di Diego Fusaro
Nei giorni scorsi, Carlo Calenda ha fatto una rivelazione davvero clamorosa: ha sostenuto che il cosiddetto”filantropo” Giorgio Soros ha finanziato con un milione e mezzo di euro il partito di Emma Bonino, più d’Europa. Non solo, Calenda ha anche spiegato i presunti motivi di tale finanziamento: Soros avrebbe destinato quei denari alla formazione della Bonino affinché creasse una unitaria formazione antifascista per le elezioni italiane. Naturalmente non sappiamo se le affermazioni di Calenda siano vere o possano essere smentite. Interessante, tuttavia, è il riferimento alla formazione antifascista finanziata da Soros. Per antifascismo, a più di 70 anni dalla fine del fascismo, l’ordine del discorso neoliberare intende essenzialmente due cose: sul piano della politica interna, ogni tentativo di controllare il mercato e di gestirlo politicamente, sottraendolo ai suoi automatismi neoliberali. Sul piano della politica estera, invece, per fascismo Soros e i turboliberisti no border come lui intendono sostanzialmente ogni forma di opposizione all’imperialismo statunitense: con la conseguenza paradossale per cui fascisti sarebbero tanto Putin e XI Jin Ping, Assad e Maduro, Evo Morales e Lula.
Foto tratta da Il Dubbio