“Si complica lo scenario dell’export di grano dal Mar Nero. Si va verso novità non esattamente positive. Il presidente della Russia, Vladimir Putin, ha ribadito che vuole ridiscutere l’accordo sul corridoio di esportazione di grano e altri prodotti agricoli. L’argomento è delicato e bisogna fare molta attenzione a riprendere i mezzi d’informazione occidentale che, spesso, per piaggeria verso gli Stati Uniti d’America alterano anche le parole dei vertici russi. Noi ci fidiamo della nostra fonte, ovvero i report dell’analista dei mercati internazionali, Sandro Puglisi. Il quale riporta una dichiarazione di Putin dove si ribadiscono le accuse all’Occidente: “Se escludiamo la Turchia come Paese intermediario, quasi tutto il grano esportato dall’Ucraina non viene inviato ai Paesi in via di sviluppo più poveri, ma ai Paesi dell’Unione Europea. Ancora una volta, i Paesi in via di sviluppo sono stati semplicemente ingannati e continuano ad essere ingannati. È ovvio che con questo approccio, la portata dei problemi alimentari nel mondo aumenterà… il che può portare a una catastrofe umanitaria senza precedenti”. La questione è spinosa e noi non abbiamo molti elementi… Quindi il prezzo del grano in Europa cresce, mentre in Sicilia e nel Sud Italia va giù. E’ chiaro che si è messa in moto la solita speculazione per strappare agli agricoltori di Sicilia e Sud Italia il grano duro a prezzi bassi. In genere, queste speculazioni avvengono facendo arrivare nel Sud e in Sicilia grano duro estero. Il dubbio è che la speculazione al ribasso possa essere ‘pilotata’ con il grano duro ucraino, che invece di andare in Africa viene spedita nel Sud Italia e in Sicilia. In effetti, qualche nave ucraina carica di grano è stata avvistata. Insomma, qualche elemento che dà ragione a Putin c’è” (qui l’articolo per esteso).
Foto tratta da Il Riformista