Il Nord Italia stupito dall’olio extra vergine ‘troppo costoso’: 10 euro al litro. Ma quest’anno dovrebbe costare anche di più!

21 ottobre 2022
  • Siamo rimasti un po’ stupiti dallo stupore dei nostri amici del Nord Italia e, perché no?, anche dalle dichiarazioni di esponenti della Coldiretti pugliese
  • L’aumento dei costi di produzione c’è
  • Ecco i veri costi di produzione dell’olio d’oliva extra vergine pugliese di qualche anno fa: oggi sono aumentati
  • Sbagliato fare economia sull’olio d’oliva extra vergine 
  • Le olive pugliesi che finiscono nel Nord Italia 
  • Attenzione all’olio d’oliva extra vergine, magari italiano, venduto a prezzi bassi

Siamo rimasti un po’ stupiti dallo stupore dei nostri amici del Nord Italia e, perché no?, anche dalle dichiarazioni di esponenti della Coldiretti pugliese

Con il caro energia l’olio d’oliva arriverà a costare 10 euro al litro. A dare la notizia è la Coldiretti in un articolo pubblicato qualche giorno da nelle pagine dell’economia del Corriere della Sera. Confessiamo che siamo rimasti un po’ amaramente stupiti dall’enfasi con la quale la notizia viene presentata. Il prezzo di 10 euro al litro viene indicato come un evento eccezionale, quando noi, nel Sud e in Sicilia, sappiamo benissimo che il prezzo di un litro di olio d’oliva varia, a seconda dell’annata, si vende da 8 a 12 euro al kilogrammo. Infatti, se vogliano essere precisi, l’olio d’oliva si dovrebbe commercializzare in kilogrammi, e poiché 1 litro d’olio d’oliva pesa 916 grammi, ossia 0,916 kilogrammi, 1 kilogrammo di olio d’oliva pesa un po’ di più di 1 litro di olio d’oliva. Non si tratta proprio di un dettaglio se cominciamo a parlare di quintali o tonnellate di olio d’oliva. Va anche specificato che bisogna distinguere tra olio d’oliva extra vergine (che presenta un’acidità espressa in acido oleico inferiore all’1%) dall’olio d’oliva, che presenta un’acidità maggiore e, di conseguenza, è di qualità inferiore rispetto all’extra vergine. Fatte queste precisazioni, tutt’altro che secondarie, non possiamo che manifestare stupore per i dati forniti dalla Coldiretti della Puglia. L’organizzazione agricola si sofferma, ovviamente, sull’aumento dei costi di produzione. E’ un tema che si sta affrontando anche in Sicilia, dove non sono mancate e non mancano le manifestazioni degli agricoltori che producono olive da olio fortemente penalizzati dall’incremento dei costi di produzione. Proteste sono state registrate nell’Agrigentino, nel Trapanese e nel Palermitano, anche se sembra che piano piano tutto stia rientrando e che gli agricoltori, alla fine, si accontenteranno di vendere il proprio olio d’oliva a 6 euro al kilogrammo, che è un prezzo basso rispetto, appunti, agli attuali alti costi di produzione. Ed è a causa dell’aumento dei costi di produzione che si arriverebbe, secondo la Coldiretti pugliese, al prezzo di 10 euro al litro di olio d’oliva, supponiamo extra vergine.

L’aumento dei costi di produzione c’è

La Coldiretti pugliese ha anche calcolato di aumenti dei costi di produzione: costo maggiorato dei fertilizzanti del 170%, aumento del costo del gasolio del 129%, aumento del prezzo del vetro per imbottigliare l’olio del 30% in più rispetto allo scorso anno; ma anche un incremento del costo delle etichette pari al 35%, un aumento del costo del cartone del 45%, un aumento del 60% dei barattoli di banda stagnata, un aumento del 70% del prezzo della plastica. Questi aumenti dei prezzi, stando all’analisi della Coldiretti, porterebbe il prezzo dell’olio d’oliva – ribadiamo: supponiamo che Coldiretti parli dell’extra vergine – a circa 10 euro al litro. In più, quest’anno, ci sono stati i cambiamenti climatici – leggere siccità – che hanno ridotto la produzione di olive: riduzione della produzione di olive da olio che, stando sempre ai dati Coldiretti, sarebbe quest’anno del 50% (in Sicilia, in verità, la riduzione della produzione di olive sarebbe del 30%). Ma il punto non è questo. Il punto – a nostro sommesso avviso – è che i Conti della Coldiretti non ci convincono. Perché i costi di produzione delle olive e dell’olio d’oliva extra vergine erano già alti prima dell’aumento dei prezzi registrati quest’anno. O meglio, sempre per essere precisi, erano già alti, questi benedetti costi, rispetto ai prezzi sempre bassi dell’olio d’oliva prodotto nelle tre Regioni italiane del Sud che rappresentano il 90% della produzione di olive da olio del nostro Paese: Puglia, Calabria e Sicilia. I Nuovi Vespri si occupa dell’olio d’oliva da quando è in rete. E un’analisi dei costi di produzione l’abbiamo fatta anche noi. O meglio, è stata fatta da due profondi conoscitori dell’olivicoltori della Puglia, Domenico Iannantuoni e Michele Eugenio Di Carlo, che sono, per l’appunto, pugliesi.

Ecco i veri costi di produzione dell’olio d’oliva extra vergine pugliese di qualche anno fa: oggi sono aumentati

Andiamo ai numeri. Ecco l’analisi dei costi di produzione dell’olio extra vergine di olive in Puglia:

raccolta meccanizzata con abbacchiatori (numero due compresi benzina e lubrificanti) ore 48 per sei quintali di raccolto: 500 euro;

molitura: 200 euro;

lattine zincate da 10 litri cadauno: 200 euro;

tasse terreno: 100 euro;

potatura biennale: 500 euro;

capitale investito (10.000 euro) rendita 6%: 600 euro.

Totale costi: 1.850 euro all’anno per ettaro.

Sbagliato fare economia sull’olio d’oliva extra vergine 

Scrivono sempre Iannatuoni e Di Carlo: “Poiché nell’olivicoltura ad annate di carica (molto produttive) si alternano annate di scarica (poco produttive), si deve fare una media tra le due annate. Tale media risulta essere pari a circa 0,8 (ma può scendere anche a 0,5). Ciò significa che, se nell’anno di carica la produzione è stata, ad esempio, pari a 6 quintali di olive per ettaro, nell’anno di scarica, se la media è 0,8 si arriva a una produzione di 4,8 quintali circa; mentre se è 0,5 diventa 3 quintali di olive per ettaro. Il totale dei costi diviso per il coefficiente pari a 0,8 dà il risultato di 2.312 euro: questi sono i costi complessivi per la gestione di un ettaro di oliveto.  Con una spesa di 2 mila e 312 euro si ottiene una produzione di 120 litri di olio extra vergine. Se dividiamo 2.312 euro per 120 otteniamo un costo di produzione di circa 19 euro al litro (che economizzando un po’ sui costi può scendere a 14-15 euro al litro). Abbiamo considerato qui un uliveto in biodynamics e privo di costi di fitofarmaci in grado di combattere la mosca olearia ed altri parassiti. Un tempo il rapporto di equilibrio tra olio di oliva extra vergine di oliva e vino era di 15 a uno: cioè quindici litri di vino pareggiavano i costi di un litro d’olio d’oliva e se ci soffermassimo su questo antico concetto non potremmo che riconoscerne ampia veridicità. Il consumatore deve capire che la sua salute non dipende dall’acquisto di prodotti mistificati o, peggio, sofisticati. D’altro canto, il consumo pro capite di olio d’oliva extra vergine è oggi di 15 litri/ anno e la spesa complessiva personale sarebbe di 240 euro/ anno, del tutto affrontabile per vivere in vera salute”.

Le olive pugliesi che finiscono nel Nord Italia 

Come i nostri lettori possono notare, i 10 euro al litro di olio d’oliva (ribadiamo ancora: supponiamo di extra vergine) sbandierati nell’articolo del Corriere della Sera come una novità sono ben poca cosa rispetto ai 14-15 euro al litro di olio d’oliva extra vergine calcolato da Iannantuoni e Di Carlo. E’ apprezzabile che la Coldiretti pugliese chieda oggi “un piano strategico nazionale dell’olivicoltura”. Ma non dobbiamo dimenticare la denuncia dello scorso anno della Confederazione Italiana Agricoltori (CIA): “Si sta  riproponendo in modo drammatico un fenomeno che mortifica l’olivicoltura pugliese: olive e olio made in Puglia vendute e utilizzate altrove per dare sostanza e qualità alle produzioni di altre Regioni”. Lo scorso anno, a proposito della Puglia, o meglio, dell’olivicoltura da olio pugliese abbiamo riportato una dichiarazione di Giuseppe Creanza, direttore CIA Levante (Bari e BAT)“In molti casi si tratta degli stessi frantoi pugliesi che acquistano dal produttore locale olive a 40 euro al quintale, per rivenderle ai frantoi del Centro-Nord a 90 euro al quintale. In altri casi c’è il grave fenomeno dei furti di prodotto, frequenti nelle aree di Bari, BAT e nel Foggiano: in quel caso, presumiamo che le olive che partono non siano neppure tracciate. Controlli ci sono, ma non sembrano essere sufficienti”. Da quello che si capisce, non c’è una grande organizzazione nel mondo dell’olivicoltura pugliese. Lo scorso anno i prezzi delle olive da olio erano bassi: da 35 a 40 euro al quintale. Sempre lo scorso anno, per far guadagnare gli agricoltori che le producono, il prezzo avrebbe dovuto arrivare almeno a 50 euro al quintale, quanto meno per riprendere le spese sostenute. Ma così non è stato.

Attenzione all’olio d’oliva extra vergine, magari italiano, venduto a prezzi bassi

E allora? E allora prima di stupirsi di una bottiglia di olio d’oliva extra vergine da un litro al costo di 10 euro bisognerebbe interrogarsi sull’olio d’oliva che circola in Italia. Non è un mistero che, dal 2016, in Italia arriva tanto olio d’oliva tunisino. Nulla contro l’olio d’oliva tunisino, per carità. Però siccome il prezzo di questo prodotto è molto basso – lo scorso anno oscillava tra 1 euro e 2 euro al kilogrammo – bisognerebbe chiedersi se un prezzo così basso è giustificato dal basso costo del lavoro che si registra in Tunisia o se giocano altri fattori. Il dubbio è che in Tunisia utilizzino prodotti chimici che in Italia sono stati banditi da decenni perché dannosi per la salute umana. Quello che stiamo cercando di dire è che – conti economici alla mano – non bisogna stupirsi se una bottiglia di olio d’oliva extravergine d’oliva italiano costa 10 euro, perché il prezzo è corretto, al di là dello stupore lombardo; bisogna stare invece molto attenti alle bottiglie da un litro di olio d’oliva extra vergine – magari presentato come italiano – che vengono vendute a 5 euro, a 4 euro, a 3 euro. Perché – lo abbiamo scritto tante volte – una bottiglia da un litro di olio d’oliva extra vergine italiano non può costare meno di 7-8 euro in condizioni ordinaria e 10-12 euro e anche di più nelle annate – come l’attuale annata – in cui la siccità e, in generale, le condizioni climatiche avverse hanno risotto la produzione di olive. Ricordiamoci che l’olio d’oliva d’oliva extra vergine si produce con le olive…

Foto tratta da Puglia.net

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