La notizia che fa un po’ spaventare l’abbiamo letta su RENOVATIO 21: un gruppo di 14 scienziati dei National Emerging Infectious Diseases Laboratories (NEIDL) della Boston University ha sviluppato un nuovo ceppo di virus responsabile del COVID-19. Questo nuovo ceppo ha ucciso l’80% dei topi infettati dal virus. La sperimentazione è stata effettuata in un laboratorio che è stato definito sicuro, anche se su questa sicurezza non mancano i dubbi. “La ricerca – leggiamo nell’articolo di RENOVATIO 21 – è stata condotta utilizzando ciò che alcuni scienziati hanno chiamato ricerca «Gain of Function» («guadagno di funzione»), sollevando preoccupazioni sul fatto che questo tipo di ricerca – che alcuni teorizzano abbia portato alla creazione e alla fuga del ceppo Wuhan originale di COVID-19 – sia ancora in corso, nonostante le preoccupazioni che potrebbe portare a più fughe di laboratorio e più pandemie”. Non sono mancate le critiche di scienziati e osservatori che hanno espresso preoccupazione sulla natura della ricerca e anche sul fatto “che fosse parzialmente finanziata dall’Istituto nazionale di allergie e malattie infettive (NIAID), guidato dal dottor Anthony Fauci”. L’argomento è molto complesso e divide il mondo scientifico e il mondo politico. Alcuni sostengono che questo tipo di ricerche porta a risultati che si rivelano utili nella lotta al Covid e, in generale, per anticipare eventuali focolai futuri; altri sostengono che sono sperimentazioni al limite della pazzia. A noi non resta che invitare i lettori che vogliono approfondire l’argomento a leggere l’articolo (che trovare anche qui).