di Enzo Guarnera
Cara Giorgia,
la prima te l’ho scritta il 7 Agosto, e aveva per tema la legalità.
Avevi dichiarato che la legalità era la bandiera di Fratelli d’Italia.
Ti avvertivo che dentro il tuo partito vi erano persone condannate, imputate e indagate per gravi reati, anche di mafia.
Ti esortavo a prenderne pubblicamente le distanze e a non candidarle.
Certo, la mia lettera non ti è pervenuta, ma avresti dovuto autonomamente prendere la giusta decisione.
Invece hai candidato e fatto eleggere chi non ne era degno.
Mi hai deluso profondamente.
Ti avevo ricordato le parole di Paolo Borsellino, anche lui persona di destra e cristiano, come ti definisci nei tuoi interventi.
Ma quanto siete diversi!
Lui coerente con i Valori nei quali credeva, tu no.
Il realismo politico e l’ansia di potere si sono impossessati di te.
Vedi, la mia storia personale e politica è molto diversa dalla tua, così come formalmente lo era da quella di Borsellino.
Ma ebbi l’opportunità di conoscerlo personalmente, di parlargli e di apprezzarlo: eravamo in totale sintonia sui Valori.
Mi convinsi ancora di più che le appartenenze contano poco se i Valori fondamentali sono diversi.
Ma sei ancora in tempo per riscattarti.
Attendo le tue dichiarazioni programmatiche, e mi auguro che contengano un serio impegno per contrastare le varie mafie che imperversano nel nostro Paese, la corruzione politico-amministrativa e il complesso sistema delle illegalità.
Gli ultimi Presidenti che ti hanno preceduto hanno ignorato la questione, sia nei programmi che nelle azioni concrete.
E tu, cosa farai?
Dopo il voto di fiducia del Parlamento tornerò con una terza lettera, per valutare l’insieme degli impegni che avrai assunto.
Con spirito del tutto laico e scevro da pregiudizi ideologici.
Ripeto, per me l’unica scriminante sono i Valori e la coerenza rispetto ad essi dei comportamenti concreti.
Il rischio che corri è grande sotto molteplici profili, ma ne intravedo uno enorme: che, pur essendo una donna tu voglia fare di tutto per sembrare un uomo!
Sarebbe la tua fine.
Foto tratta da Il Riformista