vivicentro